Elettromotrici AMT 11-22
AMT 11 ÷ 22 | |
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Elettrotreno | |
Elettrotreno 14 in sosta a Brignole | |
Anni di costruzione | 1990-1995 |
Anni di esercizio | 1991-... |
Quantità prodotta | 12 |
Costruttore | AnsaldoBreda/Firema |
Lunghezza | 24500 mm |
Larghezza | 2200 mm |
Altezza | 3200 mm |
Capacità | 35 posti a sedere 172 posti in piedi |
Quota del piano di calpestio | 850 mm |
Scartamento | 1435 mm |
Interperno | 8300 mm |
Passo dei carrelli | 1800 mm |
Massa in servizio | 52,6 t |
Massa vuoto | 36 t |
Rodiggio | B′2′B′ |
Diametro ruote motrici | 680 mm |
Potenza continuativa | 370 kW |
Velocità massima omologata | 70 km/h |
Alimentazione | linea aerea a 750 V cc |
Le elettromotrici AMT 11 ÷ 22 (o "Serie 10") sono elettromotrici articolate a scartamento normale costruite per la metropolitana di Genova dall'associazione di imprese AnsaldoBreda/Firema.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il convoglio è nato come seconda fornitura di rotabili per il trasporto di viaggiatori sulla metropolitana costruita a partire dall'inizio degli anni novanta a Genova. Il progetto è stato elaborato congiuntamente da AnsaldoBreda e Firema e ha dato luogo alla fornitura di 12 elettromotrici doppie articolate con sistema Jakobs, poggianti su 3 carrelli.
La costruzione avvenne tra il 1990 e il 1995. Le elettromotrici hanno assunto la numerazione progressiva 11-22.
Sono derivate dai treni Serie L6 (Firema T67) della "Linea Tranviaria Rapida" di Napoli, divenuta poi Linea 6[1]: la denominazione di progetto Firema era infatti "T67A".
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Il circuito di controllo della potenza è chopper a GTO; l'alimentazione elettrica avviene tramite linea aerea di contatto in corrente continua a 750 volt.
Le elettromotrici sono telecomandabili ed accoppiabili ad altre unità analoghe mediante accoppiatori automatici; sulla metropolitana di Genova viaggiano in doppia composizione, formando in totale sei convogli. La struttura del rotabile è in lega leggera con profilati estrusi di alluminio, a due casse inscindibili montate su 3 carrelli di cui quelli estremi sono di trazione e l'intermedio centrale portante; l'articolazione è di tipo tranviario a giostra sistema Jakobs. La sagoma piuttosto stretta, che riflette l'impostazione tranviaria del rotabile, è una caratteristica necessaria di tutti i mezzi della metropolitana del capoluogo ligure, in quanto essa impiega la galleria Certosa, che, essendo stata costruita all'inizio del XX secolo come parte dei percorsi a doppio binario delle linee tranviarie cittadine dell'epoca, presenta una larghezza piuttosto ridotta. La sospensione secondaria è pneumatica e autolivellante.
Il sistema frenante è di tipo elettrico combinato. La frenatura di emergenza si avvale di pattini elettromagnetici.
Il piano di incarrozzamento è posto a 850 mm rispetto al piano del ferro, più in basso rispetto al valore di 1100 mm in uso nella maggior parte delle metropolitane.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Metropolitana 6 a Napoli, iTreni n. 291 (marzo 2007), p. 10.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Metropolitana di Genova
- Elettromotrici AMT 01-06
- Elettromotrici della linea 6 (metropolitana di Napoli)
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su elettromotrici AMT 11 ÷ 22
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Le elettromotrici su metrogenova.com, su metrogenova.com. URL consultato il 26 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 6 aprile 2013).