Dhabihu'llah Mahrami
Dhabihu'llah Mahrami (1946 – 15 dicembre 2005) è stato un funzionario iraniano, imprigionato dalle autorità iraniane per la sua fede Bahá'í fino alla morte[1][2].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Funzionario licenziato a causa della sua religione, viene inizialmente condannato a morte per "apostasia"[3] da un Tribunale rivoluzionario islamico nel 1996, sentenza poi mutata in ergastolo.[4][5]
Il vice-portavoce del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America Adam Erli ha dichiarato: "Purtroppo l'incarcerazione di Mahrami non è un caso isolato. I membri delle minoranze religiose del paese - tra cui musulmani sunniti, sufi, zoroastriani, ebrei e cristiani - sono spesso imprigionati, molestati e intimiditi sulla base alle loro credenze religiose."[4]
L'europarlamentare Winifred M. Ewing del Partito Nazionale Scozzese ha presentato al Consiglio una interrogazione scritta l'8 maggio 1996.[6]
Mahrami è morto per cause sconosciute in una prigione dell'Iran centrale nel dicembre 2005, suscitando nuove preoccupazioni per la persecuzione dei Bahai.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Forum: Rethinking the first freedom, su heritage.org.
- ^ Wrongly imprisoned Baha'i dies in Iranian jail, su news.bahai.org.
- ^ Iran: Information on whether a businessman can be held legally responsible for the actions of a client, and what options are open to a Muslim accused of being an apostate, su refworld.org.
- ^ a b c Bahais Mourn Iranian Jailed for His Faith, su washingtonpost.com.
- ^ State Terrorism in Iran: Understanding the Case of the Iranian Bahá'í Community, su books.google.it.
- ^ INTERROGAZIONE SCRITTA n. 1067/96 dell'on. Winifred EWING al Consiglio. Persecuzione dei Baha'i in Iran, su eur-lex.europa.eu.