Brylkinia caudata
Brylkinia caudata | |
---|---|
Stato di conservazione | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Monocotiledoni |
(clade) | Commelinidi |
Ordine | Poales |
Famiglia | Poaceae |
Sottofamiglia | Pooideae |
Tribù | Brylkinieae Tateoka, 1960 |
Genere | Brylkinia F.Schmidt, 1868 |
Specie | B. caudata |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Liliopsida |
Sottoclasse | Commelinidae |
Ordine | Cyperales |
Famiglia | Poaceae |
Genere | Brylkinia |
Specie | B. caudata |
Nomenclatura binomiale | |
Brylkinia caudata (Munro ex A.Gray) F.Schmidt, 1868 | |
Sinonimi | |
Ehrharta caudata |
Brylkinia caudata (Munro ex A.Gray) F.Schmidt, 1868 è una pianta angiosperma monocotiledone appartenente alla famiglia Poaceae (sottofamiglia Pooideae). È l'unica specie del genere Brylkinia F.Schmidt, 1868 e della tribù Brylkinieae Tateoka, 1960.[1][2][3]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome generico (Brylkinia) è stato dato in onore di A.D. Brylkin (nato nel 1859-1863), etnografo e collezionista di piante in Siberia.[4] L'epiteto specifico (caudata) indica che ha una coda e di solito si riferisce alla forma dell'infiorescenza.[5]
Il nome scientifico della specie è stato definito dal botanico baltico-germanico Carl Friedrich Schmidt (1832-1908) nella pubblicazione "Reisen im Amur-Lande" (Reis. Amur-Land., Bot. 199. t. 8) del 1868.[6] Il nome scientifico del genere (Brylkinia) è stato definito dallo stesso botanico nella medesima pubblicazione[7], mentre il nome scientifico della tribù (Brylkinieae) è stato definito dal botanico contemporaneo Tsuguo Tateoka (1931-1994) nella pubblicazione "Canadian Journal of Botany. Ottawa" (Canad. J. Bot. 38: 962. 1960) del 1960.[8]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Portamento
[modifica | modifica wikitesto]Il portamento di questa specie è perenne rizomatoso (i rizomi sono sottili). I culmi sono cavi a sezione più o meno rotonda. In queste piante non sono presenti i micropeli. Massima altezza dei culmi: 70 cm.[1][9][10][11][12][13][14][15]
Foglie
[modifica | modifica wikitesto]Le foglie lungo il culmo sono disposte in modo alterno, sono distiche e si originano dai vari nodi. Sono composte da una guaina, una ligula e una lamina. Le venature sono parallelinervie. Non sono presenti i pseudopiccioli e, nell'epidermide delle foglia, le papille.
- Guaina: la guaina è abbracciante il fusto e priva di auricole; inoltre è fibrosa ed ha dei margini fusi speso uniti a una membrana ialina.
- Ligula: la ligula è membranosa e a volte cigliata.
- Lamina: la lamina è lineare leggermente ristretta alla base e con apici acuminati e con margini involuti e sottili. Dimensione delle foglie: larghezza 0,3 - 1 cm; lunghezza 20 - 30 cm.
Fiori
[modifica | modifica wikitesto]- Infiorescenza principale (sinfiorescenza o semplicemente spiga): le infiorescenze, ascellari e terminali, in genere non sono ramificate e sono formate da alcune spighette pendenti ed hanno la forma di una pannocchia aperta. La fillotassi dell'inflorescenza inizialmente è a due livelli, anche se i alcuni casi le successive ramificazioni la fa apparire a spirale.
- Infiorescenza secondaria (o spighetta): le spighette, compresse lateralmente, sottese da due brattee distiche e strettamente sovrapposte chiamate glume (inferiore e superiore), sono formate da due fiori sterili in posizione prossimale e un fiore distale bisessuale. Alla base di ogni fiore sono presenti due brattee: la palea e il lemma. La disarticolazione avviene alla base del pedicello.
- Glume: le glume sono più brevi dei relativi lemmi; quella abassiale ha l'apice acuminato, quella superiore strettamente attenuato; sono presenti 3 venature longitudinali.
- Palee: le palee hanno in genere due venature e sono cigliate.
- Lemmi: i lemmi a volte sono pubescenti; la pagina abassiale è membranosa, mentre è cartacea verso l'apice; le venature (cinque) generalmente non sono convergenti all'apice; i lemmi dei fiori sterili sono acuminati, quello del fiore bisessuale ha due minuscoli lobi ialini.
I fiori fertili sono attinomorfi formati da 3 verticilli: perianzio ridotto, androceo e gineceo.
- , P 2, A (1-)3(-6), G (2–3) supero, cariosside.
- Il perianzio è ridotto e formato da due lodicule, delle squame traslucide, poco visibili (forse relitto di un verticillo di 3 sepali). Le lodicule sono membranose e non vascolarizzate, spesse, trocate e fuse per tutta la loro lunghezza.
- L'androceo è composto da 3 stami ognuno con un breve filamento libero, una antera sagittata e due teche. Le antere sono basifisse con deiscenza laterale. Il polline è monoporato.
- Il gineceo è composto da 3-(2) carpelli connati formanti un ovario supero. L'ovario, glabro, ha un solo loculo con un solo ovulo subapicale (o quasi basale). L'ovulo è anfitropo e semianatropo e tenuinucellato o crassinucellato. Lo stilo, persistente, è unico con due stigmi papillosi e distinti.
Frutti
[modifica | modifica wikitesto]I frutti sono del tipo cariosside, ossia sono dei piccoli chicchi indeiscenti, con forme ovoidali, nei quali il pericarpo è formato da una sottile parete che circonda il singolo seme. In particolare il pericarpo è fuso al seme ed è aderente. L'endocarpo è più o meno indurito e l'ilo è lungo e lineare. L'embrione è piccolo e provvisto di epiblasto ha un solo cotiledone altamente modificato (scutello senza fessura) in posizione laterale. I margini embrionali della foglia non si sovrappongono.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]In generale nelle Poaceae la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori per via anemogama. Gli stigmi piumosi sono una caratteristica importante per catturare meglio il polline aereo.
I semi cadendo a terra, dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento (dispersione anemocora) sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (mirmecoria).
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie è presente in Cina (Sichuan, Jilin) e Giappone.[3]
Cresce nelle radure delle foreste al di sotto dei 3.000 m s.l.m..
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia delle Poacee comprende circa 800 generi e oltre 9.000 specie[12][16]. È una delle famiglie più numerose e più importanti del gruppo delle monocotiledoni. La famiglia è suddivisa in 12 sottofamiglie, il genere Brylkinia fa parte della sottofamiglia Pooideae.[1][9]
Filogenesi
[modifica | modifica wikitesto]La tribù Brylkinieae insieme alla tribù Meliceae Rchb., 1828 formano la supertribù Melicodae Soreng, 2017 (entrambi formano un "gruppo fratello"). Dal punto di vista filogenetico è la seconda supertribù, dopo la supertribù Nardodae Soreng, 2017, ad essersi evoluta nell'ambito della sottofamiglia Pooideae.[2][17] Alcuni Autori[1] descrivono il genere Brylkinia all'interno della tribù Melicea Rchb.
La supertribù Melicodae comprende specie annuali o più spesso perenni. Altri caratteri comuni sono: le infiorescenze sono ramificate oppure no con spighette a più fiori; le glume sono più brevi dei relativi lemmi; la pagina abassiale dei lemmi è membranosa, mentre è cartacea verso l'apice; l'ovario è glabro; lo stilo ha uno stigma persistente a due rami, liberi fin dalla base; i cariossidi hanno una consistenza dura senza lipidi e con granuli di amido compositi; l'ilo è lungo e lineare.[18]
Per questo gruppo sono note le seguenti sinapomorfie:[1]
Per la specie di questa voce si hanno le seguenti sinapomorfie:[1]
Il numero cromosomico di B. caudata è: 2n = 40.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g Kellogg 2015, pag. 219.
- ^ a b Soreng et al. 2017, pag. 284.
- ^ a b (EN) Brylkinia caudata, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 22/10/2024.
- ^ Etymo Grasses, pag. 55.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 17 febbraio 2019.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 17 febbraio 2019.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 17 febbraio 2019.
- ^ Indices Nominum Supragenericorum Plantarum Vascularium, su plantsystematics.org. URL consultato il 17 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2013).
- ^ a b c Judd et al 2007, pag. 311.
- ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 451.
- ^ Motta 1960, Vol. 2 - pag. 346.
- ^ a b Strasburger 2007, pag. 814.
- ^ Pasqua et al 2015, pag. 467.
- ^ eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 18 febbraio 2019.
- ^ Kew - GrassBase - The Online World Grass Flora, su kew.org. URL consultato il 18 febbraio 2019.
- ^ (EN) Accepted Genera of Poaceae, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 22/10/2024.
- ^ PeerJ 2018, pag. 13.
- ^ Soreng et al. 2017, pag. 263.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Elizabeth A. Kellogg, The Families and Genera of Vascular Plants, Volume XIII. Flowering Plants. Monocots. Poaceae., St. Louis, Missouri, USA, 2015.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- G. Pasqua, G. Abbate e C. Forni, Botanica Generale - Diversità vegetale, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2015, ISBN 978-88-299-2718-0.
- Grass Phylogeny Working Group, Phylogeny and Classification of Poaceae (PDF), in Annals of the Missouri Botanical Garden, vol. 88, n. 3, 2001, pp. 373-457. URL consultato il 18 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
- Jeffery M. Saarela et al., A 250 plastome phylogeny of the grass family (Poaceae): topological support under different data partitions (PDF), in PeerJ, vol. 4299, 2018, pp. 1-71. URL consultato il 18 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2019).
- Robert J. Soreng et al., A worldwide phylogenetic classification of the Poaceae (Gramineae) II: An update and a comparison of two 2015 classifications, in JSE - Journal of Systematics and Evolution, vol. 55, n. 4, 2017, pp. 259-290.
- H. Trevor Clifford & Peter D. Bostock, Etymological Dictionary of Grasses, New York, Springer, 2007.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Brylkinia caudata
- Wikispecies contiene informazioni su Brylkinia caudata