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Bruno Gecchelin
Bruno Gecchelin (Milano, 25 settembre 1939) è un designer e architetto italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Bruno Gecchelin nasce a Milano nel 1939[1]. Nel 1962 sviluppa studi e ricerche su cucine a gas e frigoriferi compatti per Indesit e inizia a progettare elementi d'arredo per Gruppo Industriale Busnelli[2]. Nello stesso periodo entra a far parte dell'ufficio di design della Olivetti di Ivrea[3], diretto da Ettore Sottsass e con sede a Milano. Vi rimane per circa quindici anni progettando macchine e terminali elettronici oltre a mobili da ufficio[4].
Nel 1976 diventa libero professionista e dopo la laurea in Architettura al Politecnico di Milano apre il suo studio ed inizia la collaborazione con numerose aziende. Il design di prodotto si amplia ad ambiti differenti.
Progetta una serie di accessori auto per la Fiat Panda; disegna imbottiti e sedute per Poltrona Frau e arredi ufficio per Ycami. Con Fratelli Guzzini idea una linea completa di attrezzi e casalinghi per la cucina realizzati in materiale termoplastico e amplia la gamma di articoli da regalo in materiali pregiati firmati Rede Guzzini.
Si dedica anche all'arredobagno progettando accessori e complementi in materiale termoindurente per Metaform. Progetta un sistema integrato e modulare, funzionale al mercato giapponese, per la divisione bagno di Matsushita. Sue, inoltre, diverse linee di elementi di condizionamento d'aria per Aermec e Kelvin Italy.
Durante la sua carriera, la passione per la tecnologia lo porta a specializzarsi nella progettazione di apparecchi per l'illuminazione per i quali cura anche la parte illuminotecnica. Sono più di cento le lampade disegnate in oltre quarant'anni di attività che alternano modelli decorativi o da ufficio[5] a prodotti tecnici per l'illuminazione commerciale, museale e urbana. Le aziende principali con cui ha collaborato sono O-Luce, Skipper, Arteluce-Flos, Antonangeli, Venini, Matsushita, Tronconi, iGuzzini Illuminazione, Ivela, Raat e Reggiani Illuminazione.
Diversi premi internazionali fra i quali BIO Lubiana, IF product design award di Hannover e tre Premio Compasso d'oro: il primo nel 1989 per la serie di spot Shuttle produzione IGuzzini Illuminazione[6], il secondo nel 1991 per la pompa di calore AGH 171 New produzione Aermec-Riello[7] e il terzo nel 2004 per lo spremiagrumi Latina della Fratelli Guzzini.
Oltre all'attività progettuale ha svolto didattica allo IED Istituto Europeo di Design di Milano, al Politecnico di Milano e all'Accademia di Brera di Milano. Dal 1996 si dedica anche alla pittura e ad opere grafiche su tela.
Vive e lavora a Milano con i figli.[8]
Premi
[modifica | modifica wikitesto]- 1989, faretti Shuttle, I Guzzini Illuminazione
- 1991, condizionatore AGH 171 New, Aermec-Riello
- 2006, lampada a sospensione MiniLight Air, iGuzzini Illuminazione
- 1991, faretti Punktscheinwerfer, Matsushita Electric
- 1989, faretti Shuttle, I Guzzini Illuminazione
- 1989, sistema a binario Challenger, I Guzzini Illuminazione
- 1987, lampada da terra e applique Mago, I Guzzini Illuminazione
- 1983, lampada da tavolo Snoki, I Guzzini Illuminazione
- 1983, lampada a sospensione Stilla, I Guzzini Illuminazione
- 1982, lampada da tavolo Praxis, I Guzzini Illuminazione
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Lorena Ceccarelli, Daniele Baroni (a cura di), Pensate, prodotte, illuminate, Lybra, Milano, 1990
- ^ Giuliana Gramigna, Paola Biondi, Il design in Italia, Allemandi & C., Torino-Londra, 1999
- ^ Wolfgang Schmittel, Design, concept, realisation, ABC Verlag, Zurich, 1975
- ^ Manolo De Giorgi, Enrico Morteo, Olivetti: una bella società, Umberto Allemandi & C., Torino, 2008
- ^ Giuseppe M. Jonghi Lavarini, Roberto Summer e Paola D'Andrea, L'ufficio, DI BAIO EDITORE, 1991, ISBN 978-88-7080-301-3. URL consultato il 6 maggio 2024.
- ^ XV Prermio Compasso d'Oro, Comune di Milano ADI, Silvia Editore, 1989
- ^ XVI Prermio Compasso d'Oro, Comune di Milano ADI, Silvia Editore, 1991
- ^ Oliver Panichi, Bruno e Lorenzo Gecchelin, anche gli oggetti hanno un’anima, su Riviera Oggi, 22 maggio 2009. URL consultato il 6 maggio 2024.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Wolfgang Schmittel, Design, concept, realisation, ABC Verlag, Zurich, 1975.
- Lorena Ceccarelli, Daniele Baroni (a cura di), Pensate, prodotte, illuminate, Lybra, Milano, 1990.
- Thomas Maldonado, Disegno industriale: un riesame, Feltrinelli, Milano, 1991. ISBN 9788807720604
- Anty Pansera (a cura di), Dizionario del design, Cantini, Firenze, 1995.
- Silvio De Ponte, Architetture di luce, Gangemi, Roma, 1996. ISBN 88-7448-702-9
- Giuliana Gramigna, Paola Biondi, Il design in Italia, Allemandi & C., Torino-Londra, 1999. ISBN 9788842208396
- Michele De Lucchi (a cura di), The international Design Yearbook 16, Abbeville Press, Londra, 2001. ISBN 0789207060
- Alberto Bassi, La luce italiana, Electa, Milano, 2003.ISBN 9788843582570
- Aldo Colonetti (a cura di), Glossario illustrato di design, Istituto Geografico De Agostini, Novara, 2003. ISBN 8841809124
- Mel Byars, The Design Encyclopedia, Laurence King, London, 2004. ISBN 087070012X
- Manolo De Giorgi, Enrico Morteo, Olivetti: una bella società, Umberto Allemandi & C., Torino, 2008. ISBN 9788842216551
- Graziella Leyla Ciagà (a cura di), Gli archivi di architettura design e grafica in Lombardia. Censimento delle fonti, CASVA, Milano, 2012. ISBN 9788890395376
- Porzia Bergamasco, Valentina Croci (a cura di), Luci, Giunti Editore, Firenze, 2012. ISBN 9788809773523
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su studiogecchelin.it.
- Intervista a Bruno Gecchelin su youtube.com
- Conferenza Bruno Gecchelin MADE expo su youtube.com
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