Coordinate: 40°16′N 15°58′E

Spinoso

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Disambiguazione – Se stai cercando lo scrittore italiano, vedi Vincenzo Spinoso.
Spinoso
comune
Spinoso – Stemma
Spinoso – Bandiera
Spinoso – Veduta
Spinoso – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Basilicata
Provincia Potenza
Amministrazione
SindacoPasquale De Luise (lista civica Spinoso in comune) dal 27-5-2019 (2º mandato dal 9-6-2024)
Territorio
Coordinate40°16′N 15°58′E
Altitudine649 m s.l.m.
Superficie38,18 km²
Abitanti1 347[1] (31-12-2021)
Densità35,28 ab./km²
Comuni confinantiCastelsaraceno, Grumento Nova, Montemurro, San Chirico Raparo, San Martino d'Agri, Sarconi
Altre informazioni
Cod. postale85039
Prefisso0971
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT076086
Cod. catastaleI917
TargaPZ
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[2]
Cl. climaticazona D, 2 089 GG[3]
Nome abitantispinosesi
Patronosanta Maria Maddalena
Giorno festivo22 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Spinoso
Spinoso
Spinoso – Mappa
Spinoso – Mappa
Posizione del comune di Spinoso all'interno della provincia di Potenza
Sito istituzionale
Spinoso visto da "La croc", il calvario lungo la strada che sale su Monte Raparo

Spinoso è un comune italiano di 1 347 abitanti della provincia di Potenza in Basilicata.

Geografia fisica

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Il paese è situato in posizione collinare ai piedi del monte Raparo, sulla sponda sud del lago di Pietra del Pertusillo.

Origini del nome

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Il nome "Spinoso" deriva dal latino Spina, "aculeo" e dal suffisso -osus, utilizzato per indicare abbondanza. Quindi, etimologicamente, il nome indica un luogo pieno di spine, in abbondanza. Inoltre, nel catalogo dei baroni, il comune è indicato come Spinosa, col significato di Terra piena di spine.[4]

Si suppone che il paese, anticamente, fosse chiamato Carro Nuovo ed era situato nell'attuale Tempagnata. Una leggenda narra che Carro Nuovo fu edificato da Francois Troiano, compagno di Enea. Un'altra leggenda fa riferimento a questo paesino come tanto ospitale, per l'aria fresca, ma anche molto pericoloso per la presenza di molti serpenti, i quali, si dice, divorassero addirittura i bambini. E tale fu il motivo per il quale gli abitanti lasciarono Carro Nuovo, migrando verso Alifi. Successivamente la diaspora ebraica portò dei nuovi coloni in questo paesino. Gli ebrei insediati nell'abbandonato Carro Nuovo, ben presto capirono il motivo dell'abbandono. Non molto lontano da Carro Nuovo, vi era una monticello, chiamato Lo Spenuso, oggi chiamato San Laverio, molto più agevole e con scarsa presenza di serpenti ma soprattutto vicino alle proprietà in Tempagnata; e fu qui, che si trasferirono i neo abitanti, dando vita a Spinoso. Il periodo d'oro spinosese sono gli anni della costruzione della diga del Pertusillo, portando nuovi abitanti e tanto lavoro nel piccolo borgo lucano.

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'8 settembre 1983.[5] Lo stemma si può blasonare:

«D'oro, a tre rami di biancospino[6] di verde, impugnati, fioriti di otto d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di verde.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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  • Chiesa madre "Santa Maria Assunta", in Piazza Roma
  • Chiesa di San Rocco del Popolo, in via San Rocco
  • Chiesa di San Rocco dei Nobili, in via Cavour
  • Cappella della Maria SS. di Novi Velia, in piazza San Lorenzo
  • Cappella di San Michele, in via Garibaldi
  • Cappella di Santa Maria Maddalena, situata presso il cimitero di Spinoso
  • Cappella di Maria SS. dei Termini, situata ai confini col territorio sarconese.

Architetture civili

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Spinoso, palazzo Romano
  • Palazzo delle Colonne, piazza Plebiscito
  • Palazzo Ducatelli, via Garibaldi
  • Palazzo Falotico, via Garibaldi
  • Palazzo Caputo, via Garibaldi
  • Palazzo Romano, via G. B. Romano
  • Palazzo Baronile-Minutolo, via Marconi
  • Palazzo Ranone, via Vittorio Emanuele
  • Palazzo Franco, via G.B. Romano
  • Palazzo Delfino, via Marconi
  • Palazzo Pesce, via G. B. Romano
  • Palazzo Magliocchini, via E. Pimentel
  • Palazzuolo Romano, Via Garibaldi.
Terrazza panoramica in Piazza Plebiscito, Spinoso

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[7]

Tradizioni e folclore

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Festa in onore di Santa Maria dei Termini

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Ogni terza domenica di maggio, la statua della Vergine viene portata nella sua cappella in campagna, posta ai confini tra il territorio di Spinoso e quello di Sarconi. La statua vi resterà fino alla terza domenica di settembre, quando verrà riportata nella chiesa madre.[senza fonte]

A Spinoso sono state girate alcune scene del film Basilicata coast to coast.[8]

Tra le attività più tradizionali e rinomate vi sono quelle artigianali, legate alla cultura contadina e pastorale. Queste attività, ben lungi dallo scomparire stanno invece rifiorendo, e si distinguono per la produzione di sedie impagliate.[9][10][11]

Amministrazione

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L'amministrazione comunale è guidata da Pasquale De Luise, che ricopre la carica di sindaco.

La squadra di calcio locale, l'ASD Pro Loco Spinoso, fondata nel 1979 che milita nel girone C di seconda categoria. Il periodo di maggior splendore della squadra biancoverde è stato agli inizi degli anni '90, quando ha disputato due stagioni nel massimo campionato regionale (Eccellenza), sfiorando i playoff per la promozione nel campionato interregionale. L'ultima storica vittoria del campionato, del sodalizio biancoverde, si registra nell'annata 2009-2010 con il primo posto nel campionato di seconda categoria e l'approdo in prima dopo circa trent'anni di assenza.[senza fonte]

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Storia, su Comune di Spinoso (archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2013).
  5. ^ Spinoso, decreto 1983-09-08 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 25 settembre 2022.
  6. ^ Spinoso e il biancospino: le radici del simbolo tra miti e leggende, su cuorebasilicata.it. URL consultato il 25 settembre 2022.
  7. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  8. ^ TGcom24, Basilicata coast to coast, Mediaset, 2 aprile 2011. URL consultato il 17 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2014).
  9. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 3, Roma, A.C.I., 1985, p. 6.
  10. ^ La tua vacanza in Basilicata: Artigianato, su basilicata.italiaguida.it. URL consultato il 21 maggio 2016 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2016).
  11. ^ Prodotti artigianali della Basilicata, su guidaconsumatore.com. URL consultato il 21 maggio 2016.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • Sito web istituzionale, su comune.spinoso.pz.it. URL consultato il 23 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2012).
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