Nobiltà bresciana

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Corona propria del titolo di patrizio della città di Brescia

La nobiltà bresciana o patriziato bresciano fu una classe sociale privilegiata della città di Brescia dall'epoca medievale e comunale per poi passare nella Repubblica di Venezia sino al Regno Lombardo-Veneto. La nobiltà venne ufficialmente integrata in quella nazionale nel 1861 con l'annessione del Lombardo-Veneto al neonato Regno d'Italia. Il sistema nobiliare bresciano si era strutturato in maniera molto simile a quello tedesco.[1]

A Brescia il primo elenco di nobiltà stilato ufficialmente fu la Matricola Malatestiana dell'anno 1406 redatta da Pandolfo Malatesta che catalogava tutti i nobili rurali viventi in provincia. Da lì a poco si sarebbe susseguita l'annessione di Brescia alla Repubblica di Venezia, il 5 settembre 1428.[1]

Palazzo della Loggia, dove si riuniva il Consiglio di Brescia

Questo evento viene definito come la "Serrata", in cui il consiglio di Brescia fu ristretto ai soli aristocratici su imitazione della forma di governo della Serenissima. Da questo momento si possono chiaramente distinguere le famiglie Patrizie, ovvero coloro le quali avevano almeno un membro che sedeva nel Consiglio di Brescia, organo di governo della città e provincia che deteneva i diritti e le prerogative sovrane, seppur sempre e comunque subordinato all'autorità superiore della Repubblica di Venezia di cui ora Brescia faceva parte.[1]

Proprio grazie a queste prerogative sovrane il Consiglio poteva rendersi "fons honorum" e creare nuovi patrizi di propria iniziativa aumentando il numero di consiglieri che una volta entrati in possesso della carica garantivano alla propria discendenza la titolatura patrizia.[1]

Patrizi veneti e bresciani

[modifica | modifica wikitesto]

Doveroso è ricordare la differenza tra Patrizi Bresciani e Patrizi Veneti, i primi erano Nobili che partecipavano all'amministrazione cittadina. I secondi invece erano coloro che sedevano nel consiglio di Venezia, si può dunque dire che nonostante il titolo di patrizio sia eguale, l'importanza dei Patrizi Venti superava di gran lunga quella dei Patrizi Bresciani che erano di grado effettivo inferiore rispetto alla controparte Veneta. Il possesso di un titolo non escludeva tuttavia l'altro, vi furono famiglie che ottennero entrambi i patriziati tra cui: Martinengo, Fenaroli, Avogadro...[1]

Struttura della nobiltà

[modifica | modifica wikitesto]

Come già detto in precedenza la Nobiltà nel Bresciano assunse i connotati di quella tedesca, ovvero primeggiavano i Conti, seguiti dai Baroni, Nobili e infine i Signori feudali. Rarissimi furono i titoli marchionali concessi sul suolo bresciano e mai vi furono feudi nel bresciano di rango vicecomitale, ducale o principesco, questo non esclude che alcune famiglie vissute in Brescia abbiano potuto fregiarsi di suddetti titoli sempre e comunque legati a feudi esterni alla Provincia di Brescia.[1]

Elenco delle famiglie nobili e patrizie

[modifica | modifica wikitesto]

Famiglie con almeno un esponente avente diritto di sedersi al consiglio di Brescia nella data della sua abolizione (1796)[1]

  1. Almici
  2. Alventi
  3. Appiani
  4. Archetti
  5. Arici
  6. Armanni
  7. Averoldi
  8. Avogadro
  9. Avoltori
  10. Balucanti
  11. Barbera
  12. Barbisoni
  13. Barboglio
  14. Bargnani
  15. Bocca
  16. Bona
  17. Bonati
  18. Borgondio
  19. Bornati
  20. Briggia
  21. Brognoli
  22. Brunelli
  23. Cagnola
  24. Calini
  25. Calini-Carini
  26. Canipari
  27. Caprioli
  28. Carenzoni
  29. Carini
  30. Carrara
  31. Cavalli
  32. Chinelli
  33. Chizzola
  34. Cigola
  35. Cinaglia
  36. Cirimbelli
  37. Conforti
  38. Conter
  39. Corradelli
  40. Covi
  41. Crotta
  42. Cucchi
  43. Ducco
  44. Duranti
  45. Emilii
  46. Federici
  47. Fenaroli
  48. Feroldi
  49. Ferraroli
  50. Fisogni
  51. Foresti
  52. Gaifami
  53. Galanti
  54. Gambara
  55. Ganassoni
  56. Garbelli
  57. Ghidelli
  58. Gigli
  59. Girelli
  60. Gorno
  61. Guaineri
  62. Guarneri
  63. Lana de' Terzi
  64. Lantieri di Paratico
  65. Lizzari
  66. Lodetti
  67. Lodi
  68. Longhena
  69. Longo
  70. Luzzago
  71. Maggi
  72. Manerba
  73. Marasini
  74. Martinengo
  75. Masperoni
  76. Mazzola
  77. Mazzucchelli
  78. Medici
  79. Metelli
  80. Mignani
  81. Mondella
  82. Monti
  83. Montini
  84. Moro
  85. Nassino
  86. Negroboni
  87. Ochi
  88. Oldofredi
  89. Olmo
  90. Ottonelli
  91. Pace
  92. Padovani
  93. Palazzi
  94. Patussi
  95. Pavoni
  96. Pedrocca
  97. Peroni
  98. Peschera
  99. Pilati
  100. Pizzoni
  101. Poncarali
  102. Pontoglio
  103. Provaglio
  104. Pulusella
  105. Richiedei
  106. Riva
  107. Roncalli
  108. Rosa (di)
  109. Rossa
  110. Rovello
  111. Sabelli
  112. Sala
  113. Sangervasi
  114. Savallo
  115. Schilini
  116. Scovolo
  117. Secco d'Aragona
  118. Serina
  119. Solar d'Asti
  120. Soldo
  121. Soncini Cestini
  122. Soncini Corvini
  123. Suardi
  124. Terzi
  125. Tomasi
  126. Trussi
  127. Uggeri
  128. Ugoni
  129. Valossi
  130. Valotti
  131. Violini
  132. Zamara
  133. Zambelli
  134. Zanetti
  135. Zola

Elenco famiglie Nobili e Patrizie Estinte

[modifica | modifica wikitesto]

Famiglie che ebbero nel corso della storia almeno un esponente seduto nel consiglio patrizio di Brescia ma che risultano alla data della sua abolizione (1796) estinte o di cui non si conosce la sorte.[1]

  1. Acerbi
  2. Adorni
  3. Aleni
  4. Alberghini
  5. Ardesi
  6. Arzignani
  7. Baigueri
  8. Baitelli
  9. Bellasi
  10. Bianchi
  11. Boccaccio
  12. Brusati
  13. Calzavacca
  14. Calzaveglia
  15. Campana
  16. Caravaggi
  17. De' Capitani di Scalve
  18. Castelli
  19. Cazzamali
  20. Ceni
  21. Ceruti
  22. Cesareni
  23. Cleri
  24. Comotti
  25. Confalonieri
  26. Della Corte
  27. Dello
  28. Faita
  29. Fasani
  30. Faustini
  31. Gaetani
  32. Gando
  33. Gandini
  34. Gatto
  35. Grati
  36. Ippoliti
  37. Lamberti
  38. Lantani
  39. Lavellongo
  40. Lollio
  41. Lovantini
  42. Malvezzi
  43. Marini
  44. Mercandoni
  45. Merlini
  46. De Montibus
  47. Monza
  48. Negroni
  49. Offlaga
  50. Oriani
  51. Ostiani
  52. Pagnani
  53. Paitoni
  54. Pesce
  55. Pesenti
  56. Pochipanni
  57. Polini
  58. Pontevichi
  59. Ponzoni
  60. Porcellaga
  61. Prati
  62. Quaranta
  63. Ricciardi
  64. Roberti
  65. Rodengo
  66. Rossi
  67. Rovati
  68. Rozzoni
  69. Saiani
  70. Savoldi degli Orsi
  71. Scalvini
  72. Scanzi
  73. Seriati
  74. Stella
  75. Tarelli
  76. Tiberi
  77. Volpi
  78. Zaniboni
  79. Zanucchi-Scaglia
  80. Zoni


Elenco delle famiglie Nobili Bresciane non Patrizie

[modifica | modifica wikitesto]
  1. Bettoni-Cazzago
  2. Fè d'Ostiani
  3. Lechi
  4. Rampinelli
  5. Feltrinelli
  6. Rota
  7. Corniani
  8. Fioravanti-Zuanelli
  9. Pellizzari
  10. Tracagni
  11. Barboglio
  12. Folonari
  13. Romei-Longhena
  14. Seccamani-Mazzoli
  15. Piazzoni
  16. Sigismondi
  17. Torri
  18. Treccani degli Alfieri

Elenco delle famiglie Nobili non Bresciane non Patrizie ma residenti in Brescia

[modifica | modifica wikitesto]
  1. Panciera di Zoppola
  2. Salvadego Molin
  3. Passi
  4. Martinoni-Caleppio
  5. Fassati
  6. Biglione
  7. Pizzini-Piomarta
  8. Anelli
  9. Porro Schiaffinati
  10. Viganotti-Giusti
  11. Biondelli
  12. Barattieri
  13. Masetti Zannini
  14. Boschi
  15. Sanvitale
  16. Balestrieri
  17. Navarini
  18. Cantoni-Marca
  19. Pagani-Cesa
  20. Marzano
  21. Borghese
  22. Cavazza

Numero famiglie nobili per Rango

[modifica | modifica wikitesto]

Numero delle famiglie Nobili residenti o aventi feudi in Provincia di Brescia classificate per rango.[1]

Rango Familiare Numero di Famiglie
Ducali o Principesche
escludendo i Patrizi Veneti
2
Patrizie Venete
(equiparate al rango Ducale)
6
Marchionali 9
Comitali 42
Vicecomitali 0
Baronali 2
Nobiliari 105


  1. ^ a b c d e f g h i Augusto Monti, Il patriziato bresciano.
  • Augusto Monti, Il Patriziato Bresciano