Indice
Isognathus caricae
Isognathus caricae | |
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Isognathus caricae in una illustrazione di Cramer e Stoll del 1779 | |
Stato di conservazione | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Protostomia |
Phylum | Arthropoda |
Subphylum | Tracheata |
Superclasse | Hexapoda |
Classe | Insecta |
Sottoclasse | Pterygota |
Coorte | Endopterygota |
Superordine | Oligoneoptera |
Sezione | Panorpoidea |
Ordine | Lepidoptera |
Sottordine | Glossata |
Infraordine | Heteroneura |
Divisione | Ditrysia |
Superfamiglia | Bombycoidea |
Famiglia | Sphingidae |
Sottofamiglia | Macroglossinae |
Tribù | Dilophonotini |
Sottotribù | Dilophonotina |
Genere | Isognathus |
Specie | I. caricae |
Nomenclatura binomiale | |
Isognathus caricae (Linnaeus, 1758) | |
Sinonimi | |
Sphinx cacus | |
Sottospecie | |
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Isognathus caricae (Linnaeus, 1758) è un lepidottero appartenente alla famiglia Sphingidae, diffuso in America Meridionale.[1]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Adulto
[modifica | modifica wikitesto]Nell'aspetto generale ricorda abbastanza Acherontia styx medusa, in particolare nelle sue varianti più scure.[2][3]
È immediatamente distinguibile da tutte le altre specie di Isognathus per la presenza, sull'ala posteriore, di una serie di bande nere lungo le venature.[2][3]
La colorazione di fondo della pagina superiore dell'ala anteriore è brunastra, con linee più scure ondulate, che corrono trasversalmente alle venature.[1][2][3] È inoltre possibile osservare due piccole chiazze arancio-rossastre, connesse tra loro posteriormente rispetto alla cellula discale, oltre ad una macchia basale più ridotta, posta lungo il margine interno.[4]
La pagina inferiore è grigio-brunastra sulla costa e nella metà distale dell'ala, mentre appare di un giallo abbastanza vivo nella parte basale.[3]
L'ala posteriore è tinta di un giallo acceso, tranne per una serie di bande nere marginali che sottolineano le nervature, fino a fondersi in una macchia scura in prossimità dell'angolo anale.[1][2][3][4]
La pagina inferiore, analogamente a quella dell'ala anteriore, mostra una banda costale marroncina, con una fascia nera trasversale, e la tonalità scura continua per tutta la fascia terminale, stemperandosi in un nero più deciso a livello anale; la rimanente parte dell'ala è campita di giallo.[3]
L'apice dell'ala anteriore non è falcato. Il termen è solo lievemente dentellato (più marcatamente nel maschio) e convesso; sulla pagina ventrale risulta più scuro in corrispondenza del tornus.[3]
Le antenne sono filiformi, non clavate e leggermente uncinate alle estremità, con una lunghezza pari a circa la metà della costa.[2][3][4]
Il torace è molto scuro dorsalmente, ma risulta grigio pallido sulla superficie ventrale.[2][3]
L'addome è grigiastro con bande scure sul dorso e sui fianchi, mentre ventralmente assume le stesse tonalità del torace.[2][3]
Nel genitale maschile, la harpe è a forma di spatola, arrotondata all'apice e rivestita di piccoli denti. Le setae apicali dell'edeago sono disposte in doppia fila.[3]
L'apertura alare del maschio è di 94 mm, mentre quella della femmina arriva a 104 mm.[4]
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Acherontia styx medusa
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△ Acherontia styx medusa
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Isognathus caricae ♂
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△ Isognathus caricae ♂
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Isognathus caricae ♀
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△ Isognathus caricae ♀
Larva
[modifica | modifica wikitesto]Il bruco è cilindrico, con capo piccolo e rossastro, seguito da una vistosa macchia giallo-arancione. Il corpo è nero e lucido, privo di peluria, con una macchia rossa irregolare su ogni tergite e varie linee biancastre sul dorso e sui fianchi. È visibile anche una banda gialla o arancione alla base di ogni pseudozampa. Il cornetto caudale sull'ottavo urotergite diparte da una macchia gialla; è lungo e filiforme, di colore nero, e interrotto da una macchia bianca a metà lunghezza.[4]
La colorazione aposematica suggerisce che queste larve possano risultare disgustose per i predatori.[4]
Pupa
[modifica | modifica wikitesto]Le crisalidi sono adectiche ed obtecte; appaiono nerastre, lucide e striate da linee e bande arancioni, con un cremaster poco sviluppato; si rinvengono entro bozzoli dalle pareti sottili, posti negli strati superficiali della lettiera del sottobosco.[4]
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]L'areale della specie è di tipo neotropicale, comprendendo: la Costa Rica, il Venezuela (fiume Suapure), il Suriname, la Guyana francese (Saint-Laurent-du-Maroni, Saint-Georges-de-l'Oyapock), il Brasile orientale (Bahia, Minas Gerais), il Perù (la Provincia di Cajamarca è il locus typicus della sottospecie I. c. rainermarxi), la Bolivia (Santa Cruz) e l'Argentina (Buenos Aires, Córdoba, Misiones).[1][2][3][4][5][6][7]
Linneo indicò quale locus typicus "Carica Americes".[1]
L'habitat è rappresentato da foreste tropicali, dal livello del mare fino a modeste altitudini.[4]
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]La specie, come le sue congeneri, ha abitudini principalmente crepuscolari. Durante l'accoppiamento, le femmine richiamano i maschi grazie ad un feromone rilasciato da una ghiandola posta all'estremità addominale.[4]
Periodo di volo
[modifica | modifica wikitesto]La specie è multivoltina, con adulti che sfarfallano in tutti i mesi dell'anno.[4][7]
Alimentazione
[modifica | modifica wikitesto]Le piante ospiti sono membri delle Apocynaceae, quali:[4][7]
- Allamanda cathartica L.
- Allamanda schottii Pohl
- Himatanthus obovatus (Müll.Arg.) Woodson
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Sottospecie
[modifica | modifica wikitesto]Vengono distinte due sottospecie.[3][4][5][6][7]
- Isognathus caricae caricae (Linnaeus, 1758) - Syst. Nat. (Ed. 10) 1: 491 - locus typicus: "Carica Americes"[1]
- Isognathus caricae rainermarxi Eitschberger, 1999 - Ent. Z. 109: 222-227 - Locus typicus: Perù: Cajamarca, Limón, 1800 m, vi-vii.1998[8]
La sottospecie I. c. rainermarxi appare lievemente più grande di quella nominale (circa 10 mm di apertura alare in più). Il colore di fondo dell'ala anteriore è simile a I. c. caricae, ma più pallido, cosicché le linee scure risaltano maggiormente. Le strisce nere lungo le nervature dell'ala posteriore sono più marcate presso la metà della banda terminale, e quasi confluenti, particolarmente nella femmina. Nel maschio, il termen risulta più arrotondato. Il genitale maschile somiglia molto a quello di I. c. caricae, ma con peli più lunghi sul sacculus, una harpe più ridotta, non a forma di spatola sull'apice e munita di dentelli più ampi; le setae apicali dell'edeago sono disposte su due file (una da nove ed una da due). Pure il genitale femminile è molto simile a quello di I. c. caricae, ma con un signum lievemente più corto.[6]
Sinonimi
[modifica | modifica wikitesto]Sono stati riportati due sinonimi.[3][4][5]
- Sphinx cacus Cramer, 1775 - Uitl. Kapellen 1: 73, tav. 46, fig. E - Locus typicus: Suriname (sinonimo eterotipico)[9]
- Sphinx caricae Linnaeus, 1758 - Syst. Nat. (Edn 10) 1: 491 - Locus typicus: "Carica Americes" (sinonimo omotipico; basionimo)[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h (LA) Carl von Linné, Systema Naturae per Regna Tria Naturae, Secundum Clases, Ordines, Genera, Species, cum Characteribus, Differentiis, Symonymis, Locis. Tomis I (PDF), vol. 1, 10ª ed., Stoccolma, 1758, 491. URL consultato il 25 luglio 2012.
- ^ a b c d e f g h Bernard D'Abrera, Sphingidae Mundi. Hawk Moths of the World. Based on a Checklist by Alan Hayes and the collection he curated in the British Museum (Natural History), 1ª ed., Faringdon, Oxon., SN7 7DR United Kingdom, E.W. Classey Ltd., 1986, pp. 96-97, ISBN 086096 022 6.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n CATE Creating a Taxonomic e-Science - Isognathus caricae caricae, su cate-sphingidae.org. URL consultato il 25 luglio 2012 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2012).
- ^ a b c d e f g h i j k l m n Silkmoths - Isognathus caricae caricae, su silkmoths.bizland.com. URL consultato il 25 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2012).
- ^ a b c Funet, su ftp.funet.fi. URL consultato il 25 luglio 2012.
- ^ a b c CATE - Creating a Taxonomic e-Science - Isognathus caricae rainermarxi [collegamento interrotto], su cate-sphingidae.org. URL consultato il 25 luglio 2012.
- ^ a b c d Silkmoths - Isognathus caricae rainermarxi, su silkmoths.bizland.com. URL consultato il 25 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2012).
- ^ (DE) Ulf Eitschberger, Ein neues Taxon der Gattung Isognathus Felder & Felder 1862 (Lepidoptera: Sphingidae), in Entomologische Zeitschrift, vol. 109, Francoforte, 1999, pp. 222-227.
- ^ (NL, FR) Pieter Cramer, De uitlandsche kapellen: voorkomende in de drie waereld-deelen Asia, Africa en America = Papillons exotiques des trois parties du monde, l'Asie, l'Afrique et l'Amérique (PDF), Caspar Stoll, vol. 1, Amsterdam / Utrecht, S. J. Baalde / Barthelemy Wild, 1779 [1775], 73, tav. 46, fig. E, DOI:10.5962/bhl.title.43777. URL consultato il 25 luglio 2012.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Boisduval, [1875] - Histoire Naturelle des Insectes. Species Général des Lépidoptéres Hétérocéres. Tome Premier. Sphingides, Sésiides, Castnides 1: 1-568, pl. 1-11.
- Butler, 1876 - Revision of the heterocerous Lepidoptera of the family Sphingidae. Transanctions of the Zoological Society of London 9(19): 511-644, pl. 90-94.
- Clark, 1920 - Sixteen New Sphingidae. Proceedings of the New England Zoölogical Club 7: 70
- Druce in Godman & Salvin, 1881; Godman & Salvin, 1881 - Biologia Centrali-Americana, or Contributions to the Knowledge of the Fauna of Mexico and Central America. Zoology. Lepidoptera. Heterocera 1: 2, 3: pl. 1-101.
- Edwards, H., 1887 - Apparently New Species of Mexican Heterocera. Entomologica Americana 3: 89-92.
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- Grote, 1865 - Notes on Cuban Sphingidae. Proceedings of the Entomological Society of Philadelphia 5: 33-84.
- Grote, 1867 - Remarks on the Sphingidae of Cuba, and Description of a New Species of Ambulyx from Brazil. Ann. Lyc. nat. Hist. N.Y. 8: 195-207.
- Grote & Robinson, 1865 - A synonymical catalogue of North American Sphingidae, with notes and descriptions. Proceedings of the Entomological Society of Philadelphia 5: 149-193, pl. 1-3.
- Grote & Robinson, 1868 - Notes on the North American Lepidoptera in the British Museum and described by Mr. Francis Walker. Transactions of the American Entomological Society 2: 67-88.
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- Tuttle, 2007 - The Hawkmoths of North America, A Natural History Study of the Sphingidae of the United States and Canada. The Wedge Entomological Research Foundation, Washington DC; ISBN 978-0-9796633-0-7.
- Walker, 1856 - List of the Specimens of Lepidopterous Insects in the Collection of the British Museum 8: 1-271.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Isognathus allamandae
- Isognathus australis
- Isognathus excelsior
- Isognathus leachii
- Isognathus menechus
- Isognathus mossi
- Isognathus occidentalis
- Isognathus rimosa
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Isognathus caricae
- Wikispecies contiene informazioni su Isognathus caricae
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) BOLD Systems - Barcode of Life Data Systems URL consultato il 25 luglio 2012, su boldsystems.org.
- (EN) CATE Creating a Taxonomic eScience - Isognathus caricae caricae URL consultato il 25 luglio 2012, su cate-sphingidae.org. URL consultato il 25 luglio 2012 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2012).
- (EN) CATE Creating a Taxonomic eScience - Isognathus caricae rainermarxi URL consultato il 25 luglio 2012 [collegamento interrotto], su cate-sphingidae.org.
- (EN) EOL - Encyclopedia of Life URL consultato il 25 luglio 2012, su eol.org.
- (EN) Funet.fi URL consultato il 25 luglio 2012, su nic.funet.fi.
- (EN) ION Index to Organism Names URL consultato il 25 luglio 2012, su organismnames.com.
- (EN) ITIS Catalogue of Life 2012 URL consultato il 25 luglio 2012, su catalogueoflife.org.
- (EN) Lepidoptera Barcode of Life URL consultato il 25 luglio 2012, su lepbarcoding.org. URL consultato il 25 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- (EN) NCBI URL consultato il 25 luglio 2012, su ncbi.nlm.nih.gov.
- (EN) NHM Natural History Museum URL consultato il 25 luglio 2012 [collegamento interrotto], su nhm.ac.uk.
- (EN) Nomenclator Zoologicus URL consultato il 25 luglio 2012, su ubio.org.
- (EN) Silkmoths - Isognathus caricae caricae URL consultato il 25 luglio 2012, su silkmoths.bizland.com. URL consultato il 25 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2012).
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- (EN) Sphingidae of Bolivia URL consultato il 25 luglio 2012, su scielo.cl.
- (EN) Sphingidae of Brazil URL consultato il 25 luglio 2012, su silkmoths.bizland.com. URL consultato il 25 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2012).
- (EN) Sphingidae of Venezuela URL consultato il 25 luglio 2012, su silkmoths.bizland.com. URL consultato il 25 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2012).
- (EN) Systema Naturae - The Taxonomicon URL consultato il 25 luglio 2012, su taxonomicon.taxonomy.nl.
- (EN) Tree of Life Web Project URL consultato il 25 luglio 2012, su tolweb.org.