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Fonti e storiografia su Otone
Per fonti e storiografia su Otone si intendono le principali fonti (letterarie, numismatiche, archeologiche, ecc.) contemporanee alla vita dell'imperatore romano Otone, nonché la descrizione degli eventi di quel periodo e l'interpretazione datane dagli storici, formulandone un chiaro resoconto (logos), grazie anche all'utilizzo di più discipline ausiliarie.
Storiografia antica
[modifica | modifica wikitesto]I grandi storiografi antichi, come Tacito, Svetonio e Cassio Dione, raccontano tutti del periodo della guerra civile del 68-69. Tacito scrive l'opera che dà le informazioni più obiettive e, soprattutto, più dettagliate: infatti, nelle sue Historiae, racconta di tutti gli eventi dall'inizio dell'anno 69 all'ascesa di Vespasiano, includendo quindi anche il breve principato di Otone.[1] L'opera di Svetonio, le Vite dei Cesari, illumina anche sulle origini, la giovinezza, l'aspetto e il carattere di Otone, dando una dettagliata descrizione di questo personaggio.[2] Dione, invece, fornisce una semplice cronistoria del suo regno nella sua monumentale Historia Romana.[3] Altre fonti antiche sono:
- gli Annali di Tacito che descrivono il regno dei Giulio-Claudi dalla morte di Augusto a quella di Nerone, comprendendo così degli episodi della vita giovanile di Otone;[4]
- le Vite parallele dello scrittore e filosofo greco Plutarco non sono tanto concentrate sulla storia in sé, ma sull'influenza della personalità sui personaggi celebri della storia;[5]
- negli Epigrammi di Marziale c'è un riferimento alla morte di Otone, ritenuta dall'autore di grande nobiltà e paragonabile al sacrificio di Catone l'Uticense.[6]
- Eutropio e Aurelio Vittore gli dedicano un paragrafo ognuno nelle loro opere, rispettivamente il Breviarium ab Urbe condita[7] ed il De Caesaribus.[8] Anche nell'anonimo Epitome de Caesaribus (attribuito a volte ad Aurelio Vittore) c'è un paragrafo dedicato a Otone.[9]
- altre citazioni su Otone vengono fatte da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis historia[10] e da Giovenale nelle sue Satire.[11]
Ecco la descrizione che Svetonio fornisce dell'imperatore e dell'angoscia dei romani alla notizia della sua morte:
«Il fisico e le maniere di Otone non rispondevano per niente ad un simile coraggio [quello del sacrificio di sé stesso]. Infatti si dice che fosse di piccola statura, mal piantato sui piedi, con le gambe storte; aveva delle civetterie quasi femminili giacché si faceva depilare e, avendo i capelli radi, portava una parrucca così ben fatta e perfettamente sistemata che nessuno se ne accorgeva; inoltre si radeva tutti i giorni e poi si applicava sul viso la mollica di pane bagnata, abitudine che aveva preso fin da quando gli era spuntata la prima barba, allo scopo di non averne mai. Spesso celebrò anche pubblicamente il culto di Iside, indossando il rituale abito di lino. Per questo penso che la sua morte, per niente intonata con la sua vita, abbia suscitato grande meraviglia. Molti soldati che si trovavano presenti, dopo aver coperto di baci le mani e i piedi del suo cadavere steso a terra, piangendo a lungo e proclamandolo il più coraggioso degli uomini, il modello degli imperatori, si diedero prontamente la morte sul luogo stesso, poco lontano dal suo rogo. Anche molti di coloro che erano lontani, per il dolore che causò la notizia della sua morte, si precipitarono in armi gli uni contro gli altri per uccidersi. Infine, la maggior parte delle persone, dopo averlo coperto di insulti, finché era vivo, lo colmò di lodi quando fu morto e si cominciò a dire tra il popolo che egli aveva ucciso Galba non tanto per dominare, quanto per ristabilire la repubblica e la libertà.»
Giovenale critica così i comportamenti effeminati di Otone:[12]
«Un terzo di costoro in man lo specchio / Tiene, armatura del passivo Ottone, / Ch’egli portava con più boria e fasto / Che Turno l’asta d’Attore d’Aurunca; / E in quello si mirava, quando in campo / Levar faceva li stendardi. È cosa / Degna che i nuovi annali e la moderna / Storia tramandi ai posteri, uno specchio / Di civil guerra fra i bagagli. Oh! certo / È da gran capitano uccider Galba, / E lisciarsi la pelle; è gran costanza / Di sommo cittadin spinger l’ingorde / Brame del Palatino ai ricchi arredi / Dal campo di Bebriaco, e d’inzuppato / Pane coi diti inzavardarsi il muso! / Tanto non fece mai nel suolo Assiro / Semiramide armata, ovver la mesta / Cleopatra sugli Aziaci navigli.»
Così invece parla Marco Valerio Marziale della morte di Otone:
«Le sorti della guerra civile erano ancora incerte e probabilmente il flebile Otone stava per diventare il vincitore; ma egli vide con orrore dei combattimenti che avrebbero fatto scorrere fiumi di sangue e, con mano ferma, trafisse il suo petto nudo. Sia pure Catone, durante la sua vita, anche più grande di Cesare; ma, alla sua morte, fu più grande di Otone?»
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Tacito, Historiae, I, 2.
- ^ Svetonio, Vite dei Cesari, Otone.
- ^ Cassio Dione, LXIII.
- ^ Tacito, Annales, XIII.
- ^ Plutarco, Otone.
- ^ Marziale, Epigrammi, VI, 32.
- ^ Eutropio, Breviarium ab Urbe Condita, VII, 17.
- ^ Aurelio Vittore, De Caesaribus, VII.
- ^ Aurelio Vittore, Epitome, VII.
- ^ Plinio il Vecchio, Naturalis Historia, XIII, 22.
- ^ Giovenale, Satire, II, 99-109.
- ^ A questi comportamenti accenna Svetonio, Vite dei Cesari, Otone, II. Un'immagine di Otone simile a quella che presenta Giovenale è in Sidonio Apollinare, Carmina, II (Panegirico per Antemio), 107-108; 323-324. Sull'effeminatezza di Otone si veda anche Charles, Anagnostou-Laoutides.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fonti primarie
- Aurelio Vittore, De Caesaribus. ((FR) Des Césars — traduzione in francese di N. A. Dubois)
- Aurelio Vittore, Epitome de Caesaribus. ((EN) Epitome — traduzione in inglese di Thomas M. Banchich).
- Ausonio, Caesares.
- (GRC) Cassio Dione, Historia Romana, libri LXI-LXIV. ((EN) Roman History — traduzione in inglese su LacusCurtius).
- Eutropio, Breviarium ab Urbe condita, libro VII. ((EN) Abridgement of Roman History — traduzione in inglese di John S. Watson).
- Giovenale, Saturae, libro II.
- Marziale, Epigrammaton libri XII, libro VI. ((FR) Épigrammes — traduzione in francese di Constant Dubos).
- Plinio il Vecchio, Naturalis historia, libri IV-V-XVI-XXXVI. ((EN) The Natural History — traduzione in inglese di John Bostock).
- Plutarco, Vitae Parallelae, Vita Othonis. ((EN) Lives — traduzione in inglese di John Dryden)
- Sidonio Apollinare, Epistulae et Carmina.
- Svetonio, De Vita Caesarum, libro VII.
- (IT) Vite dei Cesari — traduzione in italiano di Progettovidio;
- (EN) The Lives of the Twelve Caesars — traduzione in inglese di John Carew Rolfe.
- Tacito, Annales, libro XIII.
- (IT) Annali — traduzione in italiano di Progettovidio;
- (EN) The Annals — traduzione in inglese di Alfred John Church and William Jackson Brodribb.
- Tacito, Historiae, libri I-II.
- (IT) Storie — traduzione in italiano di Bernardo Davanzati;
- (EN) The Histories — traduzione in inglese di Alfred John Church e William Jackson Brodribb.
- Tacito, De vita et moribus Iulii Agricolae. ((EN) De vita et moribus Iulii Agricolae — traduzione in inglese di Alfred John Church e William Jackson Brodribb).
- Fonti storiografiche moderne
- in italiano
- Massimo Fini, Nerone, duemila anni di calunnie, Milano, Mondadori, 1994, ISBN 978-88-04-42661-5.
- Indro Montanelli, Storia di Roma, collana Biblioteca Universale Rizzoli, Milano, RCS MediaGroup, 2011, ISBN 978-88-17-05019-7.
- Mario Pani, Potere e valori a Roma fra Augusto e Traiano, Edipuglia srl, 1992, ISBN 978-88-722-8093-5.
- Furio Sampoli, Le Grandi Donne di Roma Antica, Roma, Newton & Compton, 2003, ISBN 978-88-8289-885-4.
- Ronald Syme, L'Aristocrazia Augustea, Milano, Rizzoli, 1993, ISBN 978-88-17-11607-7.
- in inglese
- Lesley Adkins, Roy A. Adkins, Handbook to Life in Ancient Rome, Infobase Publishing, 2014, ISBN 978-08-160-7482-2.
- Edward Bispham, From Asculum to Actium: The Municipalization of Italy from the Social War to Augustus, OUP Oxford, 2007, ISBN 9780199231843.
- Joyce Bourne Kennedy, A Dictionary of Opera Characters, OUP Oxford, 2008, ISBN 9780199550395.
- Matthew Boyden, Nick Kimberley, The Rough Guide to Opera, Rough Guides, 2002, ISBN 9781858287492.
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- Michael B. Charles e Eva Anagnostou-Laoutides, Unmanning an Emperor: Otho in the Literary Tradition, in The Classical Journal, vol. 109, n. 2, 2013, pp. 199-222.
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- in francese
- Mariette Cuénin-Lieber, Corneille et le monologue: une interrogation sur les hʹeroes, Gunter Narr Verlag, 2002, ISBN 9783823355465.
- in tedesco
- (DE) Alfred Nagl, Salvius 21, in Paulys Realencyclopädie der Classischen Altertumswissenschaft, vol. I A,2, Stoccarda, 1920, col. 2035–2055.
- Leonhard Schumacher, AVGVSTVS PONT. MAX. – Wie wurde ein römischer Kaiser pontifex maximus? (XML), in Klio, vol. 88, n. 1, 2006, pp. 181-188.
- raccolte numismatiche
- Xavier F. Calicó, The Roman Aurei, vol. I (From the Republic to Pertinax, 196 B.C.-193 A.D), Barcellona, 2003.
- Harold Mattingly & Edward Allen Sydenham, Roman Imperial Coinage (RIC), vol. I (Augustus to Vitellius), Londra, Spink & Son, 1923-1994. (Roman Imperial Coinage)
Altri progetti
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