Licinio Proculo | |
---|---|
Prefetto del pretorio | |
Nome originale | Licinius Proculus |
Gens | Licinia |
Licinio Proculo (in latino Licinius Proculus; fl. I secolo) è stato un militare romano, prefetto del pretorio sotto l'imperatore Otone da gennaio ad aprile del 69.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Di Proculo conosciamo solamente l'attività militare durante il 69, l'anno dei quattro imperatori: il 15 gennaio di quell'anno Galba venne ucciso dall'avversario Otone nel Foro Romano,[1] e quello stesso giorno il nuovo imperatore venne intitolato Augusto dal Senato.[2] Otone assegnò la prefettura del pretorio a Plozio Firmo, che venne però fatto affiancare da Proculo, intimo amico dell'imperatore.[3] Quando iniziarono a esserci i primi dissapori con un altro pretendente alla porpora, Vitellio, Otone riorganizzò il suo esercito, ponendolo sotto il comando di Gaio Svetonio Paolino, Aulo Mario Celso e Appio Annio Trebonio Gallo, ma soprattutto dette fiducia a Proculo, il quale, denigrando gli altri generali, seppur senza esperienza militare riuscì a scavalcare affermati uomini d'arme.[4]
Durante un consiglio di guerra decisivo Paolino fece il punto della situazione e propose all'imperatore di attendere l'arrivo della XIV legione per schiacciare Vitellio;[5] Celso e Gallo appoggiarono Paolino, ma Otone propendeva per la battaglia e proprio Proculo, insieme al fratello dello stesso imperatore Lucio Tiziano, lo convinsero che aveva il favore degli dei.[6] Otone, per non correre rischi, si ritirò a Brescello e lasciò le truppe al fratello Tiziano, ma in realtà il vero potere era in mano a Proculo; tutto ciò avveniva mentre Paolino e Celso, comandanti esperti, venivano messi in disparte con disappunto degli altri ufficiali.[7] L'esercito si mosse, e su istigazione dei messaggeri di Otone, Proculo ignorava i consigli di Paolino e Celso volendo attaccare velocemente;[8] La battaglia si svolse a Bedriaco e fu una sconfitta disastrosa: Paolino e Procuro fuggirono per vie secondarie, Tiziano e Celso furono salvati dal calar della notte e Gallo tentava di trattenere i soldati sconfitti dal massacrarsi tra loro.[9] I vitelliani si accamparono a cinque miglia dagli otoniani e fu mandata una delegazione a trattare le condizioni: i due eserciti si riunirono e si rappacificarono trovandosi entrambi contrari alla guerra civile.[10]
Otone ricevette la notizia della battaglia e decise di non far arrivare altri rinforzi, poiché voleva mettere fine alla guerra.[11] Otone decise di suicidarsi per mettere fine alla guerra e il 16 aprile morì nella sua tenda, trafittosi con un pugnale.[12] Durante i processi agli otoniani, Proculo riuscì a farsi assolvere dicendo di aver portato volutamente il suo esercito alla sconfitta per favorire Vitellio.[13]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Aurelio Vittore, De Caesaribus, VI, 3; Svetonio, Vite dei Cesari, Galba, XX; Svetonio, Vite dei Cesari, Otone, VI; Tacito, Historiae, I, 40; Adkins 2014, pag. 22.
- ^ Cassio Dione, LXIV, 8.1; Svetonio, Vite dei Cesari, Otone, VII; Tacito, Historiae, I, 47; Bunson 2009, pag. 101.
- ^ Tacito, Historiae, I, 46; Wellesley 2002, pag. 27.
- ^ Tacito, Historiae, I, 87.
- ^ Tacito, Historiae, II, 31-32; Garzetti 1974, pag. 210.
- ^ Tacito, Historiae, II, 33; Wellesley 2002, pag. 72-73.
- ^ Tacito, Historiae, II, 39.
- ^ Tacito, Historiae, II, 40.
- ^ Tacito, Historiae, II, 40-44.
- ^ Tacito, Historiae, II, 45.
- ^ Eutropio, Breviarium ab Urbe Condita, VII, 17; Svetonio, Vite dei Cesari, Otone, IX; Tacito, Historiae, II, 46; Garzetti 1974, pag. 212.
- ^ Svetonio, Vite dei Cesari, Otone, XI; Tacito, Historiae, II, 49; Wellesley 2002, pag. 86.
- ^ Tacito, Historiae, II, 60.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fonti primarie
- Aurelio Vittore, De Caesaribus. ((FR) Des Césars — traduzione in francese di N. A. Dubois)
- (GRC) Cassio Dione, Historia Romana. ((EN) Roman History — traduzione in inglese su LacusCurtius).
- Eutropio, Breviarium ab Urbe condita, libro VII. ((EN) Abridgement of Roman History — traduzione in inglese di John S. Watson).
- (GRC) Plutarco, Vitae Parallelae. ((EN) Lives — traduzione in inglese di John Dryden).
- Svetonio, De Vita Caesarum.
- (IT) Vite dei Cesari — traduzione in italiano di Progettovidio;
- (EN) The Lives of the Twelve Caesars — traduzione in inglese di John Carew Rolfe.
- Tacito, Historiae.
- (IT) Storie — traduzione in italiano di Bernardo Davanzati;
- (EN) The Histories — traduzione in inglese di Alfred John Church e William Jackson Brodribb.
- Fonti storiografiche moderne
- Lesley Adkins, Roy A. Adkins, Handbook to Life in Ancient Rome, Infobase Publishing, 2014, ISBN 978-08-160-7482-2.
- Matthew Bunson, Encyclopedia of the Roman Empire, Infobase Publishing, 2009, ISBN 978-14-381-1027-1.
- Albino Garzetti, From Tiberius to the Antonines: A History of the Roman Empire from AD 12-192, Londra, Methuen & Co. LTD., 1974, ISBN 0-416-70480-8.
- Kenneth Wellesley, Year of the Four Emperors, Routledge, 2002, ISBN 978-1-134-56227-5.