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Elezioni federali in Germania del 2025
Elezioni federali in Germania del 2025 | |
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Stato | Germania |
Data | 23 febbraio |
Legislatura | XXI |
Assemblea | Bundestag |
Legge elettorale | Sistema elettorale tedesco |
Le elezioni federali in Germania del 2025 si terranno il 23 febbraio per il rinnovo del Bundestag, il parlamento del paese.
Esse sono state indette in anticipo rispetto alla scadenza naturale della legislatura, prevista per l’ultima parte del 2025, a causa di una crisi formatasi all’interno del governo in carica su varie tematiche[1], principalmente economiche (tra cui debito pubblico e legge di bilancio[2]) ma anche politiche[3], nel novembre dell’anno precedente, le quali hanno portato, in seguito, al suo crollo e all’indizione di quest’ultime[4] a seguito dell’approvazione di una mozione di sfiducia[5], precedentemente concordata con le opposizioni al fine di rispettare lo schema costituzionale del paese.[6]
Sistema elettorale
[modifica | modifica wikitesto]Disposizioni generali
[modifica | modifica wikitesto]Per le elezioni parlamentari, la legge elettorale tedesca prevede l’applicazione di un sistema elettorale misto che, per questo motivo, prevede l’attribuzione a ciascun elettore di due voti, denominati rispettivamente “primo voto” (Erststimme) e “secondo voto” (Zweitstimme), sebbene l'uso di questa terminologia non sottintenda un ordine di importanza, dato che entrambi i voti hanno una funzione specifica e, semmai, è di solito il secondo voto a determinare i rapporti di forza tra i vari partiti politici.
Nello specifico:
- Circa la metà dei seggi disponibili sono assegnati tramite un sistema maggioritario secco, in cui, dunque, l'elettore esprime una preferenza per uno dei candidati presenti nel proprio collegio uninominale ed il candidato più votato di ciascun collegio risulta eletto (Pluralità). Scòpo di questo voto, in tal senso, è creare un rapporto più diretto tra eletti ed elettori;
- I restanti seggi, infine, sono distribuiti per il tramite del secondo voto, che serve invece a determinare, concretamente, la suddivisione proporzionale dei seggi tra i vari partiti politici e pertanto è determinante per la formazione di possibili maggioranze di governo e per riequilibrare eventuali sbilanciamenti. Con il secondo voto, dunque, l'elettore è chiamato a scegliere un partito politico, i cui candidati sono bloccati su una lista elettorale per ciascun Land (detta "Landesliste"). In questo contesto, i seggi sono suddivisi tra i partiti in base alla percentuale dei secondi voti in ciascun Land, escludendo i partiti che abbiano ottenuto meno del 5% dei secondi voti a livello federale (Fünf-Prozent-Hürde), sebbene vi sia una deroga per i partiti che abbiano vinto in almeno tre collegi uninominali (Grundmandatsklausel, "clausola di mandato di base").[7]
Riforma elettorale del 2023
[modifica | modifica wikitesto]Tale sistema, tuttavia, è stato frutto di una profonda riforma elettorale approvata dal Bundestag nel 2023 che, in un contesto di sregolato ingrandimento dell’organo legislativo (giunto, dopo le elezioni del 2021, alla cifra record di 736 seggi nonostante fosse già dal 2013 periodicamente corretto ed aggiustato), ha visto la rimozione di alcune modalità di accesso alla rappresentanza parlamentare[8]. Nello specifico, la riforma:
- Ha stabilito un tetto massimo di 630 membri;
- Ha eliminato i c.d. “seggi addizionali” (Ausgleichsmandate), una particolare forma di seggio compensativo che veniva assegnata ai partiti politici che avessero ecceduto in un Land la quota che gli sarebbe spettata secondo il secondo voto a livello nazionale, facendo sì che, la distribuzione potesse attuarsi esclusivamente attraverso l’effettivo valore numerico percentuale ottenuto dal secondo voto (Zweitstimmendeckung, "copertura del secondo voto"), senza eccezioni (eliminando dunque anche la Grundmandatsklausel) e che eventuali eccedenze avrebbero semplicemente determinato l’esclusione dei candidati eccedenti in ordine di lista decrescente.[9][10]
Poco dopo l’approvazione dell’atto, tuttavia, i partiti Die Linke (LINKE) e Unione Cristiano-Sociale in Baviera (CSU), che secondo i sondaggi sarebbero stati i più impattati dalla riforma, nonché il governo della Baviera a guida CSU[11][12], hanno adito la Corte costituzionale federale (BVerfG), dopo aver invano richiesto al Presidente federale della Germania, Frank-Walter Steinmeier, di non promulgare la legge[13], ritenendola incostituzionale. La magistratura costituzionale, dopo aver accolto il caso, si è alla fine espressa a favore della legge, salvo per l’inderogabile Zweitstimmendeckung, poiché (pur riconoscendo l’intento di evitare la frammentazione politica) non permettendo la possibilità di far entrare nel Bundestag le formazioni che avessero ottenuto un minimo di consenso, si sarebbero andati a “sprecare” di fatto dei voti, elemento che la Corte ha ritenuto prevalente rispetto alla razionalizzazione del sistema.[14]
In tale contesto, al fine di risolvere la controversia in tempo sufficiente per eventuali nuove elezioni, la Corte non ha ordinato al Bundestag di modificare la legge, bensì ha censurato la norma nel significato in cui non prevedesse la Grundmandatsklausel “come misura provvisoria applicabile”, di fatto reintroducendola (al fine di evitare, secondo le raccomandazioni del Codice di Buona Condotta delle Elezioni redatto dalla Commissione di Venezia, cambiamenti troppo incisivi a partire da un anno dalla scadenza della legislatura), ma salvando almeno la possibilità, insieme ad altri interventi minori, di modificare o abolire la soglia di sbarramento del 5% per avere comunque un margine legislativo di intervento.[15][16][17]
Liste e candidati
[modifica | modifica wikitesto]Principali formazioni politiche
[modifica | modifica wikitesto]Leader | Designazione | Partito | |
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Friedrich Merz | Kanzlerkandidat | Unione CDU/CSU (CDU/CSU) | |
Olaf Scholz | Spitzenkandidat | Partito Socialdemocratico di Germania (SPD) | |
Annalena Baerbock | Spitzenkandidatin und Kanzlerkandidatin | Alleanza 90/I Verdi (GRÜNE) | |
Robert Habeck | Spitzenkandidat | ||
Jan van Aken | Spitzenkandidat und Kanzlerkandidat | La Sinistra (LINKE) | |
Heidi Reichinnek | Spitzenkandidatin | ||
Alice Weidel | Spitzenkandidatin | Alternativa per la Germania (AfD) | |
Sahra Wagenknecht | Spitzenkandidatin | Bündnis Sahra Wagenknecht (BSW) | |
Christian Lindner | Spitzenkandidat | Partito Liberale Democratico (FDP) |
Sondaggi politici
[modifica | modifica wikitesto]Risultati
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ C’è una crisi di governo in Germania, Il Post, 6 novembre 2024.
- ^ Ci sono disaccordi sul bilancio, alla base della crisi di governo in Germania, Il Post, 7 novembre 2024.
- ^ Il curioso caso dei Liberali tedeschi, Il Post, 17 dicembre 2024.
- ^ Il presidente tedesco ha sciolto il parlamento, in previsione delle elezioni del 23 febbraio, Il Post, 27 dicembre 2024.
- ^ Olaf Scholz è stato sfiduciato dal parlamento, come previsto, Il Post, 16 dicembre 2024.
- ^ In Germania c’è un accordo per andare a elezioni anticipate il 23 febbraio, Il Post, 12 novembre 2024.
- ^ (EN) Sven T. Siefken, Electoral Reform in Germany, su americangerman.institute, American-German Institute.
- ^ Andrea M. Jarach, Anche la Germania ha il suo taglio dei parlamentari: approvata la legge che riduce a 630 il numero degli eletti, Il Fatto Quotidiano, 17 marzo 2023.
- ^ (DE) Bundeswahlgesetz (BWG), in der Fassung der Bekanntmachung vom 23. Juli 1993 (BGBl. I S. 1288, 1594), das zuletzt durch Artikel 1 des Gesetzes vom 7. März 2024 (BGBl. 2024 I Nr. 91) (PDF), Die Bundeswahlleiterin.
- ^ Approvata la riforma della legge elettorale per il Bundestag (PDF), su cortecostituzionale.it, Corte Costituzionale della Repubblica Italiana - Servizio Studi - Area di Diritto Comparato.
- ^ (DE) CSU und Freistaat Bayern klagen beim Bundesverfassungsgericht, Der Spiegel, 14 giugno 2023.
- ^ (DE) Anna Lehmann, Linke klagt gegen Wahlrechtsreform, taz, 16 giugno 2023.
- ^ (DE) Steinmeier unterzeichnet Gesetz zur Wahlrechtsreform, Süddeutsche Zeitung, 8 giugno 2023.
- ^ (DE, EN) The 2023 Federal Elections Act is largely compatible with the Basic Law – only the 5% electoral threshold is currently unconstitutional, but it will continue to apply under certain conditions - Press Release n. 64/2024, su bundesverfassungsgericht.de, Bundesverfassungsgericht - BVerfG, 30 luglio 2024.
- ^ Tribunale costituzionale federale, sentenza del 30 luglio 2024 (2 BvF 1/23 et al.), sulla parziale illegittimità costituzionale della nuova legge elettorale per il Bundestag (PDF), su cortecostituzionale.it, Corte Costituzionale della Repubblica Italiana - Servizio Studi - Area di Diritto Comparato.
- ^ Il parlamento tedesco avrà meno deputati, Il Post, 30 luglio 2024.
- ^ (EN) Volker Witting, Top German court finds fault with electoral law reform, Deutsche Welle (DW), 30 luglio 2024.
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