Diane Nash
Diane Nash (Chicago, 15 maggio 1938) è un'attivista statunitense.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Diane Nash è nota come attivista nella lotta per l'uguaglianza, la nonviolenza e la giustizia sociale fin dagli anni Sessanta: ha condotto i Freedom Riders nel 1961[1] e ha organizzato la marcia da Selma a Montgomery[2] che ha ispirato il film Selma - La strada per la libertà.
Nel 1959 Nash si trasferì a Nashville, dove si unì al movimento per i diritti civili, lavorando con la Student Nonviolent Coordinating Committee (SNCC)[3] e organizzando manifestazioni di protesta contro la segregazione razziale, determinata a ottenere l'uguaglianza per i neri americani.[4]
Nel 1961, Nash si unì ai Freedom Riders, un gruppo multirazziale di attivisti che viaggiavano in autobus attraverso il Sud degli Stati Uniti per sfidare le leggi sulla segregazione e che contribuì a promuovere la riforma delle leggi razziali.[4]
Nel 1965, Nash partecipò alla marcia da Selma a Montgomery, una delle più grandi e importanti manifestazioni del movimento per i diritti civili organizzata per protestare contro la discriminazione dei neri americani nella registrazione degli elettori e per chiedere una legge federale che garantisse il diritto di voto[5]. La marcia fu violentemente interrotta dalla polizia che attaccò i manifestanti.[6] Tuttavia, la marcia portò alla promulgazione della Legge sul diritto di voto del 1965, che eliminò molte delle barriere alla registrazione degli elettori per i neri americani.[7]
Nel luglio 2022, Nash è stata insignita della medaglia presidenziale della libertà dal presidente degli Stati Uniti d'America Joe Biden.[8]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Internet Archive, Freedom's daughters, Scribner, 2001, p. 14, ISBN 978-0-684-85012-2. URL consultato il 14 febbraio 2023.
- ^ (EN) Women of the Selma to Montgomery March: The Backbone of a Movement, su Legal Defense Fund. URL consultato il 15 febbraio 2023.
- ^ (EN) Diane Nash, su SNCC Digital Gateway. URL consultato il 15 febbraio 2023.
- ^ a b (EN) Her Fight for Civil Rights Was Recognized During the March on Washington's Tribute to Women—But She Wasn't Actually There, su Time, 27 agosto 2019. URL consultato il 15 febbraio 2023.
- ^ (EN) The Alabama Project, su Civil Rights Teaching. URL consultato il 15 febbraio 2023.
- ^ (EN) Diane Nash -, su Archives of Women's Political Communication. URL consultato il 15 febbraio 2023.
- ^ The Selma-to-Montgomery Marches | National Geographic Society, su education.nationalgeographic.org. URL consultato il 15 febbraio 2023.
- ^ (EN) The Associated Press, Denzel Washington, Simone Biles to Receive Presidential Medals of Freedom, su The Hollywood Reporter, 1º luglio 2022. URL consultato il 24 maggio 2024.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Diane Nash
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Biografia di Diane Nash su snccdigital.org
Controllo di autorità | VIAF (EN) 102435042 · ISNI (EN) 0000 0001 1453 8475 · LCCN (EN) n2006086379 · BNF (FR) cb16160794h (data) |
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