Chiesa di Santa Brigida (Santa Brigida)
Chiesa di Santa Brigida | |
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Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Località | Santa Brigida |
Coordinate | 45°58′56.37″N 9°37′30.23″E |
Religione | Cristiana cattolica di rito ambrosiano |
Titolare | Santa Brigida d'Irlanda |
Diocesi | Bergamo |
Consacrazione | 1925 |
Architetto | Luigi Angelini |
Stile architettonico | neoromanico |
Inizio costruzione | 1919 |
La chiesa di Santa Brigida è la parrocchiale di Santa Brigida, in provincia e diocesi di Bergamo[1]; fa parte del vicariato di Branzi-Santa Brigida-San Martino oltre la Goggia.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Al principio del XIII secolo la primitiva chiesa di Santa Brigida risultava essere sede di una cappellania curata dipendente dalla pieve di Valsassina[2].
Il 13 novembre 1786, papa Pio VI autorizzò il passaggio della chiesa dall'arcidiocesi di Milano alla diocesi di Bergamo[2]; tale disposizione divenne effettiva nel 1787[2].
All'inizio del XX secolo l'antica chiesetta non era più sufficiente a soddisfare le esigenze dei fedeli e si decise così di costruirne una nuova in posizione più baricentrica rispetto alle varie borgate che formano il paese[1]. Il progetto venne affidato a Luigi Angelini e la prima pietra della costruenda chiesa fu posta nel 1919[1]; l'edificio, decorato nel 1924 da Luigi e Romualdo Locatelli, venne consacrato dal vescovo di Bergamo Luigi Maria Marelli il 7 febbraio 1925[1].
Il campanile fu eretto nel 1933, anch'esso su progetto dell'Angelini[1].
Nel 1947 venne consacrato dal vescovo Adriano Bernareggi l'altare maggiore e nella seconda metà del secolo la struttura fu oggetto di importanti lavori di ristrutturazione, in particolare quelli iniziati nel 1985 e terminati i quali la chiesa venne riconsacrata il 30 settembre 2000[1]
Nel frattempo, il 28 giugno 1971 il vicariato di Santa Brigida, a capo del quale vi era questa chiesa, era stato soppresso ed aggregato alla neo-costituita zona pastorale IV[3]; il 27 maggio 1979, con la nuova riorganizzazione territoriale della diocesi, la chiesa era entrata a far parte del vicariato di Branzi-Santa Brigida-San Martino oltre la Goggia[3].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Facciata
[modifica | modifica wikitesto]La facciata della chiesa, che non è intonacata, è scandita da quattro parate che la tripartiscono; nel settore centrale, sopra il portale d'ingresso caratterizzato da un protiro, si aprono tre finestre[1]; sopra il tetto, invece, vi sono dei pinnacoletti[1].
Interno
[modifica | modifica wikitesto]L'interno è ad un'unica navata, che si compone di cinque campate suddivise da delle lesene dotate di capitelli d'ordine dorico sovrastati dalla trabeazione, sopra la quale s'imposta la volta[1]; al termine dell'aula vi è il presbiterio, che è sopraelevato di quattro scalini[1].
Opere di pregio qui conservate sono l'ancona in legno dell'altare maggiore, la quale è caratterizzata dalle statue di San Gottardo, di Santa Brigida, del Redentore, dell'Ecce Homo e di Dio circondato dagli angeli, il pulpito, costruito sul finire del XVII secolo da Francesco Civati[4], l'organo, opera del 1858 di Adeodato Bossi, e il seggio presbiterale, realizzato da Giuseppe Regazzoni del 1938[4].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j Chiesa di Santa Brigida <Santa Brigida>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 29 novembre 2020.
- ^ a b c Parrocchia di Santa Brigida vergine, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 29 novembre 2020.
- ^ a b Vicariato di Santa Brigida, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 29 novembre 2020.
- ^ a b Chiesa parrocchiale di Santa Brigida vergine, su altobrembo.it. URL consultato il 29 novembre 2020.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di Santa Brigida
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- La chiesa di Santa Brigida, su duepassinelmistero.com. URL consultato il 29 novembre 2020.
- Parrocchia S.BRIGIDA Vergine in S.Brigida, su vicariatoaltavallebrembana.it. URL consultato il 29 novembre 2020.