Botryllus schlosseri
Botryllus schlosseri | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Ramo | Bilateria |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Tunicata |
Classe | Ascidiacea |
Ordine | Stolidobranchia |
Famiglia | Styelidae |
Genere | Botryllus |
Specie | B. schlosseri |
Nomenclatura binomiale | |
Botryllus schlosseri (Pallas, 1766) | |
Sinonimi | |
Alcyonium borlasii (Turton, 1807) | |
Nomi comuni | |
Botrillo |
Botryllus schlosseri (Pallas, 1766) è una ascidia coloniale della famiglia Styelidae.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Forma colonie incrostanti, di consistenza gelatinosa, lunghe sino a 5 cm e larghe circa 2 cm.
Gli zooidi, lunghi 2–3 mm, sono aggregati in ciuffi da 3 a 16 individui disposti in cerchio attorno a un'apertura cloacale comune, assumendo una tipica forma a fiore o a stella.
La colorazione è estremamente variabile: si va dal bianco al nero, passando per l'arancio, il rosso, il marrone, il verde e il viola.
Può essere confusa con Botrylloides leachii, le cui colonie hanno però in genere forma più allungata e nastriforme.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]È una specie invasiva che negli ultimi 100 anni ha esteso notevolmente il suo areale: è presente su entrambe le sponde dell'Atlantico, dal Maine alla Florida sul versante orientale e dalle isole Faroe sino al Portogallo sul versante occidentale, nonché nel mar Mediterraneo e nel mar Nero.
Cresce su fondali rocciosi, alghe e spesso anche su substrati artificiali (moli, banchine, cime).
Si sviluppa ottimalmente a basse profondità ma è possibile reperirla sino a 100 metri di profondità.
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]Si riproduce, sia per via sessuale sia per gemmazione durante tutto l'anno, con un picco di attività riproduttiva nel periodo dall'autunno alla primavera.
Comportamenti sociali
[modifica | modifica wikitesto]Si sviluppa partendo da larve planctoniche che si bloccano su scogli e si riproducono asessualmente, costituendo in tal modo una colonia omogenea, sia dal punto di vista genetico sia strutturalmente. Talvolta può succedere che due colonie cerchino di mescolarsi; nel caso le larve siano uguali da un punto di vista genetico allora la fusione risulta possibile, altrimenti la colonia ospitante produce sostanze tossiche atte a respingere l'intruso.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ David W. Pfenning e Paul W. Sherman, Riconoscere i parenti, in Le Scienze 1995; 324: 75.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Egidio Trainito, Atlante di flora e fauna del Mediterraneo, 2004ª ed., Milano, Il Castello, 2004, ISBN 88-8039-395-2.
- Mojetta A., Ghisotti A, Flora e Fauna del Mediterraneo, Mondadori, 2003, ISBN 88-04-38574-X.
- Andrew J. Martinez, Marine Life of the North Atlantic: Canada to New England, Aqua Quest Publications, 2003, ISBN 1-881652-32-7.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Botryllus schlosseri
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) ITIS Standard Report Page: Botryllus schlosseri, in Integrated Taxonomic Information System. URL consultato il 16/06/2008.
- (EN) Catalogue of Life: Botryllus schlosseri, su catalogueoflife.org. URL consultato il 15/05/2011.
- (EN) Macrobenthos of the North Sea Botryllus schlosseri, su ip30.eti.uva.nl. URL consultato il 14 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 1º settembre 2010).
Controllo di autorità | J9U (EN, HE) 987007533067105171 |
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