Ardarico

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Ardarico (... – attorno al 460) è stato un re germanico fu il più famoso capo dei Gepidi.

Fu uno dei più fedeli alleati di Attila, che lo "prediligeva a tutti gli altri capi". Fu "famoso per la sua lealtà e saggezza". Egli ebbe un ruolo nel complotto per uccidere il fratello di Attila, Bleda.[1]

Dopo la morte di Attila, Ardarico guidò la ribellione nei confronti dei figli di Attila sconfiggendoli nella battaglia del fiume Nedao, mettendo fine alla supremazia degli Unni in Europa orientale.

Secondo gli scritti di Giordane:

«Quando Ardarico, re dei Gepidi, lo apprese [del conflitto interno tra i vari figli di Attila], divenne furioso perché molte nazioni erano state trattate da schiavi del peggior livello, e fu il primo a ribellarsi contro i figli di Atila. Buona sorte lo attendeva. Grazie alla sua rivolta liberò non solo la sua tribù, ma anche tutte le altre ugualmente oppresse; visto che tutti si sforzarono per raggiungere il bene comune. Presero le armi contro la distruzione che minacciava tutti e si unirono in battaglia con gli Unni in Pannonia, vicino ad un fiume chiamato Nedao.
Qui si ebbe un incontro tra le varie nazioni che Attila aveva sottomesso. I regni e i loro popoli erano divisi, e da un unico corpo vennero creati membri che non rispondevano ad un impulso comune. Essendo stati privati della testa, combatterono selvaggiamente gli uni contro gli altri. Non trovarono mai i loro pari arrabbiati con loro senza ferirli con colpi reciproci. E quindi le nazioni guerriere si disfecero. A quel punto, credo, deve essere stato mostrato uno spettacolo eccezionale, in cui si potevano vedere i Goti lottare con le picche, i Gepidi infuriati con le spade, i Rugi spaccare le lance che li avevano trafitti, i Suebi lottare a piedi, gli Unni con archi, gli Alani formare una linea di guerrieri con armi pesanti mentre gli Eruli puntavano invece su armi leggere.
La causa di Ardarico, re dei Gepidi, fu fortunata per molte nazioni che erano sottomesse al regno degli Unni, per questo sollevarono i loro spiriti abbattuti nella lieta speranza di libertà... Infine, dopo molti piccoli conflitti, la vittoria arrise inaspettatamente ai Gepidi. Per la spada e la cospirazione di Ardarico vennero uccisi quasi 30.000 uomini, Unni come uomini di altre nazioni che tentavano di aiutarlo»

  1. ^ Michel Rouche, VI- L'apogeo di Attila (435-452), in Attila, collana I protagonisti della storia, traduzione di Marianna Matullo, vol. 14, Pioltello (MI), Salerno Editrice, 2010, p. 107, ISBN 978-88-8402-694-1.
  2. ^ Giordane, Getica, 259-262
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