Yamagiwa Katsusaburō

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Yamagiwa Katsusaburō

Yamagiwa Katsusaburō[2] (Ueda, 23 febbraio 1863Tokyo, 2 marzo 1930) è stato un patologo giapponese[1].

Nacque nella provincia di Shinano (attuale prefettura di Nagano) durante il bakumatsu, quando il Giappone era ancora governato dallo Shogunato Tokugawa. La Restaurazione Meiji del 1868 mise in disgrazia gli Yamamoto, la sua famiglia che per buona parte era composta da samurai. Tuttavia egli riuscì a frequentare una scuola locale, dove dimostrò grandi potenzialità. Nel 1879 fu adottato da un medico generico di Tokyo, il dottor Yamagiwa Yoshiya, che finanziò personalmente la sua istruzione accademica. A partire dal 1880 il giovane Yamagiwa entrò nella scuola pre-medica dell'Università imperiale di Tokyo, laureandosi con lode in medicina otto anni più tardi. Il suo primo incarico fu come assistente di patologia del professor Moriharu Miura, il primo docente giapponese a insegnare patologia all'Università imperiale. In seguito fu nominato professore associato di patologia nel 1891. L'anno seguente il governo dell'Impero giapponese lo inviò in Germania per studiare la tubercolina, appena introdotta con Robert Koch. Tuttavia i ripetuti conflitti con l'assistente di Koch e la sua stessa preferenza per la patologia, lo portarono a trasferirsi a Berlino per lavorare con l'esperto in materia Rudolf Virchow. Yamagiwa rimase a Berlino fino al suo ritorno in Giappone nel 1894. Gli anni di studio in Germania gli suggerirono la probabile correlazione tra irritazione cronica e cancro. Promosso professore di patologia nel 1895, Yamagiwa diresse quel dipartimento fino al suo pensionamento ventotto anni dopo. Fu proprio durante quel periodo, che Yamagiwa diede i suoi contributi più notevoli, tra cui la fondazione a proprie spese del Japanese Journal of Cancer Research nel 1905, curandone di persona la pubblicazione per un decennio. Nel 1907 venne trasferito sull'isola di Formosa per approfondire lo studio sulla peste bubbonica. Durante la permanenza nel nuovo possedimento nipponico, Yamagiwa contrasse un'acuta forma di tubercolosi polmonare, che lo debilitò per il resto della sua vita. L'anno successivo si dedicò ai cambiamenti patologici derivanti dal beriberi, concludendo che la malattia non era né contagiosa né dovuta a un organismo patogeno; affermò invece che era causata da un'intossicazione alimentare, dovuta in particolare alla scarsa qualità del riso ingerito. Gli studi condotti sulla patogenesi del carcinoma gastrico lo portarono invece a credere che le ulcere gastriche croniche svolgessero un ruolo determinante nello sviluppo della patologia. Nel 1911 stabilì i principi che in seguito lo portarono a sostenere la teoria dell'irritazione del cancro. Fu in quel periodo che egli coniò il termine epatoma. Nel 1915 il patologo e il suo assistente Koichi Ichikawa furono i primi a dimostrare che l'esposizione cronica a determinate sostanze chimiche può causare il cancro.[3][4] Per tutta la durata del suo incarico di direttore del Dipartimento di Patologia, Yamagiwa concentrò la sua attenzione sull'immunologia del cancro. Condusse una vita piuttosto semplice e la sua unica distrazione era rappresentata dalla poesia haiku. Il suo ritiro dal mondo universitario, giunse dopo quarant'anni di onorata carriera e fu commemorato solennemente dai suoi molti devoti studenti. Yamagiwa fu in aggiunta membro onorario dell'American Cancer Society e addirittura candidato ben sette volte al Premio Nobel per la medicina, che tuttavia non riuscì mai a conseguire.[5]

  1. ^ patologo e anatomista, su treccani.it.
  2. ^ Per i biografati giapponesi nati prima del periodo Meiji si usano le convenzioni classiche dell'onomastica giapponese, secondo cui il cognome precede il nome. "Yamagiwa" è il cognome.
  3. ^ Studi e impegno nella ricerca, su acsjournals.onlinelibrary.wiley.com.
  4. ^ Esposizione alle sostanze chimiche, su mcgill.ca.
  5. ^ Candidature al Premio Nobel, su asiaresearchnews.com.

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