Werner Max Moser
Werner Max Moser (Karlsruhe, 16 luglio 1896 – Zurigo, 19 agosto 1970) è stato un architetto e designer svizzero, considerato uno dei rappresentanti del Modernismo e del movimento razionalista svizzero[1].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Werner Max Moser nacque a Karlsruhe, in Germania il 16 luglio 1896.[2]
La sua carriera scolastica culminò con gli studi di architettura al Politecnico federale di Zurigo, con suo padre Karl Moser (1916-1921) ed a Stoccarda con Bonatz, Abel e Fiechter.[1][2]
Moser collaborò con numerosi studi d'architettura, tra i quali il Grandpré-Molière a Rotterdam nei Paesi Bassi e negli Stati Uniti d'America dal 1923 al 1926, fra l'altro per due anni nello studio di Frank Lloyd Wright.[1][2][3] Moser rimase amico di Wright e nel 1952 fu lui ad organizzare l’allestimento della mostra itinerante "Frank Lloyd Wright - Sixty Years of Living Architecture" alla Kunsthaus di Zurigo.[4]
Realizzò il primo progetto di un mobile per l'ufficio di suo padre Karl Moser.[3]
Eseguì importanti progetti in Svizzera ed in Germania, come la casa Budge a Francoforte sul Meno, realizzata in collaborazione con Mart Stam e Ferdinand Kramer, e la partecipazione al quartiere Neubuehl a Zurigo.[2][5]
Il quartiere Neubuehl, situato su una collina, fu diviso in quattro isolati con all'interno le costruzioni, alle quali si accede grazie a vie pedonali. I singoli alloggi furono raggruppati in case associate a schiera, disposte in linee successive, utilizzando la pendenza del terreno.[6]
La sua villa a Zurigo si caratterizzò per la struttura di cemento armato, per le ampie vetrate a nastro, per i pannelli dei parapetti, inseriti per esigenze funzionali e un certo interesse compositivo.[6]
Partecipò a importanti mostre sulla costruzione di scuole moderne (Il bambino e la sua scuola, 1933) e la moderna cultura del bagno (Il bagno di oggi e di ieri, 1934-1935) nel Kunstgewerbemuseum di Zurigo.[1]
Professore invitato all'Università di Harvard negli Stati Uniti, insegnò poi dal 1958 al Politecnico federale di Zurigo,[2] e ricevette il titolo di dottore honoris causa dall'Università di Stoccarda.[3] In quegli stessi anni costruì il grattacielo "zur Palme" a Zurigo, una delle sue opere principali.[1]
Nel 1931 Moser, con Sigfried Giedion e Rudolf Graber, fondò la Wohnbedarf AG Zurigo (1931) e la Haefeli Architecture Office, Moser, Steiger (HMS) (1937), per le quali disegnò numerosi progetti architettonici e per mobili.[2][3]
Moser trovò la sua ultima dimora nel cimitero di Fluntern. Nella tomba ci sono anche suo padre, sua madre Euphemie, nata Lorenz (1866-1947), sua moglie Silva, nata Schindler (1895-1986), nonché Doris Moser (1908-1973) e Herta Moser (1901-1982) sepolto.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Casa di cura di Henry ed Emma Budge (insieme con Mart Stam ed Ferdinand Kramer), a Francoforte sul Meno (1928-1930);
- Chiesa Altstetten, a Zurigo (1936-1942);
- Sala dei Congressi, a Zurigo (1936-1939);
- Ospedale cantonale, a Zurigo (1941–1953);
- Campus dell'Indian Institute of Technology, a Kharagpur (1950);
- Edificio amministrativo Eternit AG, a Niederurnen (1954–1955);
- Chiesa Kornfeld, a Riehen (1959–1964);
- Grattacielo zur Palme, a Zurigo (1964).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e (DE) 100 Jahre Bauhaus - die Ikonen - Werner Max Moser, su wohnbedarf.ch. URL consultato il 31 marzo 2019.
- ^ a b c d e f Werner Max Moser, su misuraemme.it. URL consultato il 31 marzo 2019.
- ^ a b c d (EN) Werner Max Moser, su horgenglarus.ch. URL consultato il 31 marzo 2019.
- ^ Sylvain Malfroy, "When Frank Lloyd Wright’s triumphant tour of Europe stopped in Zurich in 1952", September 2 2022., su etheritage.ethz.ch.
- ^ (EN) Modernist Estates - Europe: The buildings and the people who live in them today, su books.google.it. URL consultato il 31 marzo 2019.
- ^ a b Werner Max Moser, in le muse, VIII, Novara, De Agostini, 1967, p. 133.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Hans Finsler, Photographs of the Werkbundsiedlung, Z"urich, 1930-1931, 1932.
- (DE) Stefan Hess, Wohnstube der Gläubigen statt Sakralraum, in Jahrbuch z'Rieche, 2014.
- (DE) Sonja Hildebrand, Bruno Maurer e Werner Oechslin Zürich 2007,, Haefeli Moser Steiger. Die Architekten der Schweizer Moderne, Zurigo, gta Verlag, 2007.
- (DE) Noémie Kubli, Das "Hochhaus zur Palme", Zurigo, ETH, Abteilung für Architektur, 1997.
- (DE) Peter Omahen, Werner M. Moser – sein Beitrag zum reformierten Kirchenbau in der Schweiz, Zurigo, ETHZ, 1994.
- (DE) Alfred Roth, Werner M. Moser, Zurigo, 1970.
- (DE) Arthur Rüegg e Reto Gadola, Kongresshaus Zürich 1937–1939. Moderne Raumkultur, Zurigo, gta Verlag, 2007.
- (DE) Johannes Stückelberger, Die Kornfeldkirche in Riehen, Berna, Gesellschaft für Schweizerische Kunstgeschichte GSK, 2004.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Werner M. Moser
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (IT, DE, FR) Werner Max Moser, su hls-dhs-dss.ch, Dizionario storico della Svizzera.
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