Indice
Villanova Marchesana
Villanova Marchesana comune | |
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Il municipio | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Provincia | Rovigo |
Amministrazione | |
Sindaco | Riccardo Rigotto (lista civica Uniti per cambiare) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019) |
Territorio | |
Coordinate | 45°00′N 11°58′E |
Altitudine | 3 m s.l.m. |
Superficie | 18,05 km² |
Abitanti | 857[1] (30-6-2022) |
Densità | 47,48 ab./km² |
Frazioni | Canalnovo |
Comuni confinanti | Adria, Crespino, Gavello, Papozze, Riva del Po (FE) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 45030 |
Prefisso | 0425 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 029051 |
Cod. catastale | L988 |
Targa | RO |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 347 GG[3] |
Nome abitanti | villanovesi |
Cartografia | |
Posizione del comune di Villanova Marchesana nella provincia di Rovigo | |
Sito istituzionale | |
Villanova Marchesana (Vilanova Marchesana in dialetto ferrarese) è un comune italiano di 857 abitanti della provincia di Rovigo in Veneto, situato a sudest del capoluogo.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]I dati sono tratti da Il Veneto paese per paese.[4]
Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa, posizionata a sud della via centrale dell'abitato nei pressi dell'argine del fiume Po, venne realizzata nella seconda metà del XVIII secolo ma la struttura è solo l'ultima di una serie che si sono succedute nel tempo in quella stessa posizione.
L'edificio originario risale al tardo XIII secolo, caratterizzato dalla presenza di una fonte battesimale e, come normalmente per l'epoca, vi sorgeva accanto il cimitero. Solo successivamente venne anche eretto un campanile. La zona, scarsa di popolazione per le difficoltà di coesistenza con un territorio soggetto a frequenti esondazioni, era prevalentemente coltivata ma con scarsa rendita che si ripercuoteva negativamente anche nella capacità economica dell'ordine monastico che vi era insediato, in possesso di alcuni arredi sacri. Le continue rotte degli anni successivi costrinsero però i frati ad allontanarvisi e l'edificio religioso, resosi inagibile, rimase abbandonato per molto tempo.[5]
Fu a seguito dell'iniziativa di Borso d'Este, marchese di Ferrara, duca di Modena e Reggio, che alla metà del XV secolo ordinò la costruzione della Certosa di Ferrara, che la chiesa divenne parte dei possedimenti gestiti dai monaci che ne erano ospiti, ai quali in seguito ne venne concesso il giuspatronato. Grazie alla maggiore disponibilità economica l'edificio sacro venne ampliato acquistando negli anni successivi una crescente importanza nella parte settentrionale della Transpadana Ferrarese. Alla metà del XVI secolo già serviva 1 500 abitanti ed era costituito da una navata principale, dove era collocato l'altare maggiore, più altri cinque altari laterali ed un battistero.[5]
Successivamente venne realizzata una nuova costruzione, consacrata nel 1608, testimonianza fornita da una lapide presente sull'entrata laterale dell'attuale struttura. Il nuovo edificio religioso era costituito da tre altari, con presbiterio orientato verso est, un battistero ed un cimitero. Nonostante la successiva epidemia di peste avesse provocato il decesso di gran parte della popolazione, riducendola a circa 1 100 unità, si riuscì a completare, nel 1665, la costruzione del campanile ed impreziosire con marmi ed opere d'arte di scuola bolognese e ferrarese i suoi interni per tutta la durata del secolo.[5]
L'edificio, ormai diventato fatiscente, venne demolito per far sorgere sulle sue fondamenta l'odierna struttura, realizzata in stile che fondeva elementi rinascimentali e barocchi di ispirazione ferrarese, e che venne inaugurata nel 1788. Tra gli arredi era presente anche una tela raffigurante la Madonna della Salute ad opera dello Scarsellino, dipinto irrimediabilmente distrutto in un incendio scoppiato nel 1968. Sul muro esterno di destra è stata posta nel 2002 una lapide con bassorilievo del Cardinale Giacomo Lercaro che ricorda il suo arrivo come Arcivescovo di Ravenna, diocesi confinante con quella di Adria-Rovigo, nel mese di novembre del 1951 in occasione dell’alluvione del Polesine. In tale occasione invitó alcuni ragazzi a seguirlo a Ravenna per continuare gli studi iniziando così un’esperienza di convivenza in arcivescovado coi ragazzi fino al termine del suo servizio episcopale prima a Ravenna, poi dal 1952 al 1968 a Bologna.[5][6]
- Chiesa di San Lorenzo, nella frazione di Canalnovo.
Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]- Corte Cisimatti con annesso Oratorio, in località Cisimatti.
- Villa Camerini, Brogiato (XVII secolo)
- Scuderie di villa Luisa
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[7]
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1995 | 1999 | Francesco Toso | Lista Civica | Sindaco | |
1999 | 2004 | Francesco Toso | Lista Civica | Sindaco | |
2004 | 2009 | Ilario Pizzi | Lista Civica (Centro-destra) | Sindaco | |
2009 | 2014 | Ilario Pizzi | Lista Civica (Centro-destra) | Sindaco | |
2014 | 2019 | Riccardo Rigotto | Lista Civica "Uniti per Cambiare" | Sindaco | |
2019 | in carica | Riccardo Rigotto | Lista Civica "Uniti per Cambiare" | Sindaco |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Il Veneto paese per paese, vol. V, pp. 376-377.
- ^ a b c d Chiesa di S. M. Assunta, su RovigoBox.it, http://www.rovigobox.it. URL consultato il 9 dicembre 2010.
- ^ Parrocchia di S. Maria Assunta - VILLANOVA MARCHESANA, su Diocesi di Adria-Rovigo, http://www.diocesi.rovigo.it/. URL consultato il 9 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2010).
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- AA.VV., Il Veneto paese per paese, Firenze, Bonechi, 2000, ISBN 88-476-0006-5.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Villanova Marchesana
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.villanovamarchesana.ro.it.
- Villanòva Marchesana, su sapere.it, De Agostini.
- Villanova Marchesana, su Portale Ufficiale del Turismo della Provincia di Rovigo, polesineterratraduefiumi.it. URL consultato il 13 marzo 2011.
- Villanova Marchesana, su RovigoBox.it. URL consultato il 9 dicembre 2010.