Coordinate: 45°26′04.16″N 12°20′05.22″E

Utente:Superal/mola

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Palazzo Molin

Grandioso palazzo quattrocentesco in stile gotico, edificato nel sestiere di San Marco all’incrocio tra il rio dei Barcaroli e il rio dei Fuseri, a metà tra piazza San Marco ed il teatro La Fenice. L’accesso, al civico 1827, avviene da una piccola calle privata, detta dei Cuoridoro, una laterale della Frezzeria.

Il palazzo fu fondato nel 1468 da Marco e Girolamo Molin, figli di Paolo Molin. La nobile famiglia dei Molin ha dato un doge alla Repubblica, Francesco Molin (1646-1655), acuti uomini di lettere e valorosi uomini d’arme: tra questi si ricorda quel Filippo Molin che, durante la trentennale guerra di Candia contro i Turchi, ferito da una freccia avvelenata, se la trappò dalle carni e, intingendola nel proprio sangue, scrisse il suo testamento perché fosse letto in Senato.

Sorpassato un portale con vistoso stemma della famiglia Molin (si noti la ruota da mulino, simbolo del casato, e poco sopra i tre piccoli busti posti nel Settecento) si entra in una grande corte chiusa e ci si trova davanti al prospetto posteriore dell’edificio: nulla di rilevante da segnalare se non che tutto è perfettamente restaurato.

La facciata ovest

[modifica | modifica wikitesto]

Di grande valore storico artistico è la facciata principale che prospetta rio dei Barcaroli ed è visibile, seppur un po’ scorciata, sostando sul Ponte dei Barcaroli o dei Cuoridoro. Da questo punto si avrà la visione di due corpi di fabbrica veramente notevoli, esempi importanti dello stile gotico fiorito che tanto successo ebbe a Venezia. Il corpo principale, molto imponente, è composto da un piano terreno, un mezzanino, due piani nobili e un mezzanino sottotetto. Il corpo secondario, senza soluzione di continuità, è composto da un piano terra, un mezzanino ed un piano nobile. Da segnalare sono soprattutto le due rive d’acqua e le due quadrifore sul corpo principale: al primo ed al secondo piano nobile. Le finestre, con modanature, colonne, capitelli e balaustre in pietra d’Istria, sono racchiuse in cornici dentellate sempre in pietra d’Istria. Tutte le aperture sono archiacute, trilobate, con fiorone gotico alla cuspide dell’arco, cornice a dentelli rettangolare e, a parte il mezzanino sottotetto, tutte con balcone aggettante. Belle anche le cornici marcapiano, lo spigolo a torciglione sui due lati del secondo edificio, i vistosi cornicioni e i tre bassorilievi in pietra d’Istria, databili all’ultimo quarto del secolo XV e posti però in un’epoca successiva tra le coppie di monofore del primo piano. Rifacimenti cinquecenteschi sono leggibili nelle finiture lapidee dei mezzanini e dei poggioli.

La facciata nord

[modifica | modifica wikitesto]

Nulla di rilevante offre invece la facciata che prospetta su rio dei Fuseri. Nonostante gli interventi di manutenzione sono ancora leggibili tracce della forometria gotica originaria.

Impianto planimetrico

[modifica | modifica wikitesto]

E’ visibile la tipica impostazione tripartita delle residenze nobiliari veneziane, con portego passante al piano terra e due piani nobili tripartiti, con salone passante e sale che si aprono simmetricamente sui due lati.

  • Marcello Brusegan. “I palazzi di Venezia”. Newton Compton Editori

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]