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Utente:Paolo Tamagnini/Sandbox
Gardenia | |
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Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Provincia | Reggio Emilia |
Città | Reggio Emilia |
Circoscrizione | Consulta H |
Distretto | Reggio Nord |
Altri quartieri | Santo Stefano, Tondo, San Prospero Strinati |
Codice postale | 42121, 42124 |
Superficie | 0,30 km²[1] |
Altitudine | 53 m s.l.m. |
Abitanti | 2 000 ab.[2] (31/12/2023) |
Densità | 6 666,67 ab./km² |
Nome abitanti | gardeniani |
Patrono | Santo Stefano Protomartire (26 dicembre), San Giovanni Bosco (31 gennaio) |
Giorno festivo | 24 novembre, san Prospero |
Sito web | www.comune.re.it |
La Gardenia (La Gardènnia in dialetto reggiano), è un quartiere della periferia nord di Reggio Emilia situato a ridosso del centro storico. Si sviluppò a inizio Novecento come area destinata ad ospitare una delle prime zone industriali della città, soppiantata verso la fine degli anni '90 da nuovi complessi per servizi e residenze.
Geografia
[modifica | modifica wikitesto]L'agglomerato è situato in un ambito urbano di media pianura nella porzione settentrionale del tessuto urbano di Reggio adiacente il centro storico. È lambito a ovest dal torrente Crostolo e dal quartiere di Santo Stefano, a nord dalla ferrovia Reggio-Ciano e dal Tondo, a sud dai viali di circonvallazione e a est da via Umberto Cagni. Tuttavia i confini del quartiere non sono ben definiti: esso, infatti, è suddiviso fra gli ambiti territoriali 5c Gardenia-Santo Stefano e 11 Tondo, due delle 63 zone urbanistiche che compongono il comune di Reggio.
L'altitudine varia da 51 a 54 m s.l.m.
Origine del nome
[modifica | modifica wikitesto]Il nome del quartiere deriva proprio dalla gardenia, un fiore profumato molto amato da Raimondo Franchetti, barone ed esploratore reggiano, che era proprietario di terreni agricoli che si sviluppavano sul lato occidentale di Viale Regina Elena, tratto urbano della vecchia strada statale 63.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La zona era popolata sin dall'età del bronzo anche se la principale infrastruttura che tuttora l'attraversa è la via romana per Brixellum (e Brixia), oggi itinerario urbano della ex strada statale 63 per Gualtieri, che in epoca medievale prendeva origine dalla vicina porta San Cosmo. La porta fu poi chiusa nel 1551 dal duca di Modena con l'obiettivo di fortificare le mura della città rendendola meno permeabile al nemico: delle nove porte medievali ne rimasero aperte soltanto quattro e quelle esistenti furono rimaneggiate e spostate a lato dei nuovi baluardi. Inoltre, sempre per motivi militari furono rase al suolo tutte le costruzioni situate a circa 600 metri dalle mura, compreso il Monastero di San Prospero extra mœnia, situato fra le attuali via Cagni e via Guidoriccio Fogliani. Sopravvivevano però le strade e i canali: sul territorio di Gardenia per secoli sono defluite dapprima le acque del Crostolo, poi incanalate nella sede attuale, del Canale d'Enza, costruito nel XV secolo da Borso d'Este, del Canale di San Cosmo o Cosimo e di un ramo secondario del Canale di Secchia (X secolo) sui cui operava il Mulino Nuovo, il cui edificio pesantemente rimaneggiato e inglobato in altri fabbricati persiste tuttora[3].
Per secoli la zona di Gardenia era parte integrante della villa e parrocchia di San Prospero Strinati ma sempre parte del Comune di Reggio: soltanto a partire dagli anni '30 del Novecento fu aggregata rispettivamente alle parrocchie cittadine di Santo Stefano e San Francesco d'Assisi e, dal secondo dopoguerra, in minima parte alla parrocchia di San Giovanni Bosco al Tondo.
Ancora negli anni '10 del Novecento la zona era costituita da un territorio prettamente agricolo, caratterizzato da poche case coloniche, sparse fra prati e poderi. Fu proprio in quel periodo, con il passaggio della ferrovia Reggio-Ciano (1911), che nacque una delle prime zone industriali della città, che rimase tale sino agli albori degli anni 2000. Prima di allora oltre agli insediamenti agricoli erano presenti diversi opifici, per lo più attivati dalla forza motrice dell'acqua. Gardenia era infatti attraversata a nord e a ovest dal canale d'Enza e dal canale di Secchia e su di essi insistevano diversi mulini, oggi riconvertiti ad usi civili: i più importanti erano il mulino di Santa Caterina, situato fra la via Emilia e via Fabio Filzi, e il mulino Nuovo, situato nei pressi dell'attuale incrocio fra via Fratelli Manfredi e via Cisalpina. Assieme a Ospizio e Santa Croce, Gardenia fu una delle prime zone industriali della città. A partire dall'inizio del XX secolo nel quartiere andarono a collocarsi pilastri “storici” dell'industria reggiana: la ferramenta Franzini (1873), la Cooperativa Cementori (1901), la Cooperativa Carrozzai (1902), la Cooperativa Falegnami (1907), il Calzificio (1910), le officine ferroviarie Greco (1918), la Fonderia (1915) società cooperativa poi rilevata dalla Lombardini (1933). Promotori di questo sviluppo industriale furono tue figure storiche della politica reggiana dell'epoca, strettamente legate a Gardenia: il cooperatore socialista Antonio Vergnanini (1861-1934) e l'industriale della destra storica reggiana nonché sindaco Giuseppe Menada (1858-1931).
Legato a Gardenia era anche l'antifascista socialista Antonio Piccinini (1884-1924), assassinato dalle squadracce nel 1924. A Gardenia aveva abitato anche Nilde Iotti (1920-1999), storica dirigente nazionale del Partito Comunista Italiano e presidente della Camera fra il 1979 e il 1992. Nel dopoguerra nell'area dell'antica fornace Caselli, verso il Tondo, fu realizzato il nuovo mercato bestiame. In alcune di queste aziende, come nel caso del calzificio, si arrivò a contare sino a 1.500 addetti, un numero in quel caso composto, per la maggior parte, da donne. All'inizio degli anni '20 furono costruiti l'istituto tecnico-professionale di viale Trento Trieste e il quartiere di case popolari posto fra viale Regina Elena e viale Trento Trieste. Nel 1936, in piena epoca fascista, venne aperta la scuola elementare “Impero” oggi intitolata a Giovanni Pascoli. Come in altri quartieri della periferia a Gardenia era molto forte il senso di comunità: nel dopoguerra erano molto strutturati i gruppi giovanili di inspirazione laico-socialista e le società sportive gravitanti attorno ad essi, attive in diverse discipline fra cui la pallacanestro. Era infatti un rione “popolare” per lo più abitato da operai, impiegati e piccoli artigiani.
Questa conformazione rimase tale, pure assottigliandosi nel corso di quei decenni, sino alla fine degli anni 1980. A partire dagli anni '90 si insediarono nelle case popolari di Gardenia i primi nuclei di immigrati stranieri e, nello stesso tempo, avevano inizio i primi interventi di riqualificazione urbana, che si estesero sino al vicino Tondo. Fu così abbattuta la vecchia casa del popolo e inauguratala nuova struttura che ospita il circolo Arci Gardenia. Negli ultimi anni i locali dell'ex calzificio sono stati oggetto di un intervento di trasformazione edilizia che ha portato alla nascita di un supermercato. Pur ospitando diverse strutture pubbliche (scuole, uffici, la stazione) e private, l'identità del quartiere si è molto dileguata. Permangono come traccia storica e luoghi di aggregazione il circolo Arci Gardenia, erede della Casa del Popolo, e la parrocchia di San Giovanni Bosco. In Gardenia è presente anche la Filef (Federazione italiana lavoratori emigranti e famiglie) e presto, dentro la stazione di Santo Stefano, avrà sede il cosiddetto “emporio solidale”.
Monumenti e luoghi di interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]- Casino La Pratina (XVIII secolo)[4], via Premuda 12
- Villino Magnani (primo '900), via Premuda 6
Architetture industriali
[modifica | modifica wikitesto]- ex Mulino di San Claudio (XVII secolo), via Dante Zanichelli 75
Aree naturali
[modifica | modifica wikitesto]Il quartiere conta diversi parchi urbani e il Bosco urbano del Canale d'Enza[5], un'area boscata posta sul lato nord dell'omonimo corso d'acqua.
Parchi
[modifica | modifica wikitesto]- Parco Solferino[6], via Solferino
- Parco Mercadante[7], via Saverio Mercadante
- Parco Honoré de Balzac[8], via Honoré de Balzac
- Parco Ippolito Nievo[9], via Ippolito Nievo
Società
[modifica | modifica wikitesto]La popolazione del Bell'Albero-Premuda era di circa 1.500 residenti nel 1972 e a inizio anni '80 si aggirava attorno ai 2.000 abitanti. Fra il 2014 e il 2019 il quartiere ha visto calare la popolazione del 4,9% attestandosi a 2.234 residenti.
Si tratta di un quartiere popolato da un ingente numero di anziani: infatti l'indice di vecchiaia è molto più alto del dato complessivo comunale (203 contro 137 a livello comunale).
Il tasso di natalità è, in generale, bassissimo anche rispetto alla media cittadina (2,2 contro 8‰). Il numero di componenti medi a nucleo famigliare è di 2,1 componenti a famiglia, un po' più basso di quello del comune (2,2 componenti a nucleo).
Bell'Albero-Premuda è un quartiere in cui la presenza di cittadini stranieri è più bassa del dato generale della città ed è pari al 12,5% (contro il 16,4% a livello comunale). Le prime tre nazionalità non italiane presenti sul territorio provengono da: Albania, Romania e Ucraina.
Il reddito pro capite al 2017 è leggermente inferiore a (€ 24.730) di quello cittadino (€ 26.213)[10].
Istituzioni, enti e associazioni
[modifica | modifica wikitesto]- Associazione Sport Disabili Reggio Emilia[11], via Saverio Mercadante 8
- AIDO - Sezione provinciale di Reggio Emilia[12], via Muzio Clementi 2/A
- AVIS - Sezione comunale e provinciale di Reggio Emilia[13][14], via Muzio Clementi 2/A
- Casa del Dono - centro prelievi AUSL[15], via Muzio Clementi 2/A
- Centro per l'impiego di Reggio Emilia[16], via Premuda 40
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]A livello educativo il quartiere è ricco di strutture scolastiche per l'infanzia e la scuola dell'obbligo; dal punto di vista prettamente culturale i principali poli di riferimento sono dislocati nei quartieri Regina Pacis e Orologio. Nel direzionale di via Premuda e nei fabbricati limitrofi hanno sede diverse associazioni.
Infanzia
[modifica | modifica wikitesto]- Nido-scuola d'infanzia comunale Pierino Rivieri-Camille Claudel[17], via Honoré de Balzac 2
- Scuola dell'infanzia comunale Robinson Crusoe[18], via Pastrengo 20
- Scuola primaria statale Gino Bartali[19], via Premuda 36
- Scuola media statale Marco Emilio Lepido[20], via Premuda 38
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Le linee del trasporto pubblico che attraversano Bell'Albero-Premuda sono la n. 1 Cavriago-Albinea, transitante su via Gorizia, e la linea G del minibus navetta per il centro storico, che parte dal parcheggio del centro commerciale Le Querce.
Le piste ciclabili transitano in corrispondenza di via Gorizia, via Dante Zanichelli, via Ponchielli, via Premuda, via Francia e il tratto urbano di via Inghilterra. Il quartiere è collegato al centro storico tramite la passerella ciclopedonale sul torrente Crostolo che attraversa il Gattaglio affiancando il cimitero suburbano monumentale di Reggio Emilia. Sugli strumenti di pianificazione territoriale è prevista una superciclabile in affiancamento al canale d'Enza.
Le principale vie di attraversamento viario sono via Premuda, via Dante Zanichelli, via Inghilterra e via Francia.
Economia
[modifica | modifica wikitesto]Bell'Albero-Premuda è un quartiere a vocazione residenziale e terziaria, molto ricco di esercizi commerciali e uffici e comprendente al suo interno il centro commerciale Le Querce. Le altre attività sono collocate lungo la parte occidentale di via Premuda e presso il centro direzionale posto fra questa arteria e il rondò dell'acquedotto Iren di via Gorizia, dove è collocato anche il Centro per l'Impiego di Reggio Emilia[16].
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]La zona è sempre stato sottoposta alla giurisdizione del Comune di Reggio, seppur nei secoli contesa fra le ville (parrocchie) di Cavazzoli (o Borghi di Santo Stefano) e San Pellegrino (o Borghi di Porta Castello)[21]. Dal 1980 al 2009 ha fatto parte della Circoscrizione Terza e, dal 2009 al 2014, della Circoscrizione Ovest. Dal 2014 le circoscrizioni di decentramento amministrativo nelle città con meno di 250.000 abitanti delle regioni a statuto ordinario sono state abolite. Il governo della circoscrizione (che comprendeva anche le frazioni più esterne e i quartieri limitrofi) è sempre stato retto da maggioranze di sinistra, guidate dal PCI e dal PSI e, dal 1995, di centrosinistra. La sede circoscrizionale era ospitata all'interno del complesso monumentale del Casino dell'Orologio, in via Massenet, e dal 2009 al 2014 alla sala civica Cesare Zavattini di Pieve Modolena.
Sport
[modifica | modifica wikitesto]Il quartiere comprende alcuni impianti sportivi e l'offerta è soddisfatta anche grazie alle attrezzature collocate nei quartieri contigui.
Gli impianti presenti sono:
- Palestra scuola arti marziali Shodan[24], via Premuda 40/10
- Palestra MM Active[25], via Premuda 38/T
- Pista d'atletica istituto comprensivo statale Marco Emilio Lepido, via Premuda 38
- Campetto di calcio comunale ad accesso libero, via Ippolito Nievo 34
Fra l'istituto comprensivo Lepido di via Premuda e il canale d'Enza era presente lo skatepark comunale Cristian Camposeo - Romano Valeriani, oggi in disuso.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Suddivisione degli ambiti territoriali del Comune di Reggio Emilia nonché confini parrocchiali
- ^ Dato dell'Ufficio Statistica del Comune di Reggio Emilia
- ^ Il caseggiato è situato presso il quadrante nord-est dell'incrocio fra Via Fratelli Manfredi e via Cisalpina.
- ^ pscre.comune.re.it, https://pscre.comune.re.it/2-RUE/elaborati_tecnici/schede/R4/Riquadro_23/804.pdf .
- ^ Comune di Reggio Emilia - Parchi e Cintura Verde, su maps.comune.re.it. URL consultato il 18 gennaio 2023.
- ^ comune.re.it, https://www.comune.re.it/amministrazione/luoghi/parchi-e-giardini/parco-solferino .
- ^ (EN) Parco Saverio Mercadante, su www.comune.re.it. URL consultato il 18 gennaio 2023.
- ^ comune.re.it, https://www.comune.re.it/amministrazione/luoghi/parchi-e-giardini/parco-honore-de-balzac .
- ^ (EN) Parco Ippolito Nievo, su www.comune.re.it. URL consultato il 18 gennaio 2023.
- ^ Atlanti degli ambiti territoriali - Ambito B Pieve Modolena, Carrozzone, Regina Pacis, Bell’Albero-Premuda, Orologio, Roncina (PDF), su space.comune.re.it.
- ^ A.S.D.R.E. Associazione Sport Disabili Reggio Emilia (Onlus), basket in carrozzina, su www.asdre.it. URL consultato il 19 gennaio 2023.
- ^ Reggio Emilia, su AIDO Emilia-Romagna. URL consultato il 19 gennaio 2023.
- ^ Avis Comunale Reggio Emilia, su Avis Comunale Reggio Emilia. URL consultato il 19 gennaio 2023.
- ^ Avis Provinciale di Reggio Emilia ODV, Home, su Avis Provinciale di Reggio Emilia ODV. URL consultato il 19 gennaio 2023.
- ^ Netribe Business Solutions srl, Centro Prelievi Casa del Dono, su AUSL RE. URL consultato il 19 gennaio 2023.
- ^ a b Reggio Emilia, su Agenzia regionale per il lavoro. URL consultato il 19 gennaio 2023.
- ^ Netribe srl, Scheda - scuole e nidi d'infanzia, su www.scuolenidi.re.it. URL consultato il 19 gennaio 2023.
- ^ Netribe srl, Scheda - scuole e nidi d'infanzia, su www.scuolenidi.re.it. URL consultato il 19 gennaio 2023.
- ^ GINO BARTALI (primaria) – IC LEPIDO, su iclepido.edu.it. URL consultato il 19 gennaio 2023.
- ^ ORDINARIO – IC LEPIDO, su iclepido.edu.it. URL consultato il 19 gennaio 2023.
- ^ Alberto Tagliavini, Da Cuviliolus a Coviolo 1046-2009, Reggio Emilia, 2009.
- ^ Netribe srl, Impianti sportivi: Palestra "Adriano Roccatagliati" - FONDAZIONE SPORT, su www.fondazionesport.it. URL consultato il 19 gennaio 2023.
- ^ Giovolley_Home, su www.giovolley.it. URL consultato il 19 gennaio 2023.
- ^ SHODAN - Home, su www.shodan.it. URL consultato il 19 gennaio 2023.
- ^ MM Active – Palestra Reggio Emilia – Massoterapisti, chinesiologi, personal trainer, su mmactive.it. URL consultato il 19 gennaio 2023.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Roncina, su comune.re.it.