Utente:Filippof/Scollaborazioni

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Scolla-borazioni

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Pagine controverse (A.K.A.= Filippofpedia, l'Enciclopedia a ruota libera)[1]

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Paragrafo al limite della ricerca originale; utilizzo di espressioni enfatiche; il testo è di parte in quanto, pur presentando una tesi, sostiene più o meno esplicitamente che è la migliore o la più giusta, anche perché non ci sono cenni, o quasi, a interpretazioni differenti (vedi anche discussione)|cinema|settembre 2007|HAL9000 (contattami)



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Dioniso vs. Apollo: una lettura diversa della poetica di Kubrick

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«Il superuomo è il filosofo dell'avvenire; è il dominatore della storia, che sta al di là del bene e del male. Tutto ciò che è od è stato, diventa per lui, "un mezzo, uno strumento, un martello"; il suo conoscere è un creare, un legiferare; il suo "volere la verità" equivale a "volere la potenza". Egli è l'uomo veramente libero, che cerca di dominare tutte le possibilità senza rinunciare ad alcuna, è l'incarnazione della volontà di potenza. Il suo insegnamento aprirà al mondo una nuova era: aprirà la via alla vittoria di Dioniso su Socrate, dell'infinità della vita sull'autolimitazione della ragione. […] Con la sua lotta appassionata Nietzsche ha voluto aprire all'uomo un orizzonte senza limiti; quest'orizzonte, però, si è rivelato infinitamente vuoto.»

Si è sostenuta [2] la possibilità di un evidente parallelismo tra la poetica di Stanley Kubrick ed alcuni temi dominanti del pensiero di Friedrich Nietzsche.

L' incipit di 2001: Odissea nello spazio non ha bisogno di presentazioni. La struggente bellezza del connubio tra le immagini filmiche e le note di Also Sprach Zarathustra (in tedesco: "Così parlò Zaratustra") di Richard Strauss [3] rimane eideticamente impressa nella memoria di ogni spettatore non totalmente insensibile. Ebbene, come quella musica rappresenta la discesa dalla montagna di Zaratustra che si appresta ad annunciare il proprio "vangelo" all'umanità, analogamente 2001 costituirebbe - secondo la chiave interpretativa qui riproposta - il mezzo scelto da Kubrick per manifestare al mondo la propria buona novella.

Esposizione della tesi
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«Se qualcosa può essere pensato, allora può essere raccontato in un film.»

«Alex rappresenta l'umanità in tre modi: è aggressivo, ama la bellezza, si serve del linguaggio.»

In Così parlò Zaratustra, si presenta l'idea che il genere umano sarà un giorno sorpassato dall' übermensch, il cosiddetto superuomo. Un tema analogo può ravvisarsi in diverse opere di Kubrick: Il Dottor Stranamore, Arancia meccanica, e - specialmente - in 2001 [4].

Malgrado la sua dichiarata opposizione al positivismo, Nietzsche sembra palesemente ispirarsi alla teoria della selezione naturale di Charles Darwin (la vita è una lotta per la sopravvivenza in cui la forza è l'unica virtù, la debolezza l'unica colpa: è giusto - e non solo inevitabile - che sopravviva il più forte, in quanto più adatto, e perciò più degno di vivere). L'evoluzione dell'uomo avrebbe percorso tre stadi, uomo primitivo (scimmia[5]), uomo moderno, e - da ultimo - il superuomo. Per dirla con le vive parole del filosofo tedesco, cos'è la scimmia per l'uomo? Uno zimbello o un penoso imbarazzo. E questo sarà l'uomo per il superuomo: uno zimbello o un penoso imbarazzo. L'uomo è soltanto un ponte tra la scimmia ed il superuomo: ma, per evolversi a tale ultimo stadio superiore, l'uomo dovrà fare appello alla propria volontà, una volontà di procreare o una strada verso la fine, verso qualcosa di più alto e più lontano.

Nietzsche aveva elaborato tale concezione da un suo convincimento: l'uomo è nato da due dei: Dioniso ed Apollo.

  • Dioniso era il dio del vino e della baldoria, della vita che cresce, della gioia in azione, dell'emozione estatica e dell'ispirazione, dell'istinto e dell'avventura ed ancora dell'intrepida sofferenza, il dio del canto e della musica e della danza e del teatro.
  • L'antitesi di Dioniso è Apollo, il dio della pace e del tempo libero e dell'armonioso riposo, dell'emozione estatica e della contemplazione intellettuale, dell'ordine logico e della calma filosofica, il dio della pittura e della scultura e della poeticità epica.

Tanto premesso, l'uomo primitivo è dionisiaco nello spirito, guidato dall'istinto e portato a vivere momento per momento, ma carente di abilità intellettuale. L'uomo moderno, viceversa, è apollineo nello spirito, pacifico e calmo, conquistato da democrazia, socialismo e religioni quali il cristianesimo ed il buddismo. Tutte le vestigia dell'istinto nell'uomo sono state soppresse, riducendolo ad una creatura patetica, nel giudizio di Nietzsche.

Nelle opere di Kubrick, l'idea dell'uomo primitivo è evidente in 2001 e pure in Arancia meccanica. Quanto al primo film, ci riferiamo naturalmente al "segmento" intitolato L'alba dell'uomo, posto in apertura di quella pellicola. Vi ritroviamo infatti l'uomo primitivo che "conquista" l'istinto omicida, simboleggiato dalla comparsa in scena del monolito. Nel libro da cui è tratto il film, l'uomo-scimmia (chiamato Moon-Watcher, ossia colui che guarda la Luna), dopo aver conquistato detto istinto ed ucciso un suo simile, è descritto come il padrone del mondo, ed è attraversato da questo "pensiero":

Non era tanto certo di cosa avrebbe fatto in seguito. Ma avrebbe pensato qualcosa.

Ecco una nitida immagine dell'uomo primitivo quale creatura dell'azione e del momento: un vero spirito dionisiaco.

In una frase simile dal romanzo A Clockwork Orange (Arancia meccanica), il protagonista (Alex) dice: E adesso che si fa, eh?, indicando di essere anch'egli una creatura d'azione, un uomo legato allo spirito dell'uomo primitivo. Nelle parole di Kubrick, un uomo naturale nello stato in cui è nato, illimitato e non represso. Ulteriore conferma si rinviene in questo spezzone di dialogo dal film, quando Alex dice: il pensiero andava bene per gli stupidi. Chi aveva cervello usava il gusto, l'ispirazione…
E l'ispirazione è un tratto dionisiaco. L'amore di Alex per la musica (la gloriosa Nona di Ludwig Van) è pure un esempio di tratto dionisiaco.

In 2001, l'uomo moderno è rappresentato come scientifico, intellettuale e di natura riservata. È una creatura scialba e patetica, cui manca la vitalità dei suoi ancestrali progenitori. Il presidente degli Stati Uniti del Dottor Stranamore è parimenti una valida raffigurazione dell'uomo moderno. Intellettuale e velleitario, una testa d'uovo stevensoniana [6], è più interessato al protocollo che all'azione. Malgrado che quest'uomo sia considerato la persona più potente del globo, in realtà non è che la parodia di Moon-Watcher, che nella sua volontà di potenza si autoproclama padrone del mondo.

Il conflitto tra spirito dionisiaco ed apollineo appare anche in Arancia meccanica, quando Alex riceve il trattamento Ludovico, che è pianificato per diminuire il suo spirito dionisiaco, appunto, e renderlo viceversa maggiormente apollineo. Il vero effetto ottenuto è quello di farlo cadere in un malore "simil-mortale" ogni qual volta riemerga la sua natura dionisiaca. Alla fine del film, egli è "curato" da questo trattamento, ma non è certo divenuto "superuomo".

2001 come massima esemplificazione della tesi esposta
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«Perché il leone predatore deve ancora diventare un fanciullo?
Innocenza è il fanciullo e dimenticanza, un ricominciare, un gioco, una ruota che gira su sé stessa, un primo moto, un santo dire di sì. […]
Così parlò Zarathustra. E allora dimorava nella città che si chiama "Vacca pezzata".»

Nel viaggio dall'uomo primitivo al superuomo, il monolito sulla Luna in 2001 segna un momento fondamentale. Nella scena con il monolito lunare, il Sole è mostrato direttamente sopra le teste mentre il monolito emette un forte rumore (forse segnala l'arrivo di questo momento). Il momento è descritto da Nietzsche come il mezzogiorno in cui l'uomo sta a metà del suo percorso tra la bestia ed il superuomo… un percorso verso un nuovo mattino, il primo mattino del superuomo.

Il superuomo è raggiunto alla fine di 2001. Nelle scene finali, l'astronauta, David Bowman, giace nel letto di morte. Desidera che il superuomo venga ad esistere prima che lui sia morto. Amo chi anela alla creazione di qualcosa oltre sé stesso, e poi perisce aveva detto Zaratustra. L'idea è altrettanto ben espressa in un altro lavoro di Richard Strauss, un poema sinfonico intitolato Tod und Verklärung (Morte e trasfigurazione). Nella stesura di quest'opera, Strauss disse che era volto a rappresentare la morte di una persona che si è sforzata strenuamente di attingere i più elevati traguardi artistici… Il frutto del suo cammino attraverso la vita gli appare, l'idea, l'Ideale.
Togliamo i riferimenti all'arte ed interpretiamo persona come se fosse genere umano: ecco che questa frase di Strauss descrive precisamente l'idea di Nietzsche, ossia che il genere umano è spasmodicamente teso verso un Ideale, chiamato superuomo, che ciascun uomo vuole inverare prima della propria morte.

In 2001, il superuomo è mostrato come un bambino (nel romanzo La sentinella è chiamato Bambino-Stella). Anche questo proviene da Nietzsche, nelle sue metafore che adombrano le tre metamorfosi [7] dello spirito dell'uomo. Nella metamorfosi finale, quando l'uomo diviene superuomo, Nietzsche dice che lo spirito sarà come un bambino, perché il bambino è innocenza e oblio, un nuovo inizio. Ed anche lo spirito dionisiaco è un bambino, prima che la società lo condizioni in modo da costringerlo ad uscire da tale stato. In 2001 il Bambino-Stella è anche il rinato David Bowman (ovvero, il genere umano rinato) e ritorna alla Terra nella scena finale. Questo episodio nei termini che usa Nietzsche è descritto come lo spirito ora vuole la sua stessa volontà [8], e chi è stato perduto per il mondo ora conquista il proprio mondo. David Bowman, perduto per il mondo durante la sua Odissea nello spazio, è tornato al mondo per dominarlo.

Ma come sarà, in termini più specifici, il superuomo? Nietzsche disse che sarebbe stato un ritorno allo spirito dionisiaco, qualcosa che scaturisce nel romanzo da cui è tratto 2001, poiché nel paragrafo finale il Bambino-Stella è chiamato padrone del mondo e concepisce il medesimo (primordiale) pensiero attribuito a Moon-Watcher (Non era tanto certo di cosa avrebbe fatto in seguito. Ma avrebbe pensato qualcosa), e questa comunanza di elementare elaborazione mentale unisce idealmente i due soggetti (e le due metafore, ovviamente).
Ma il superuomo sarebbe stato qualcosa di più dell'uomo primitivo, poiché in possesso di quell'intelletto che mancava al primitivo. Nietzsche disse che il superuomo avrebbe richiesto una nuova moralità, perché sarebbe stato al di là del bene e del male. Sarebbe stato un miscuglio di energia, intelletto ed orgoglio, un uomo di raffinatezza ma anche di coraggio e forza, erudito e generale in un unico essere. In altre parole, un filosofo-leader di stampo platonico.

L'idea di Nietzsche potrebbe riassumersi nella lotta intentata dal genere umano per raggiungere un Ideale, l'essere perfetto. Sebbene esistano aspetti di una tale concezione in Arancia meccanica e nel Dottor Stranamore, è 2001 che costituisce il più suggestivo esempio di questa filosofia nei film di Kubrick. È lo stesso autore che dà l'impressione di sostenere questa visione del suo film. In alcune interviste ha infatti detto: l'uomo è l'anello mancante tra la scimmia primitiva e gli esseri umani civilizzati (superuomo?) - ed ha inoltre spiegato che il finale rappresentava l'uomo rinato come un superuomo, che ritorna alla Terra pronto al successivo balzo in avanti nel destino evolutivo dell'uomo.

2001 è visto di solito come un film altamente ambiguo, aperto a molte differenti interpretazioni. Ma, forse, non era stato concepito così. Kubrick ha detto che se qualcosa può essere pensato, allora può anche essere raccontato in un film. 2001 è molto coerente con la filosofia di Nietzsche, perciò forse il film è ambiguo perché era l'unico modo in cui Kubrick avrebbe potuto raccontare in un film il pensiero di Nietzsche.

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  1. ^ La sezione originale, se i patrollers non si sono accorti che è meglio cancellarla, si trova qui.
  2. ^ (EN) DonaldMacGregor, 2001; or, How One Film-Reviews With a Hammer
  3. ^ Poema sinfonico esplicitamente ispirato all'omonimo libro di Nietzsche.
  4. ^ Ma quest'ansia di trascendere il proprio limite, la tensione verso l'ὔβρις, non è palese anche in Barry Lyndon e nelle contaminazioni reale-onirico di Eyes Wide Shut?
  5. ^ Si veda anche, in proposito, Il terzo scimpanzé di Jared Diamond.
  6. ^ Thoms Allen Nelson, Kubrick: Inside a Film's Artist's Maze, Bloomington: Indiana University Press, 1982, pag. 85.
  7. ^ Il cammello, il leone, il fanciullo.
  8. ^ Difficile non scorgere in questa formula una sorta di risposta anti-razionalistica al pensiero che pensa sé stesso di aristotelica memoria.