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Utente:Amarvudol/Desafinado / Hô-bá-lá-lá
Desafinado / Hô-bá-lá-lá singolo discografico | |
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Artista | [[João Gilberto]] |
Pubblicazione | 1959 |
Durata | ??? |
Album di provenienza | Chega de Saudade |
Genere | [[bossa nova]] |
Etichetta | Odeon EMI 14.426 |
Arrangiamenti | Antonio Carlos Jobim |
Registrazione | Rio de Janeiro, novembre 1958 |
Formati | 78gg |
João Gilberto - cronologia | |
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Desafinado / Hô-bá-lá-lá è una singolo del cantante e chitarrista brasiliano João Gilberto pubblicato dalla Odeon EMI nel 1959.
Desafinado, composta da Antonio Carlos Jobim e Newton Mendonça, è uno dei brani di bossa nova brasiliana più noti e più eseguiti al mondo.
Desafinado
[modifica | modifica wikitesto]Alla fine degli anni cinquanta, Antonio Carlos Jobim e il suo amico e collega Newton Mendonça passarono molto tempo insieme a comporre nuove canzoni. I due si alternavano al pianoforte a casa di Mendonça, spesso assistiti da sua moglie, e da questi incontri nacquero alcune delle più celebri canzoni del repertorio della nascente bossa nova: Foi a noite, Discussão, Meditação e Samba de uma nota só.
Anche se era già un affermato autore, avendo lavorato spesso con il poeta Vinicius de Moraes, e nonostante avesse un posto fisso come direttore musicale alla casa discografica Odeon, Antonio Carlos Jobim continuava a suonare nei locali notturni di Rio de Janeiro per arrotondare i magri guadagni come autore. Anche il pianista Newton Mendonça si guadagnava da vivere nello stesso modo. Uno dei crucci dei due musicisti era il fatto di essere costretti ad accompagnare tutte le sere cantanti che consideravano pessimi e questo, in qualche modo, li frustrava.
In uno degli incontri a casa di Mendonça, nel 1958, i due composero Desafinado, dedicandola a quei cantanti "stonati" che erano costretti ad accompagnare nelle nottate passate nei fumosi e spesso malfamati locali di Rio. L'idea era di fare un pezzo apparentemente leggero, ma ritmicamente e armonicamente talmente difficile da mettere in difficoltà i cantanti più scarsi che non sarebbero riusciti a interpretarla. Una sorta di piccola vendetta nei loro confronti.
La canzone fu proposta a diversi cantanti, ma quando João Gilberto, reduce dall'incisione di Chega de saudade con Jobim, l'ascoltò, disse «È mia!». Desafinado fu registrata da Gilberto e uscì su un nuovo 78 giri alla fine del 1958. Poi comparve nel primo celebre album del cantante e chitarrista bahiano.[1] Nello stesso 78 giri fu inserita una composizione dello stesso Gilberto, Hô-bá-lá-lá.
João Gilberto cantava baixinho, sottovoce, ma non era stonato. La sua versione di Desafinado fece scuola. Riuscì a far proprie e a domare le dissonanze della difficile composizione di Jobim e Mendonça con una naturalezza che contrastava con le "stonature" citate nel testo. I cantanti brasiliani ebbero così modo di capire come si cantava bossa nova.
Il testo è un piccolo capolavoro di umorismo e ironia. Il protagonista è, appunto, un cantante che si rivolge alla sua amata tendando di giustificasi di fronte alla critica di essere stonato. Da tutto il testo traspare un forse non del tutto voluto doppio senso, tra il cantante stonato e il non soddisfacente amante.
«Se você disser que eu desafino amor
saiba que isto em mim provoca imensa dor»
«Se mi dici che stono, amore
sappi che questo mi provoca un immenso dolore»
La frase più celebre è quella in cui il protagonista si giustifica dicendo che il suo modo di cantare è bossa nova, è nuovo, moderno, rivoluzionario e, come spesso capita in questi casi, incompreso. Il riferimento è al gruppetto di giovani (Ronaldo Bôscoli, Carlos Lyra, Nara Leão, Roberto Menescal, Sylvia Teles e altri) che alla fine del 1957 avevano iniziato a definirsi "quelli della bossa nova" dopo il primo spettacolo semi-dilettantistico al Centro Culturale Ebraico che aveva dato inizio al movimento e durante il quale era stata utilizzata per la prima volta l'espressione. L'utilizzo dell'espressione nella canzone non è certamente una presa in giro nei confronti del nascente movimento che Jobim considerava con simpatia, anche perché, da musicista e discografico, era consapevole del potenziale della bossa nova. Tra le altre cose le sue canzoni stavano diventendo la parte principale del repertorio dei nuovi musicisti e cantanti che stavano definendo il nuovo genere.
«Se você insiste em classificar
meu comportamento de antimusical
eu mesmo mentindo devo argumentar
que isto é bossa nova
que isto é muito natural»
«Se insisti a classificare
il mio comportamento come anti-musicale
io, a costo di mentire, devo rispondere
che questo è bossa nova
questo è molto naturale»
Il finale è un commovente appello: anche gli stonati hanno un cuore che può essere ferito. Il capolavoro dell'ironia è in quel "silenzioso" che rende ancor più risibile la posizione del rivoluzionario e incompreso cantante/amante.
«[...] no peito dos desafinados
no fundo do peito bate calado
que no peito dos desafinados
também bate um coração»
«[...] nel petto degli stonati
nel fondo del petto batte silenzioso
che nel petto degli stonati
altrettanto batte un cuore»
Diversamente da quanto è spesso ritenuto, Newton Mendonça non è solo l'autore del testo di Desafinado e delle altre canzoni di cui è co-autore insieme a Jobim. I due componevano insieme sia la musica che le parole.[2] Mendonça non ebbe modo di assistere al successo internazionale della sua canzone. Morì infatti nel 1960.
Secondo alcuni, parte del testo di Desafinado sarebbe stato scritto da Ronaldo Bôscoli, senza che questo gli sia mai stato riconosciuto, dopo che Tom Jobim aveva autonomamente modificato la parte iniziale della musica [1], cosa mai confermata dagli eredi di Mendonça.[3]
Tracce
[modifica | modifica wikitesto]- Desafinado - (Antonio Carlos Jobim, Newton Mendonça) - 1:58
- Hô-bá-lá-lá - (João Gilberto) - 2:16
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Ruy Castro, Chega de Saudade - Storia e storie della bossa nova, 2005.
- ^ Il giornalista e critico musicale Gildo De Stefano nel suo libro Il popolo del samba, attribuisce addirittura, sbagliando, a Mendonça l'appellativo di poeta, confondendo il suo ruolo con quello di Vinicius de Moraes, autore dei testi della maggior parte delle canzoni più celebri della bossa nova.
- ^ M. Câmara, J. Mello, R. Guimarães, Caminhos cruzados - A vida e a música de Newton Mendonça
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ruy Castro, Ela é Carioca - Uma enciclopédia de Ipanema, Companhia das Letras, 1999, ISBN 8571649537
- Marcelo Câmara, Jorge Mello, Rogério Guimarães, Caminhos cruzados - A vida e a música de Newton Mendonça, Mauad, Rio de Janeiro, 2001, ISBN 857478043X
- Ruy Castro, Chega de Saudade - Storia e storie della bossa nova, Angelica Editore, 2005, ISBN 8878960012
- João Carlos Pecci, L'anima della Bossa Nova, Hobby & Work Publishing, 2005, ISBN 8878511750
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]N.B. Categorie messe in automatico dal template:album
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