Coragyps atratus

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Urubù
Coragyps atratus
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumDeuterostomia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
SuperclasseTetrapoda
ClasseAves
OrdineAccipitriformes
FamigliaCathartidae
GenereCoragyps
Le Maout, 1853
SpecieC. atratus
Nomenclatura binomiale
Coragyps atratus
(Bechstein, 1793)
Nomi comuni

Zopilote.

L'urubù (Coragyps atratus (Bechstein, 1793)) è un uccello saprofago della famiglia Cathartidae, appartenente al gruppo degli "avvoltoi del Nuovo Mondo". È l'unica specie del genere Coragyps.[2]

Il nome deriva dalla fusione latino/greco corax/κόραξ e gyps/γùψ; ovvero "corvo-avvoltoio"; atratus, dal latino ater nero, sta per "vestito di nero".

L'urubù, come le altre specie di Catartidi, presenta testa e collo glabri, con cute rugosa. Il restante piumaggio è di colore marrone scuro tendente al nero.

Compie voli planati a grandi altezze, consuma carcasse di animali ed è in attività durante tutto il giorno.

Distribuzione e habitat

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Il suo areale si estende dal Sud-est degli Stati Uniti fino al Cile centrale e all'Uruguay nel Sud America.

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Coragyps atratus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Cathartidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 9 maggio 2014.

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