Someday Baby

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Someday Baby
singolo discografico
ArtistaBob Dylan
Pubblicazione2006
Durata4:55 (Modern Times)
3:07 (singolo)
5:57 (The Bootleg Series Vol. 8 - Tell Tale Signs: Rare and Unreleased 1989-2006)
Album di provenienzaModern Times
The Bootleg Series Vol. 8 - Tell Tale Signs: Rare and Unreleased 1989-2006
GenereFolk rock
Blues
Blues rock
EtichettaColumbia Records
ProduttoreJack Frost (Bob Dylan)
NoteGrammy Award Miglior interpretazione vocale rock solista 2007
Bob Dylan - cronologia
Singolo precedente
Singolo successivo

Someday Baby è un singolo di Bob Dylan pubblicato nel 2006 e tratto dall'album Modern Times. Rispetto alla versione dell'album, il singolo è più breve di quasi due minuti; entrambe sono state pubblicate anche in un CD promozionale.[1] La canzone è stata premiata con un Grammy Award nel 2006[2] ed è stata pubblicata anche nell'album The Bootleg Series Vol. 8 - Tell Tale Signs: Rare and Unreleased 1989-2006 in una versione alternativa.

Il singolo ha raggiunto la novantottesima posizione nella Billboard Pop 100,[3] ed è stata utilizzata in una campagna pubblicitaria dell'iPod. La versione pubblicata in Tell Tale Signs è stata classificata al trentasettesimo posto nella lista delle cento canzoni più significative del 2008 redatta da Rolling Stone.[4]

Someday Baby è basata sulla canzone folk/blues Trouble No More, scritta da Muddy Waters e resa popolare dalla Allman Brothers Band, la quale è a sua volta basata su Someday Baby Blues scritta da Sleepy John Estes e resa poi popolare da Big Maceo col titolo Worried Life Blues.

  1. ^ Bob Dylan Someday Baby USA Promo CD-R(ECORDABLE) (376554), su eil.com. URL consultato il 28 giugno 2007.
  2. ^ GRAMMY.com - 49th Annual GRAMMY Awards Winners List, su grammy.com, Grammy Award. URL consultato il 28 giugno 2007.
  3. ^ (EN) Bob Dylan: Artist Chart History, in Billboard. URL consultato il 15.08.2009 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2007).
  4. ^ The 100 Best Songs of 2008, su rollingstone.com, 25.12.2008. URL consultato il 15.08.2009 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2009).

Collegamenti esterni

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