Silvana Fucito
Silvana Fucito (Napoli, 1950) è un'attivista e imprenditrice italiana, impegnata nella lotta alla Camorra.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Commerciante di vernici, per essersi opposta al racket camorrista, il suo negozio a San Giovanni a Teduccio venne dato alle fiamme il 19 settembre del 2002. Trova la forza di denunciare i suoi oppressori e diventa un simbolo nella lotta contro il pizzo a Napoli ed in tutta Italia. Da allora è sotto scorta e costantemente impegnata nella lotta al pizzo dettata dai clan della camorra e presidente dell'Associazione "San Giovanni a Teduccio per la legalità". Nell'occasione, la Squadra Mobile di Napoli operò l'arresto di una decina di appartenenti alla organizzazione camorristica locale.
Il 30 aprile 2014 si è dimessa dall'incarico per le vicende giudiziarie che hanno coinvolto lei e il marito Gennaro Petrucci arrestato dalla Guardia di Finanza con l'accusa di associazione a delinquere, emissione di fatture per operazioni inesistenti e simulazione di reato. A prendere il suo posto, Rosario D'Angelo, eletto nel pomeriggio all'unanimità dai presidenti delle 15 associazioni.[1]
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2005 l'edizione europea del settimanale Time la inserisce nella lista dei 37 eroi europei, unica italiana insieme a Beppe Grillo.[2]
La sua storia è stata raccontata nella miniserie Il coraggio di Angela in onda su Rai 1 il 17 e 18 marzo 2008 e interpretata da Lunetta Savino.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Terremoto nell'antiracket, arrestato il marito della Fucito, lei, indagata, si dimette, eletto un nuovo presidente, su la Repubblica, 30 aprile 2014. URL consultato il 9 giugno 2020.
- ^ Corriere della Sera - Due italiani tra i 37 eroi europei di «Time», su corriere.it, 5 ottobre 2005. URL consultato il 9 giugno 2020.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Cavalieri del lavoro, su cavalieridellavoro.it.
- Testimonianza della Fucito su archivio storico del Ministero dell'Interno