Setebos

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Setebos
(Urano XIX)
Immagine di scoperta di Setebos.
Satellite diUrano
Scoperta18 luglio 1999
ScopritoriJohn Kavelaars et al.
Parametri orbitali
(all'epoca J2000)
Semiasse maggiore17 501 000 km
Periodo orbitale-2234,77 giorni
-6,1185 anni
Inclinazione
sull'eclittica
146,25°
Inclinazione rispetto
all'equat. di Urano
140,11°
Inclinazione rispetto
al piano di Laplace
158,16°
Eccentricità0,5843
Dati fisici
Diametro medio24 km[1]
Superficie2,8 × 109
Volume1,4 × 1013
Massa
2,1 × 1016 kg
Densità media1,5 × 103 kg/m³
Acceleraz. di gravità in superficie0,0063 m/s²
Velocità di fuga0,014 km/s
Periodo di rotazioneignoto
Temperatura
superficiale
  • 64 K (min)
  • 89 K (max)
Pressione atm.nulla
Albedo0,04[1]

Setebos, o Urano XIX, è il satellite naturale irregolare più esterno del pianeta Urano dopo Ferdinando.

È stato scoperto il 18 luglio 1999, da un gruppo di astronomi composto da John Kavelaars, Brett Gladman, Matthew Holman, Jean-Marc Petit e Hans Scholl.

Al momento della scoperta ha ricevuto la designazione provvisoria S/1999 U 1.[2]

Denominazione

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In seguito, l'Unione Astronomica Internazionale (IAU) gli ha assegnato la denominazione ufficiale che fa riferimento a Setebos, la divinità adorata da Calibano e Sicorace nella commedia La tempesta di William Shakespeare.

Parametri orbitali

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Si tratta di un piccolo satellite irregolare, dal diametro medio di circa 30 km, con ogni probabilità privo di qualsiasi attività geologica. Come numerosi altri satelliti esterni di Urano, Setebos ruota attorno al pianeta madre in direzione retrograda.

I parametri orbitali suggeriscono che possa appartenere allo stesso gruppo di Sicorace e Prospero, facendo pensare a un'origine comune.[3] Tuttavia questa ipotesi non è supportata dall'analisi dei colori. Alla luce visibile Setebos appare di colore grigio (indice di colore: B-V=0.77, R-V=0.35),[4] simile a quello di Prospero, mentre Sicorace è di colore rosso.

  1. ^ a b Sheppard Jewitt Kleyna, 2005, p. 523, Table 3 ... ri (km) ... 24 ... i Radius of satellite assuming a geometric albedo of 0.04.
  2. ^ Gladman, B. J.; Kavelaars, J. J.; Holman, M. J., Jean-Marc Petit; Hans Scholl; Phil Nicholson; and Burns, J. A.; The Discovery of Uranus XIX, XX, and XXI, Icarus, 147 (2000), pp. 320–324.
  3. ^ Grav, Tommy; Holman, Matthew J.; Gladman, Brett J.; and Aksnes, Kaare; Photometric survey of the irregular satellites, Icarus, 166, (2003), pp. 33–45. arΧiv:astro-ph/0301016
  4. ^ Tommy Grav, Matthew J. Holman e Wesley C. Fraser, Photometry of Irregular Satellites of Uranus and Neptune, in The Astrophysical Journal, vol. 613, n. 1, 20 settembre 2004, pp. L77–L80, Bibcode:2004ApJ...613L..77G, DOI:10.1086/424997, arXiv:astro-ph/0405605.

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