Scrofa semilanuta
La scrofa semilanuta è una creatura leggendaria, simbolo della città di Milano prima dell'età comunale, che si riallaccia alla fondazione del capoluogo lombardo, avvenuta ad opera dei Celti.
Leggenda
[modifica | modifica wikitesto]Secondo una leggenda riportata in cronache medievali[1] il fondatore di Milano sarebbe stato il celta Belloveso, che attraversò le Alpi e il territorio degli Edui per arrivare nella pianura Padana.
«Igitur Bellvesus, ubi in Insubres appulit, mentemque ad urbem condendam applicuisset, septem eligit viros, qui Deorum oracula sciscitarentur, qua presertim regione fundamenta iaceret; tum, quod Diis placeret, illi imponi nomen. Responsum tradunt plerique sententia non absimili.
Nomina principiumque urbi sus lanea signet.
Explorata Deorum voluntate, cum sus inventa esset medio tergore induta lanam, eo, quo primum visa est, loco civitatis fundari coepta ab ipso omine nomen sortita est.»
«Giunto Belloveso fra gli Insubri e avendo determinato di fondarvi una città elesse sette de' suoi che consultassero gli oracoli degli Dei, principalmente per sapere in qual parte ne gettasse i fondamenti e qual nome le dovesse imporre. Dicesi che la risposta fosse in questi o simili sensi
Una porca di lana ricoperta segni il principio alla cittade e il nome.
Intesa la volontà de' Numi e trovatasi una porca col tergo vestito di lana, in quel luogo istesso cominciossi a fondare la città che quindi nominossi»
Menzioni
[modifica | modifica wikitesto]Riferimenti al legame tra fondazione di Milano e alla scrofa si trovano in alcune opere antiche, riportate poi fino al Settecento.[4]
Claudio Claudiano la citò nell'Epithalamium de nuptiis Honorii Augusti.[5]
Sidonio Apollinare avrebbe inserito un riferimento alla scrofa lanuta nel verso «que lanigero de sue nomen habent».[6]
Raffigurazioni
[modifica | modifica wikitesto]In via Mercanti sul secondo arco del Broletto è inserito un bassorilievo apparentemente di un cinghiale, identificato con la scrofa semilanuta; il bassorilievo sarebbe stato rinvenuto nel 1233 durante gli scavi per la costruzione dell'edificio.
Sulla Loggia degli Osii è raffigurata un'aquila che stringe una scrofa, secondo alcuni autori «pubblica memoria essere Milano feudo imperiale».[7]
La scrofa semilanuta è raffigurata in uno stemma nella corte interna di Palazzo Marino e in un altro sul porticato del Palazzo dei Giureconsulti che dà su via Santa Margherita.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Manipulus florum, collana Rerum Italicarum scriptores, vol. 11, Milano, 1727, pp. 547-548.
- ^ Andrea Alciato, Rerum Patriae, 1625, pp. 14-15.
- ^ Giorgio Giulini, Delle antiche mura di Milano, 1916, pp. 9-10.
- ^ Serviliano Latuada, Descrizione di Milano, 1751, p. vii.
- ^ Claudio Claudiano, Epithalamium de nuptiis Honorii Augusti, in Auctores antiquissimi, collana Monumenta Germaniae Historica, vol. 10, p. 133. URL consultato il 14 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 15 novembre 2017).
- ^ Sidonio Apollinare, Epistule, liber VII, 17, in Auctores antiquissimi, collana Monumenta Germaniae Historica, vol. 8, p. 124. URL consultato il 14 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 15 novembre 2017).
- ^ Carlo Torre, Il ritratto di Milano, 1674, p. 252.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giulia Bologna, Milano e il suo stemma, Milano, Comune di Milano. Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana, 1989.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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