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Scipione Li Volsi
Scipione Li Volsi (Tusa, 12 luglio 1588 – Tusa, 23 settembre 1667) fu uno scultore e stuccatore del barocco siciliano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Scipione Li Volsi Junior - per distinguerlo dal capostipite Scipione Senior (nonno paterno) - e altrimenti noto come Simone o Simeone, appartenente alla bottega di artisti originaria del comprensorio dei Nebrodi. Particolarmente attivo a Palermo e in molti centri delle Madonie.[1]
Figlio di Giuseppe Li Volsi, creatore di sculture in legno e bronzo, affreschi e relative decorazioni. La sepoltura è collocata all'interno della chiesa di San Giuseppe, la lapide è opera sua.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Caltanissetta e provincia
[modifica | modifica wikitesto]- XVII secolo, San Sebastiano, statua lignea, opera custodita nella chiesa di San Sebastiano di Caltanissetta.
Messina e provincia
[modifica | modifica wikitesto]- 1622, Santa Caterina d'Alessandria, statua lignea dorata e policroma, già parte della monumentale custodia eucaristica realizzata per la chiesa madre di Santa Lucia di Mistretta.
- 1652, Crocifisso, scultura lignea, opera custodita nella chiesa dell'Aracoeli di San Marco d'Alunzio.
- 1623, San Biagio, statua e sgabello processionale, manufatti lignei, opere custodite nella chiesa madre della Madonna Immacolata di Reitano.
- 1632, Madonna del Rosario raffigurata con San Domenico di Guzmán, statua lignea, opera custodita nella Cappella del Santissimo Rosario della chiesa di Maria Santissima Assunta di Tusa.
- 1639, Madonna Assunta, statua lignea, opera custodita in una nicchia dietro l'altare maggiore della chiesa di Maria Santissima Assunta di Tusa.
- 1642, San Michele Arcangelo, olio su tela, opera commissionata e documentata per la chiesa di San Michele Arcangelo di Tusa.
- 1665 - 1668, Decorazioni, manufatti in stucco comprendenti le statue raffiguranti santi e profeti tra cui il Profeta Daniele, San Giovanni Battista, San Giuseppe e Re David, il Crocifisso ligneo, opere custodite nella chiesa di Maria Santissima Assunta di Tusa.
- XVII secolo, San Sebastiano, statua lignea, opera custodita nella chiesa di San Pietro di Tusa.
- XVII secolo, Immacolata, statua lignea, opera custodita nella chiesa di San Giuseppe di Tusa.
Palermo e provincia
[modifica | modifica wikitesto]- 1620, Arco trionfale, manufatto lapideo, collaborazione col fratello Francesco per l'ingresso dimora della marchesa di Geraci a Castelbuono.
- 1621 - 1622, Chiesa militante e chiesa trionfante, decorazioni e manufatti in stucco della tribuna maggiore, ispirata alla distrutta Tribuna di Antonello Gagini, le decorazioni a stucco della Cappella della Madonna Libera Inferni e della Cappella del Santissimo Sacramento sono eseguite in collaborazione coi fratelli Francesco e Paolo, e rimaneggiate in epoche successive. Santa Maria Maddalena, San Bartolomeo, San Giovanni Battista, San Pietro e San Paolo, otto figure di Apostoli, Dio Padre al centro della volta seduto fra angeli e nuvole, i rilievi degli Evangelisti a mezze figure su tondi, angeli, puttini e decorazioni varie. Opere presenti nel duomo di Santa Maria Maddalena di Ciminna.[2]
- 1644, Decorazioni, manufatti in stucco e ripristino mosaici, opere realizzate nel cappellone della cattedrale del Santissimo Salvatore di Cefalù.
- XVII secolo, Decorazioni, manufatti in stucco eseguiti in collaborazione coi fratelli Francesco e Paolo. Opere presenti nel presbiterio e nella volta del duomo di San Pietro di Collesano.
- 1661, San Nicola di Bari, statua lignea, opera custodita nel duomo di San Nicolò di Gangi.
- XVII secolo, Decorazioni, manufatti in stucco eseguiti in collaborazione coi fratelli Francesco e Paolo. Opere presenti nella Cappella dell'Addolorata del duomo di San Nicolò di Isnello.
- 1630, Carlo V, statua bronzea che ritrae l'imperatore nell'atto di confermare gli antichi privilegi del Regno di Sicilia, monumento dedicato a Carlo V d'Asburgo destinato ai Quattro Canti, ma installato in Piazza Bologni Palermo.[3][4][5]
- Filippo IV, in seguito destinata alla piazza del palazzo reale, fu successivamente rifusa per assumere dimensioni maggiori e poi definitivamente distrutta.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Gioacchino di Marzo, pp. 737.
- ^ Gioacchino di Marzo, pp. 737, 738 e 739.
- ^ Gioacchino di Marzo, pp. 739.
- ^ Pagina 215, Gaspare Palermo, "Guida istruttiva per potersi conoscere ... tutte le magnificenze ... della Città di Palermo" [1], Volume III, Palermo, Reale Stamperia, 1816.
- ^ Pagina 230, Gioacchino di Marzo, "Diari della città di Palermo dal secolo XVI al XIX: pubblicati ... " [2], Volume 14, Palermo, Luigi Pedone Lauriel, 1873.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (IT) Gioacchino di Marzo, "I Gagini e la scultura in Sicilia nei secoli XV e XVI; memorie storiche e documenti", Conte Antonio Cavagna Sangiuliani di Gualdana Lazelada di Bereguardo, Volume I e II, Palermo, Stamperia del Giornale di Sicilia.
- Salomone Marino S., "L'autore della statua in bronzo a Carlo V in Palermo", in «Archivio Storico Siciliano», XI, Palermo 1887.
- Garstang Donald, "Giacomo Serpotta e gli stuccatori di Palermo", Palermo, 1990.
- Ragonese A., Ragonese Peppino, "La bottega d'arte dei Li Volsi, scultori tusani del XVII secolo", Palermo, 1990.
- Filangeri Camillo, "Note su Tusa e i Li Volsi, a proposito delle arti figurative in Sicilia tra XVI e XVII secolo", in «Archivio Storico Messinese», vol. 57, III serie, XLVIII, 1991.
- Pettineo Angelo, "Documenti per la bottega dei Li Volsi di Tusa", in «Archivio Storico Messinese», vol. 72, Messina, 1996.
- Pettineo Angelo, "Itinerari livolsiani e schede delle rispettive opere", in: I Li Volsi, cronache d'arte nella Sicilia tra '500 e '600", Palermo, 1997.
- Pettineo Angelo, Ragonese Peppino, "Dopo i Gagini, prima dei Serpotta, i Li Volsi", Palermo, 2007.
Altri progetti
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