Sayed Kashua
Sayed Kashua (in arabo سيد قشوع?; in ebraico סייד קשוע?; Tira, 31 luglio 1975) è uno scrittore e giornalista palestinese con cittadinanza israeliana.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Sayed Kashua è nato a Tira, nel Nord di Israele, da genitori palestinesi. A 15 anni è stato accettato all'Accademia israeliana per le arti e le scienze, riservata solo ai più dotati[1]. Inoltre ha studiato sociologia e filosofia all'Università Ebraica di Gerusalemme. Ha vissuto a Beit Safafa prima di trasferirsi in un quartiere ebraico di Gerusalemme con la moglie e i figli.[2]
Kashua è diventato famoso grazie ai suoi articoli umoristici sul quotidiano Haaretz[3], parlando molto dei problemi che gli arabi israeliani devono affrontare. È anche autore della sitcom Arab Labor, che andava in onda su Channel 2, e che è perlopiù in lingua araba con sottotitoli in ebraico. Ha inoltre scritto tre romanzi, tutti in ebraico.
Nel 2014, in seguito agli scontri a cui è seguita l'Operazione Margine di protezione, è emigrato con la famiglia a Chicago, affermando che "La coesistenza tra ebrei e arabi ha fallito". Questa e altre sue affermazioni hanno suscitato molti dibattiti e polemiche nei media israeliani.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Arabi Danzanti, trad. it. di Elena Loewenthal, Parma, Guanda, 2003
- E fu mattina, trad. it. di Elena Loewenthal, Guanda, 2005
- Due in uno, trad. it. di Elena Loewenthal, Vicenza, Neri Pozza, 2013
- Ultimi dispacci di vita palestinese in Israele, trad. it. di Elena Loewenthal, Vicenza, Neri Pozza, 2017
- La traccia dei mutamenti, trad. it. di Elena Loewenthal, Vicenza, Neri Pozza, 2019
Premi e riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- Il romanzo Arabi Danzanti ha vinto il Premio Grinzane Cavour per esordienti.
- Arab Labor ha vinto il premio per la miglior serie televisiva al Jerusalem Film Festival[4]
- Nel 2011 Kashua ha vinto il premio Bernstein per il romanzo Due in uno[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Isabel Kershner, Straddling Cultures, Irreverently, in Life and Art, in New York Times, Israel, 7 gennaio 2008. URL consultato il 19 luglio 2011.
- ^ Atlantic Books: Sayed Kashua
- ^ http://www.haaretz.com/misc/writers/sayed-kashua-1.567
- ^ 25th Jerusalem Film Festival, su jff.org.il, sito ufficiale del Jerusalem Film Festival.
- ^ (HE) פרס ברנשטיין לסייד קשוע, ישראל היום, 19 luglio 2011, p. 31.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Sayed Kashua, su IMDb, IMDb.com.
- (DE, EN) Sayed Kashua, su filmportal.de.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 79184900 · ISNI (EN) 0000 0001 0991 9601 · LCCN (EN) no2002102620 · GND (DE) 124064302 · BNF (FR) cb14474667r (data) · J9U (EN, HE) 987007310160305171 |
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