Portale:Marche/Vetrine

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Vetrine marchigiane

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Ascoli Piceno

Stemma di Ascoli Piceno

Ascoli Piceno (Asculum in latino; Asculë in dialetto ascolano) è un comune italiano di 51.168 abitanti, capoluogo della provincia omonima nelle Marche.

Quarto comune per popolazione nella regione dopo Ancona, Pesaro e Fano, Ascoli Piceno è sede vescovile.

L'agglomerato urbano di Ascoli Piceno si estende al di là dei confini comunali costituendo così un continuum con i centri abitati di Folignano, Maltignano, Venarotta, Castel di Lama, Castorano, Colli del Tronto, Pagliare, Spinetoli, contando dunque circa 85.000 abitanti.

La città si trova nella parte meridionale della regione Marche e dista 28 km dal mare Adriatico. Il suo centro urbano sorge ad un'altitudine di 154 m s.l.m., nella zona di confluenza tra il fiume Tronto ed il torrente Castellano, circondato per tre lati da montagne, tra cui vi sono la montagna dell'Ascensione, il colle San Marco e la montagna dei Fiori. Il suo territorio è contornato da due aree naturali protette: il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga a sud ed il Parco Nazionale dei Monti Sibillini a nord-ovest.

Ascoli Piceno ha un'exclave (Piana della Forcella) compresa tra il comune di Acquasanta Terme, quello di Roccafluvione e un'exclave di quest'ultimo (Forcella).

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Vetrine
Marchigiane

Ascoli Piceno

Papa Sisto V

Ancona

Giovanni Battista Pergolesi

Gaetano Bedini


Altre vetrine marchigiane

Giovanni Battista Pergolesi

Ritratto ottocentesco di Giovanni Battista Pergolesi.

Giovanni Battista Pergolesi (Jesi, 4 gennaio 1710 - Pozzuoli, 16 marzo 1736) fu uno dei più importanti compositori di opere buffe e musica sacra in epoca barocca, oltre che un valente violinista ed organista.

Giovanni Battista Draghi (o Drago) nasce a Jesi in provincia d'Ancona nel 1710. Lo pseudonimo Pergolesi deriva dal nonno Francesco, un artigiano originario della cittadina di Pergola (PU) e trasferitosi nel 1635 nella città natale di Giovanni Battista. Col tempo il soprannome Pergolesi divenne di uso comune per designare la sua famiglia.

La posizione del padre, un amministratore statale, consentì al giovane Giovanni Battista una giovinezza relativamente agiata ed un'educazione musicale di buon livello. Dopo i primi studi di organo e violino nella città natale, durante i quali mostrò un notevole talento musicale, all'età di quindici anni, grazie al mecenatismo del vescovo di Larino e Governatore della Santa Casa di Loreto Carlo Maria Pianetti fu ammesso nel celebre "Conservatorio dei poveri di Gesù Cristo" a Napoli, dove ebbe modo di studiare composizione con alcuni dei più celebri autori della Scuola musicale napoletana, come Francesco Durante e Gaetano Greco.

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Papa Sisto V

Statua di Sisto V a Loreto

Papa Sisto V, nato Felice Peretti (Grottammare, 13 dicembre 1520 o 1521Roma, 27 agosto 1590), fu il 227º papa della Chiesa cattolica e 135° sovrano dello Stato Pontificio (dal 1585 alla morte).

Nato a Grottammare nel Piceno il 12 dicembre 1521, visse un'infanzia disagiata dalle ristrettezze economiche. Suo padre era giardiniere e la sua famiglia non viveva nel lusso; si racconta che Felice da piccolo avesse lavorato anche badando ai maiali. All'età di 9 anni entrò nell'Ordine dei Frati Minori Conventuali a Montalto delle Marche, paese di origine del padre e a cui restò legato per tutta la vita.

A 12 anni iniziò qui il noviziato dove, come frate, era anche suo zio Salvatore. Compì i suoi studi a Ferrara, Bologna e Siena; qui fu ordinato sacerdote nel 1547. Diede presto prova di una rara abilità sia come predicatore che nella dialettica. Nel 1552 si trovò a Roma dove fece le prediche quaresimali nella Basilica dei Santi XII Apostoli riscuotendo molta impressione e guadagnandosi la stima di due futuri grandi e famosi personaggi: san Filippo Neri e sant'Ignazio di Loyola; acquisì inoltre le simpatie di molti prelati influenti, tra cui il cardinal Rodolfo Pio di Carpi (1500-1564), protettore del suo ordine, il cardinale Michele Ghislieri, futuro papa Pio V, e il cardinale Giovan Pietro Carafa, anch'egli futuro papa Paolo IV; da quel momento la sua carriera ecclesiastica ebbe una svolta decisiva.


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