Peziza domiciliana
Peziza domiciliana | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Fungi |
Divisione | Ascomycota |
Classe | Pezizomycetes |
Ordine | Pezizales |
Famiglia | Pezizaceae |
Genere | Peziza |
Specie | P. domiciliana |
Nomenclatura binomiale | |
Peziza domiciliana Cooke, 1877 | |
Sinonimi | |
Peziza Adae Sadler ex Cooke (1857) |
Peziza domiciliana è una specie di fungo del genere Peziza della famiglia delle Pezizaceae che cresce su legno marcio, pareti umide, cartongesso e intonaco nelle case, nelle cantine umide e negli scantinati. È diffuso in Asia, Europa, Nord America e Antartide.
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Il fungo fu descritto per la prima volta nel 1877 dal botanico britannico Mordecai Cubitt Cooke sulla base di esemplari inviatigli che furono trovati sulle pareti, sui soffitti e sui pavimenti di una casa a Edimburgo parzialmente distrutta da un incendio[1]. La specie fu trasferita al genere Aleuria da Ethel Irene McLennan & Halsey nel 1936[2] e successivamente al genere Galactinia da Irma J. Gamundi nel 1960[3]; entrambi i binomi risultanti da questi trasferimenti generici sono sinonimi di P. domiciliana[4].
La Peziza domiciliana è comunemente conosciuta come il "fungo a tazza del domicilio"[5].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]I corpi fruttiferi di P. domicilia sono a forma di coppa; inizialmente concavi, sviluppano successivamente margine ondulato e centro depresso. La superficie esterna della coppa è biancastra e il margine della coppa può rimanere intatto o diviso. I corpi fruttiferi raggiungono un diametro superiore a 10 cm. L'imenio inizialmente è bianco prima di diventare color cuoio, marrone chiaro o brunastro. Il gambo biancastro in genere non diventa più lungo di 1 cm[6].
Gli aschi sono di forma più o meno cilindrica raggiungendo dimensioni di 225–250 μm di lunghezza per 15 μm di larghezza. Le spore sono ellissoidali con ialine (traslucide) da giovani[6] che spesso contengono due piccole goccioline oleose e misurano 11–15 x 6–10 μm[5]. Le parafisi sono sottili, contengono setti e sono leggermente ingrossate nella parte superiore[6]. La specie non è commestibile[7].
Specie simili
[modifica | modifica wikitesto]La Peziza domiciliana è simile nell'aspetto a P. repanda ed è stata spesso confusa con essa[6]. Altra specie con la quale viene confusa è la Peziza badia, di colore marrone più scuro che cresce su terreno o su legno ben decomposto; ha spore più lunghe che misurano 15–19 per 7–10 μm[8]. È stato segnalato che altre specie di Peziza crescono in ambienti chiusi, tra cui P. varia e P. petersii[5].
Habitat e distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]La Peziza domiciliana cresce singolarmente, in gruppi o in grappoli su intonaco, sabbia, ghiaia e polvere di carbone e in cantine, grotte e serre. La specie è diffusa in Europa, Nord America[6] e in Sud America (Argentina)[9]. Il fungo è stato identificato come uno dei tanti responsabili del degrado del legno da costruzione utilizzato nei monumenti storici in Moldavia[10]. È stata registrata anche nell'Isola Deception in Antartide[11] e nell'Himalaya orientale[12]. Il fungo è stato implicato in un caso di polmonite da ipersensibilità (chiamata polmone El Niño nel rapporto originale), in cui una donna precedentemente sana ha sviluppato una grave dispnea ed è stata riscontrata una malattia polmonare restrittiva e segni di alveolite. Durante una perquisizione nella sua casa, che era stata recentemente allagata a causa delle forti piogge, ha rivelato la presenza del fungo nel seminterrato e il campionamento dell'aria ha confermato la presenza di spore di P. domiciliana[13].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Cooke MC., Crop of Peziza, in The Gardeners' Chronicle, vol. 7, 1877, pp. 793–4.
- ^ (EN) McLennan e Halsey, Additions to the Australian Ascomycetes. III, in Proceedings of the Royal Society of Victoria, vol. 49, 1936, pp. 51–61.
- ^ (ES) I. J. Gamundí IJ., Discomycetes operculados de Argentina: familias Pezizaceae y Humariaceae, in Lilloa, vol. 30, 1960, p. 287.
- ^ (EN) Peziza domiciliana Cooke 1877, in International Mycological Association, MycoBank.
- ^ a b c (EN) D. Arora, Mushrooms Demystified: a Comprehensive Guide to the Fleshy Fungi, Berkeley, California, Ten Speed Press, 1986, p. 822–3, ISBN 0-89815-169-4.
- ^ a b c d e (EN) F. J. Seaver, Photographs and descriptions of cup-fungi: III. Peziza domiciliana and Peziza repanda, in Mycologia, vol. 8, n. 4, 1916, pp. 195–8, DOI:10.2307/3753524.
- ^ Roger Phillips, Mushrooms and Other Fungi of North America, in Firefly Books, Buffalo, NY, 2010, p. 367, ISBN 978-1-55407-651-2.
- ^ H.R. Miller e O. K. Miller, North American Mushrooms: A Field Guide to Edible and Inedible Fungi, Guilford, Connecticut, Falcon Guide, 2006, p. 539, ISBN 0762731095.
- ^ (EN) C. L. Iaconis e J.E. Wright, Fructificación "in vitro" de Peziza domiciliana Cooke, in Ciencia e Investigación, vol. 7, n. 9, 1951, pp. 426–7.
- ^ (EN) A. Cojocariu e C. Tanase, Macromycetes identified on the construction wood of historical monuments from Moldavia and causes of their development (PDF), in Journal of Plant Development, vol. 17, 2010, pp. 63–8, ISSN 2065-3158 .
- ^ D. N. Pegler, B. M. Spooner e R. I. Lewis Smith, Higher fungi of Antarctica, the subantarctic zone and Falkland Islands, in Kew Bulletin, vol. 35, n. 3, 1980, pp. 499–562, DOI:10.2307/4110020.
- ^ (EN) A. K. Kar e B. B. Dewan, Fungi of Eastern Himalaya Part 2, in Indian Phytopathology, vol. 28, n. 3, 1975, pp. 400–1.
- ^ (EN) R. S. Wright, Z. Dyer, M. I. Liebhaber, D. L. Kell e P. Harber, Hypersensitivity pneumonitis from Pezizia domiciliana. A case of El Niño lung, in American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine, vol. 160, n. 5, 1999, pp. 1758–61, DOI:10.1164/ajrccm.160.5.9904095.
Altri progetti
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