Petroica rodinogaster

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Petroica ventrerosa
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseAves
SottoclasseNeornithes
SuperordineNeognathae
OrdinePasseriformes
SottordineOscines
InfraordinePasserida
SuperfamigliaPetroicoidea
FamigliaPetroicidae
GenerePetroica
SpecieP. rodinogaster
Nomenclatura binomiale
Petroica rodinogaster
(Drapiez, 1819)
Richiamo di maschio di petroica ventrerosa.

La petroica ventrerosa (Petroica rodinogaster (Drapiez, 1819)) è un uccello della famiglia dei Petroicidi originario dell'Australia sud-orientale[2].

Descritta dal naturalista belga Pierre Auguste Joseph Drapiez nel 1819, la petroica ventrerosa è un membro della famiglia dei Petroicidi, o Eopsaltridi[3]. Gli studi sull'ibridazione del DNA condotti da Charles Sibley e Jon Ahlquist spinsero gli studiosi a classificare questo gruppo nel parvordine dei Corvida, che comprende molti Passeriformi tropicali e australiani, tra i quali i Pardalotidi, i Maluridi, i Melifagidi e i Corvidi[4]. Tuttavia, grazie a ricerche molecolari più recenti, è stato scoperto che i Petroicidi appartengono invece a uno dei rami più antichi dell'altro parvordine degli Oscini, i Passerida (o uccelli canori «avanzati»)[5]. Le analisi effettuate sul DNA nucleare e mitocondriale delle specie australiane del genere Petroica suggeriscono che la petroica ventrerosa e la petroica pettorosa siano strettamente imparentate tra loro[6].

Attualmente vengono riconosciute due sottospecie di petroica ventrerosa[2]:

  • P. r. inexpectata Mathews, 1912 (Australia sud-orientale);
  • P. r. rodinogaster (Drapiez, 1819) (Tasmania e isole dello stretto di Bass).

La petroica ventrerosa misura 13,5 cm di lunghezza e presenta un elevato dimorfismo sessuale - maschi e femmine, cioè, hanno un piumaggio molto differente. Il maschio ha testa, gola, dorso, ali e coda di colore grigio-nerastro scuro, petto e ventre rosa che sbiadisce fino a divenire bianco nella parte inferiore dell'addome, e fronte bianca. La femmina è grigio-marrone sulle regioni superiori, con due barre alari color camoscio, e di colore rosato su quelle inferiori. Becco e zampe sono neri, e gli occhi marrone scuro[7].

Distribuzione e habitat

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La petroica ventrerosa vive nelle foreste del Victoria meridionale e nelle zone viciniori di Australia Meridionale e Nuovo Galles del Sud, così come in Tasmania[7].

Alimentazione

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La dieta di questa specie comprende una vasta gamma di insetti e ragni, come bruchi, vespe icneumonidi, coleotteri, mosche e formiche[8].

La stagione della nidificazione va da settembre a gennaio. Il nido è costituito da una profonda coppa ben costruita, fatta di muschio e tenuta insieme o imbottita con tela di ragno, piume e peli, posta generalmente alla biforcazione di un ramo a circa 5 m di altezza dal suolo. Ciascuna covata è composta da tre o quattro uova. Queste, di 18×14 mm, sono di colore bianco-grigiastro, verdastro o bluastro, e sono ricoperte da puntini e macchioline di colore marrone scuro e lavanda, solitamente concentrati attorno al polo maggiore[9].

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Petroica rodinogaster, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Petroicidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 7 maggio 2014.
  3. ^ Walter E. Boles, The Robins and Flycatchers of Australia, Sydney, Angus & Robertson, 1988, p. 35, ISBN 0-207-15400-7.
  4. ^ C. G. Sibley e J. E. Ahlquist, Phylogeny and Classification of Birds: A Study in Molecular Evolution, New Haven, CT, Yale University Press, 1990, pp. 603, 610-27, ISBN 0-300-04085-7.
  5. ^ F. Keith Barker, Alice Cibois, Peter A. Schikler, Julie Feinstein e Joel Cracraft, Phylogeny and diversification of the largest avian radiation (PDF), in PNAS, vol. 101, n. 30, 2004, pp. 11040-45, DOI:10.1073/pnas.0401892101, PMC 503738, PMID 15263073. URL consultato il 14 agosto 2008.
  6. ^ Kate Loynes, Leo Joseph e J. Scott Keogh, Multi-locus phylogeny clarifies the systematics of the Australo-Papuan robins (Family Petroicidae, Passeriformes), in Molecular Phylogenetics and Evolution, vol. 53, n. 1, 2009, pp. 212-19, DOI:10.1016/j.ympev.2009.05.012.
  7. ^ a b Peter Slater, A Field Guide to Australian Birds: Passerines, Adelaide, Rigby, 1974, p. 171, ISBN 0-85179-813-6.
  8. ^ R. D. Barker e W. J. M. Vestjens, The Food of Australian Birds: (II) Passerines, Melbourne University Press, 1984, p. 53, ISBN 0-643-05115-5.
  9. ^ Gordon Beruldsen, Australian Birds: Their Nests and Eggs, Kenmore Hills, Qld, self, 2003, p. 340, ISBN 0-646-42798-9.

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