Masada (miniserie televisiva)
Masada è una miniserie televisiva del 1981 originariamente trasmessa dalla ABC; in prima tv italiana andò in onda su Canale 5 per quattro domeniche consecutive alle 20:25 dal 20 marzo al 10 aprile 1983[1]. La fiction è tratta dal romanzo The Antagonists[2] di Ernest K. Gann[1], pubblicato in lingua italiana da Sperling & Kupfer nel 1983 col titolo Gli eroi di Masada[2].
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Palestina I secolo d.C., la prima guerra giudaica sta volgendo al termine. La popolazione israelita è ormai quasi interamente sottomessa alla dominazione romana, solo un gruppo costituito da meno di 700 guerrieri zeloti guidati da Eleazar Ben Yair, rimane irremovibilmente deciso a non cedere all'invasore. Asserragliatisi sulla rocca di Masada essi resisteranno strenuamente per circa tre anni all'assedio dell'esercito avversario, al comando di Cornelio Flavio Silva, fino alla sconfitta definitiva. I Romani riusciranno a entrare nella fortezza nemica, ma qui li attenderà un'incredibile quanto atroce scoperta.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]In precedenza sia Joseph Losey che Orson Welles erano sembrati interessati a portare sullo schermo gli avvenimenti di Masada, ma quello più concretamente vicino a realizzare tale trasposizione fu Luchino Visconti: egli compì infatti dei sopralluoghi nei territori che furono teatro della vicenda reale. Purtroppo tale progetto sfumò a causa dei vari conflitti arabo-israeliani, che all'epoca rendevano quelle zone inagibili per le riprese[1].
Nel 1971 Joel Oliansky realizzò una sceneggiatura cinematografica dal romanzo The Antagonists di Ernest K. Gann uscito nello stesso anno[3]; il suo adattamento però risultò essere troppo esteso per un film intorno alle 2 ore e mezza standard di durata prevista[3]. Con lo scoppio della guerra del Kippur il tutto fu accantonato[3]. Nel 1978 Brandon Stoddard, vicepresidente della ABC, decise di recuperare il progetto[3] e nominò George Eckstein a capo della produzione, mentre Oliansky fu incaricato di rivedere ed estendere la sua sceneggiatura[3]. Le riprese furono affidate a Boris Sagal, già realizzatore di un precedente lavoro per la ABC: Ike.
Il regista volle rimanere il più possibile fedele all'opera dello scrittore statunitense[1]; quest'ultimo, nelle note introduttive del suo libro, ne rivendicava l'estrema accuratezza storica del contenuto[1]. Per ottenere estrema veridicità nella ricostruzione, rispetto agli avvenimenti narrati, la produzione scelse quindi di girare esattamente nei luoghi storicamente accertati, in cui avvennero i fatti. Nonostante l'intenzionale fedeltà storica, diverse furono le licenze artistiche degli autori, sia per quanto riguarda le vicende private dei protagonisti quanto per gli avvenimenti narrati[3]. La lavorazione durò circa tre anni[4] per un costo di 25 milioni di dollari[3] e furono impiegate intorno a 5000 comparse[1]. La fortezza fu ricostruita a circa un miglio dai resti di quella originaria, al tempo già divenuta monumento nazionale israeliano[3]. Le riprese furono integrate da quelle effettuate negli studios della Universal situati al nº 100 di Universal City Plaza presso Universal City (California)[5]. All'esperto Vittorio Nino Novarese, specializzato in kolossal e peplum[3], fu affidata la realizzazione dei costumi. Con Masada Peter O'Toole recitò nel suo primo lavoro televisivo[3], mentre Peter Strauss era al tempo "reduce" da un'altra celebre produzione ABC, ovvero Il ricco e il povero[3]. Gli autori scelsero di porre sullo stesso piano i due personaggi principali, entrambi con pari nobiltà d'animo ed autorevolezza da leader carismatici[1].
Nell'edizione originale la serie era introdotta e si concludeva con le immagini di alcune reclute israeliane, all'epoca della realizzazione della fiction; esse erano state filmate mentre compivano il loro giuramento, sui resti della fortezza protagonista delle vicende narrate, promettendo solennemente che non sarebbe mai più accaduta un'altra "Masada"[3]. Queste immagini, insieme al commento della voce fuori campo che le accompagnava, furono al tempo valutate come eccessivamente propagandistiche, nei confronti dell'Esercito israeliano[3].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g pag.12 de L'Unità del 20/3/1983, vd. Archivio Storico Unità [1][collegamento interrotto].
- ^ a b dal sito Istituti Culturali di Roma [2] Archiviato il 16 aprile 2015 in Internet Archive..
- ^ a b c d e f g h i j k l m dati ricavati dall'articolo di John J. O'Connor, New York Times, edizione del 5/4/1981 [3].
- ^ dati ricavati dal promo originale ABC dell'epoca.
- ^ dalla scheda della miniserie tv su IMDb [4].