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Marcello Spatafora
Marcello Spatafora | |
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Ambasciatore d'Italia in Malaysia | |
Durata mandato | 24 agosto 1980 – 1986 |
Capo di Stato | Sandro Pertini |
Predecessore | Saverio Santaniello |
Successore | Stefano Alberto Canavesio |
Ambasciatore d'Italia a Malta | |
Durata mandato | 1 luglio 1986 – 1989 |
Capo di Stato | Francesco Cossiga |
Predecessore | Andrea Negrotto Cambiaso |
Successore | Giovanni Paolo Tozzoli |
Ambasciatore d'Italia in Australia | |
Durata mandato | 28 ottobre 1993 – 1998 |
Capo di Stato | Oscar Luigi Scalfaro |
Predecessore | Francesco Cardi |
Successore | Giovanni Castellaneta |
Ambasciatore d'Italia in Albania | |
Durata mandato | 12 giugno 1997 – 1999 |
Capo di Stato | Oscar Luigi Scalfaro |
Predecessore | Paolo Foresti |
Successore | Mario Bova |
Rappresentante Permanente d'Italia presso le Nazioni Unite a New York | |
Durata mandato | 31 marzo 2003 – 2008 |
Capo di Stato | Carlo Azeglio Ciampi |
Predecessore | Sergio Vento |
Successore | Giulio Terzi di Sant'Agata |
Dati generali | |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Università | Università di Pisa |
Professione | Diplomatico |
Marcello Spatafora (Innsbruck, 30 luglio 1941) è un diplomatico italiano.
Ha ricoperto per cinque volte la funzione di Ambasciatore d'Italia in Malaysia, a Malta, in Australia, in Albania e all'ONU-New York.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Si è laureato in giurisprudenza presso l'Università di Pisa nel 1962 e diplomato presso il Collegio medico-giuridico (attuale Scuola Superiore Sant'Anna).[1]
Il suo primo incarico diplomatico all'estero è stato di Vice Console a Parigi dal 1968 al 1970, successivamente Primo Segretario a Belgrado dal 1970 al 1973 e Consigliere a Beirut dal 1973 al 1977.[1]
È stato ambasciatore italiano in Malaysia dal 1980 al 1986 (come Incaricato d'affari), a Malta dal 1986 al 1989, in Australia dal 1993 al 1997 e in Albania dal 1997 al 1999.[1]
Dal 2000 al 2003 è stato direttore generale per gli affari economici al Ministero degli affari esteri.[2]
L'ultimo incarico della sua carriera è stato quello di Rappresentante Permanente d'Italia presso le Nazioni Unite a New York dal 2003 al 2008. In questa veste, nel mese di dicembre 2007 è stato Presidente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Durante il suo mandato fu l'ideatore e lanciò il movimento Uniting for consensus volto a promuovere una riforma del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.[3]
Ha cessato di far parte della carriera diplomatica per raggiunti limiti di età il 1 agosto 2008.[1]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Stati di servizio del personale della carriera diplomatica e della dirigenza del Ministero degli Affari Esteri che ha cessato di far parte dell'amministrazione dal 1º gennaio 2000 al 30 maggio 2014 (PDF), su esteri.it. URL consultato il 30 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 27 novembre 2020).
- ^ (EN) Press release United Nations. New Permanent Representative of Italy presents Credentials, su un.org. URL consultato il 26 dicembre 2021.
- ^ Uniting for Consensus' Group of States introduces text on security Council reform to General Assembly, su un.org. URL consultato il 16 agosto 2024.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Rappresentanti permanenti per l'Italia alle Nazioni Unite
- Carriera diplomatica (Italia)
- Diplomazia
- Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale
- Diplomatici italiani
- Italiani del XX secolo
- Italiani del XXI secolo
- Nati nel 1941
- Nati il 30 luglio
- Nati a Innsbruck
- Rappresentanti permanenti per l'Italia alle Nazioni Unite
- Cavalieri di gran croce OMRI
- Ambasciatori italiani
- Studenti dell'Università di Pisa
- Studenti della Scuola superiore di studi universitari e di perfezionamento Sant'Anna