Xanthoria parietina

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Xanthoria parietina
Xanthoria parietina
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoFungi
PhylumAscomycota
ClasseAscomycetes
OrdineTeloschistales
FamigliaTeloschistaceae
GenereXanthoria
SpecieX. parietina
Nomenclatura binomiale
Xanthoria parietina
(L.) Th. Fr., 1860
Sinonimi

Lichen parietinus
L., 1753

Parmelia parietina (L.) Ach.

Physcia parietina (L.) De Not.

Xanthoria parietina (L.) Th. Fr., 1860 è un lichene appartenente alla famiglia Teloschistaceae.[1]

Questo lichene è alquanto comune, può essere ritrovato anche nelle nostre città e paesi di campagna su rocce o pareti (da qui deriva il suo epiteto specifico "parietina")[2], ma anche su muretti, sulla corteccia di alberi e sulle ringhiere.[3]

Si trova soprattutto su pioppo tremolo e altri alberi decidui, anche presente su altri alberi se esposti a polvere calcarea o contenente azoto, calcare, vecchio cemento, a volte su posatoi di uccelli.[4]

Il tallo di questo lichene è foglioso (ovvero presenta dei lobi simili a foglioline, lassamente attaccati al substrato) e solitamente ha un diametro inferiore agli 8 centimetri. I lobi sono appiattiti, e generalmente non più larghi di 4 millimetri.[5]

La faccia superiore del tallo è solitamente gialla-arancione, anche se può essere di colore verde giallastro o addirittura grigiastro negli esemplari che crescono in ombra.

Questa specie si riproduce sessualmente tramite ascospore, prodotte in apoteci lecanorini, dal margine dello stesso colore della faccia superiore del tallo, e disco di colore generalmente più intenso. Le strutture riproduttive di tipo vegetativo (soredi ed isidi) non sono mai presenti.

X. parietina produce una sostanza lichenica secondaria chiamata parietina, che offre protezione nei confronti dei raggi UV.

Per questo motivo questo lichene viene spesso utilizzato in ambito di biomonitoraggio ambientale, poiché tollerante a inquinanti come metalli pesanti e ossidi di azoto.[6][7]

  1. ^ (EN) Xanthoria parietina, in Index Fungorum, CABI Bioscience.
  2. ^ Charlton T. Lewis, Charles Short, A Latin Dictionary, părĭĕtārĭus, su perseus.tufts.edu.
  3. ^ Heather Paul e Sue Knight, Xanthoria parietina (PDF), su britishlichensociety.org.uk, British Lichen Society. URL consultato il 4 agosto 2022.
  4. ^ Xanthoria parietina, su pinkka.laji.fi, Pinkka Species learning environment: Lichens. URL consultato il 14 settembre 2024.
  5. ^ Xanthoria parietina, su italic.units.it, Nimis P.L., 20XX. ITALIC - The Information System on Italian Lichens. Version 7.0. University of Trieste, Dept. of Biology,. URL consultato il 14 settembre 2024.
  6. ^ G. Brunialti e L. Frati, Biomonitoring of nine elements by the lichen Xanthoria parietina in Adriatic Italy: A retrospective study over a 7-year time span, in Science of the Total Environment, vol. 387, 1–3, 15 novembre 2007, pp. 289–300, Bibcode:2007ScTEn.387..289B, DOI:10.1016/j.scitotenv.2007.06.033, PMID 17716704.
  7. ^ Stefano Loppi, Luca Paoli e Carlo Gaggi, Diversity of Epiphytic Lichens and Hg Contents of Xanthoria parietina Thalli as Monitors of Geothermal Air Pollution in the Mt. Amiata Area (Central Italy), in Journal of Atmospheric Chemistry, vol. 53, n. 2, 17 marzo 2006, pp. 93–105, Bibcode:2006JAtC...53...93L, DOI:10.1007/s10874-006-6648-y.

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