Lettere di condannati a morte della Resistenza europea

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Lettere di condannati a morte della Resistenza europea
Autorea cura di Piero Malvezzi e Giovanni Pirelli
1ª ed. originale1954
Generesaggio
Sottogenerestorico
Lingua originaleitaliano

Lettere di condannati a morte della Resistenza europea è un'antologia di messaggi e lettere di addio scritte da giovani donne e uomini che furono perseguitati, torturati e giustiziati da fascisti, nazionalsocialisti e collaborazionisti durante la Seconda guerra mondiale. La prima edizione del libro, curata da Pietro Malvezzi e Giovanni Pirelli, con prefazione di Thomas Mann, venne pubblicata nel 1954 dall'editore Einaudi.

Il libro raccoglie le lettere di 301 caduti, di cui 24 ignoti, selezionate dai curatori con il supporto di associazioni di ex-partigiani, organizzazioni politiche ed assistenziali, direttori di archivi e di biblioteche, esponenti della resistenza e cappellani di carcere. Per ogni condannato sono indicate le notizie principali della sua vita e le circostanze della sua morte. Le vittime, in genere, sono consapevoli che verranno uccise o ne hanno il presentimento, e lo esprimono manifestamente.

Ogni gruppo di lettere, suddiviso per paese in cui i resistenti svolsero la loro attività, è preceduto da una cronologia dei fatti generali, politici e militari, da una nota che riferisce delle perdite umane per ciascun popolo e, infine, da una sintetica nota biografica per ogni condannato.

Nel 1964 è stata pubblicata, sempre da Einaudi, una seconda edizione a cura di Pietro Malvezzi e Giovanni Pirelli, accresciuta di ulteriori lettere e documenti. A seguire, sono state pubblicate nuove edizioni nel 1967, 1995 e 2017. Inoltre, nel 1955 e poi nel 1962, è stata pubblicata un’edizione in tedesco, intitolata Letze Briefe Zum Tode Verurteilter aus dem europäischen widerstand[1].

Prefazione alla prima edizione

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Monumento alla resistenza europea, Como.

Nella prefazione alla prima edizione, Thomas Mann, Premio Nobel per la letteratura nel 1929, nel ricordare la lotta a livello europeo contro il fascismo e contro ogni forma di distruzione, oppressione e dittatura, osserva che :

«questo motivo ritorna continuamente, e il cuore si stringe al pensiero di ciò che è uscito dalla "vittoria nel futuro", dalla fede, dalla speranza di questa gioventù, e del mondo in cui viviamo. Viviamo in un mondo di perfida regressione, in cui un odio supertistizioso e avido di persecuzione si accoppia al terror panico; in un mondo alla cui insufficienza intellettuale e morale il destino ha affidato armi distruttive di raccapricciante violenza, accumulate con la folle minaccia - "se così dev'essere" - di trasformare la terra in un deserto avvolto da nebbie venefiche. L'abbassamento del livello intellettuale, la paralisi della cultura, la supina accettazione dei misfatti di una giustizia politicizzata, il gerarchismo, la cieca avidità di guadagno, la decadenza della lealtà e della fede, prodotti, o in ogni caso promossi da due guerre mondiali, sono una cattiva garanzia contro lo scoppio della terza, che significherebbe la fine della civiltà.»

Museo al deportato. Carpi. Foto di Paolo Monti, 1973.

L'opera Il canto sospeso (1955) del compositore italiano Luigi Nono, basata su frammenti di lettere di condannati a morte della Resistenza europea ripresi dal libro, è ampiamente riconosciuta come uno dei più importanti capolavori musicali degli anni '50 del XX secolo[2].

Inoltre, cento frasi sono graffite sulle pareti delle Sale del Museo e Monumento al deportato a Carpi, mentre a Como compaiono brevi passaggi sui pannelli del Monumento alla resistenza europea.

Le lettere sono le ultime testimonianze, riportate integralmente nella pubblicazione, scritte da uomini e donne appartenenti alla resistenza in Austria, Belgio, Bulgaria, Cecoslovacchia, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Jugoslavia, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Polonia, Ungheria e Unione Sovietica (sono stati esclusi dalle ricerche i Paesi non direttamente coinvolti nel conflitti, come la Spagna).

Austria Belgio Bulgaria Cecoslovacchia Danimarca Francia
Franz Mittendorfer Camille Mogenet Nikola Šopov Kurt Beer Georg Goritz Moerk Christiansen ignoti
Rudolf Hlobil Ernest Omer Nikola Botušev František Jirásek Oluf Axelbo Kroer ignoto
Margarete Jost Albert Lambert Avgust Dimčev Eduard Urx Lars Bager Svane Émile David
Rudolf e Marie Fischer Jules Gengler Cvjatko Kolev Radojnov Jaroslav Dolák Benny Randau Mikkelsen Jules Vercruysse
Franz Mager Oscar Reichling Anton Ivanov František Famfulík Emil Baslev Christian Maurice Gardette
Hedy Urach Emmanuel de Neckere Anton Popov Miroslav PulKrábek Ulrik Hansen Jean Grandel
Franz Reingruber Pol Henry de la Lindi Nikola Vapcarov Marie Kudeříková Aksel Jensen Guy Môquet
Emil König Joseph Peeters Beniamin Dubavicki Jaroslav Ondroušek Leif Dines Pedersen Felicien joly
Walter Kämpf Louis Defour Lazar Pačov Julius Fučik Jorn Andersen Gabriel Péri
Oskar e Rudolf Klekner Charles Appelman Petăr Kirjakov Bohuš Strnadel Peter Wessel Fyhn Corentin Cariou
Albrecht Stanek Guy Jacques Ivan Hristov Josef Matušek Kim Malthe-Bruun Daniel Decourdemanche
Leopold Brtna Richard Alternhoff Tenčo Hubenov Stanislav Brunlik Iber Peder Lassen André Diez
Fernande Volral Mutafov

Dimiter Kanev

Bohumil Pokorný Pierre Rebière
Marguerite Bervoets Nikola Atanasov Oldřich Hornof Jean Arthus
Henri van der Elst Ivan Bankov Dobrrev Jan Černý Jacques Baudryù
Ivan Vladkov

Cvetan

Anna Mlejnková Pierre Grelot
Spasov Iliev Ludmila Smělíková Lucien Legros
Josef Kohout Robert-Louise
Josef Formánek Henri Hamen
Antonie Elsnicová-Bejdová Henri Fertet
František Famfulík Jean-Paul Grappin
Karel Morkes Henri Chuna Bajtsztok
Josef Jílek Paul Camphin
Věra Honzíková Julien Ducos
Mařenka Hocková Misaak Manouchian
Eva Kavková Celestino Alfonso
Marie Hanfová Imre Bèkés-Glass
Moszca Fingercwajg
Spartaco Fontanot
Roger Rouxel
Georges Citerne
Joseph Epstein
Jean Camousse
Etienne Cariou
Huguette Prunier
Germania Grecia Italia Jugoslavia Lussemburgo Norvegia
Hanno Günther Konstantinos Vavourakis Ignoto (Antonio Fossati) Ignoto Adolphe Claude Sigurd Johannesen
Harro Scheìulze-Boysen Àngelos e Marinos Barkas Giancarlo Puecher Passavalli Mihajilo Klajn Borgen Boe
Alfred Schmidt-Sas Elefthèrios Kiossès Guerrino Sbardella Ivanka Klaić Georg Helland
Erika Von Brockdorf Georgios Kotoulas Gianfranco Mattei Jože Kerenčič Martin Jacobsen
Walter Husemann Antonios Liamàs e Vasilios Kouniaris Aldo Sbriz Anton Miklavc Carl Johan Aoftedahl
Walter Klingenbeck Illias Kanaris Tommaso Masi Tone Tomšič Olaf Andersen
Cato Bontjes van Beek Spiros Giavellas Sabato Martelli Castaldi Rade Končar Charles Jacobsen
Hilde Coppi Dìmitra Tsatsou Domenico Cane Voio Rajnatovié Carl Petter Johansen
Adam Kuckhoff Ioakìm Luolias Franco Balbis Mira Cikota Karl Frithjof Schei
Hermann Lange Andreas Likourinos Quinto Bevilacqua Vinko Košak Arne-Turin Björge
Joseph Hufnagel Georgios Giatrakos Eusebio Giambone Aleksandra Ljubić Arne laudal
Johann Pierschke Konstantinos Orfandis Giuseppe Perotti Marijan Krajačić Torleif Tellefsen
Paul Gesche Michail Moutakis Domenico Quaranta Ratko Žarić
Ulrich Von Hassell Serafi Triantafilou Giordano Cavestro Darinka Kojašević
Georg Schröder Giannis Konstantòpoulos Pietro Benedetti Anka Knežević
Anton Saefkw lKostantinos Sirbas Eraclio Cappannini Franc Fele
Kaete Niederkirchner Mitos Reboùtsikas Valerio Bavassano Giuseppe Riorda
Matthias Thesen Eustràtios Dimòpoulos Renato Magi
Gertrud Lutz Scholtterbec Georgios Dàniolos Aldo Mei
Elli Voigt Giannis Dimitsianos Guglielmo Jervis
Alfred Frank Konstantinos Manolòpoulos Umberto Fogagnolo
Gertrud Seele Roussos Koundouros Aldo Picco
Helmuth James Von Moltke Georgios Giouroukos Umberto Ricci
Rudolf Seiffert Kost Panajiotis Paolo Garelli
Hermann Danz Dimitrios Kirikos Giacomo Ulivi
Klaus Bonhoeffer Petros Grispos Irma Marchiani
Antonios Kalageros Luigi Savergnini
Georgios Vasilàs Walter Fillak
Dimitrios Efthymiou Alessandro Teagno
Leandros Kavafakis Luigi Ciol
Giovanni Battista Vighenzi
Olanda Polonia Ungheria URSS
Ary Kop Ignoti Gyula Alpár Irina Malozon
Henricus Josephus Franciscus Lavoratori del campo di Chelmno Oleks Borkaniuk Marina Grysun
Marie Sneevliet Esther Srul Zoltán Schönherz Jasa Gorddienko
Petrus Frederikus Gina Atlas László Kotró Savva Matekin
Antthonius Hoeflook Ignoti Istvan Pataki Liuba Ševtzova
Willem Robert Doumn Ignota
Nicolaus Snyders Gela Seksztajn
Gerurd Vinkestein Chaïm Frydman
Eduard Alexander Iamperisa Jehuda Feld
Johannes Adrianus Sylwester e Marian Tubacki
Jozef Verleun Mordechaj Anielewicz
Hendrik Pieters Hos Zlata Brysz
Jan Postms Frumka Plotniská
Abraham Zeif
Mordechaj Tamarof Tenenbaum
Barbara Grzesiak
  1. ^ Letzte Briefe zum Tode Verurteilter aus dem europaischen Widerstand / herausgegeben von Piero Malvezzi und Giovanni Pirelli ; vorwort von Thomas Mann, Munchen : dtv, 1962, 311 p. ; 18 cm.
  2. ^ Jurg Stenzl, note di copertina all'edizione discografica, Luigi Nono: Fragments - Stillness, for Diotima, Deutsche Grammophon.
  • Proclemer, Anna - Foà, Arnoldo, Lettere di condannati a morte della Resistenza europea / lette da Anna Proclemer e Arnoldo Foà, Italia : Cetra, 1955, Registrazione sonora musicale - Monografia [IT\ICCU\DDS\1347648]
  • Il canto sospeso per soprano, contralto e tenore solisti, coro misto e orchestra / Luigi Nono . Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 55 "Eroica" / Ludwig van Beethoven ; Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna ; Roberto Abbado direttore ; Katharine Dain, Sonja Leutwyler, Hubert Mayer, Andrea Faidutti [cantanti] ; citazioni a cura di Giulia Bassi ; testi: estratti dalle Lettere di condannati a morte della Resistenza europea ... Reggio Emilia : Edizioni del Teatro Municipale Valli, 2015, Fa parte di: [Stagione teatrale 2015-2016] Testo - Monografia [IT\ICCU\REA\0293608]
  • Luigi Nono: Il canto sospeso : una mostra degli studenti della Fachhochschule Munchen con interpretazioni figurative della composizione Il canto sospeso di Luigi Nono sulla base delle lettere di condannati a morte della Resistenza europea, Pubblicazione Munchen : Fachhochschule, [1996?], Descrizione fisica [64] p. : in gran parte ill. ; 34 cm

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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  • Controllo di autoritàVIAF (EN5153182711026792299 · GND (DE1162576936