Governo Balkenende II

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Governo Balkenende II
Fotografia dei ministri subito dopo il giuramento.
StatoPaesi Bassi (bandiera) Paesi Bassi
Ministro-PresidenteJan Peter Balkenende
(CDA)
CoalizioneCDA, VVD, D66[1]
Giuramento27 maggio 2003
Dimissioni3 luglio 2006
Governo successivo7 luglio 2006

Il Governo Balkenende II è stato il sessantacinquesimo esecutivo dei Paesi Bassi, in carica per 3 anni, 2 mesi e 12 giorni, dal 27 maggio 2003 al 7 luglio 2006 (sebbene dimissionario dal 3 luglio 2006), guidato dal Ministro-presidente Jan Peter Balkenende. Esso si formò in seguito alle elezioni del 2002.

Caduta del governo

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Il principio della crisi di governo ebbe inizio il 30 giugno 2006, quando i D66 votarono a favore (sebbene senza esiti concreti) di una mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni contro il ministro dell'immigrazione Rita Verdonk: ciò, infatti, scatenò nella maggioranza forti malumori e accuse reciproche che culminarono, il successivo 3 luglio, nel ritiro dei ministri del D66 e nell’abbandono, da parte dello stesso, della coalizione di governo.

Il Ministro-Presidente Balkenende, dunque, preso atto del passaggio ufficiale all'opposizione degli ormai ex-alleati e della trasformazione dell’esecutivo in un fragile governo di minoranza, si presenta dalla regina Beatrice, dove rassegna le dimissioni dell'intero governo. Quest'ultima, accettatele, invita comunque il capo del governo a restare in carica per disbrigo degli affari correnti ed urgenti, annunciando tuttavia, il giorno seguente, che lo scioglimento della Camera dei rappresentanti non sarebbe stato possibile per via dell’impossibilità costituzionale dei governi dimissionari di approvare il bilancio dello Stato, altamente necessario per la stabilità finanziaria del paese.

In virtù di tali problematiche, dunque, la sovrana decise di optare per la formazione di un nuovo governo, anche se di minoranza, ma non dimissionario, affinché fosse in carica con pieni poteri deliberativi. Per questo, incaricò nuovamente il premier uscente di formare un “esecutivo di fine legislatura” che negoziasse di volta in volta le misure urgenti da approvare. Così, il 7 luglio, dopo tre giorni di trattative, il premier incaricato presentò la lista dei ministri, giurando con il nuovo governo.

Situazione parlamentare

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Al momento del giuramento del governo, il 27 maggio 2003:

Camera Collocazione Partiti Seggi
Tweede Kamer[2] Maggioranza CDA (44), VVD (28), D66 (6)
78 / 150
Opposizione PvdA (42), SP (9), LPF (8), GL (8), CU (3), SGP (2)
72 / 150

Al momento della caduta del governo, il 3 luglio 2006:

Camera Collocazione Partiti Seggi
Tweede Kamer[2] Governo CDA (44), VVD (27)
71 / 150
Opposizione PvdA (42), SP (9), LPF (8), GL (8), D66 (6), CU (3), SGP (2), N-I (1)[3]
79 / 150

     Appello Cristiano Democratico (CDA)

     Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (VVD)

     Democratici 66 (D66)

Carica o ministero Titolare Partito
Ministro-Presidente

Affari generali

Jan Peter Balkenende CDA
Primo Vice Ministro-Presidente

Finanze

Gerrit Zalm VVD
Secondo Vice Ministro-Presidente Thom de Graaf
(fino al 23 marzo 2005)
D66
Laurens Jan Brinkhorst
(dal 23 marzo 2005)
D66
Relazioni interne e del Regno Thom de Graaf
(fino al 23 marzo 2005)
D66
Alexander Pechtold
(dal 23 marzo 2005 al 3 luglio 2006)
D66
Affari economici Laurens Jan Brinkhorst
(fino al 3 luglio 2006)
D66
Affari esteri Jaap de Hoop Scheffer
(fino al 3 dicembre 2003)
CDA
Ben Bot
(dal 3 dicembre 2003)
CDA
Giustizia Piet Hein Donner CDA
Difesa Henk Kamp VVD
Affari sociali ed Occupazione Aart Jan de Geus CDA
Salute, Welfare e Sport Hans Hoogervorst VVD
Istruzione, Cultura e Scienza Maria van der Hoeven CDA
Trasporti e Gestione dell'acqua Karla Peijs CDA
Abitazioni, Pianificazione territoriale ed Ambiente Sybilla Dekker VVD
Cooperazione allo sviluppo Agnes van Ardenne CDA
Integrazione, Riabilitazione, Prevenzione e Giustizia giovanile Rita Verdonk VVD
  1. ^ Fino al 3 luglio 2006.
  2. ^ a b Viene riportata la situazione parlamentare solo di questa camera (e non anche della Eerste Kamer) poiché solo quest'ultima ha il potere di controllare il rapporto di fiducia con l'esecutivo
  3. ^ Fuoriuscito dal VVD

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