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Esobarbital
Esobarbital | |
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Nome IUPAC | |
(RS)-5-(cicloes-1-en-1-il)-1,5-dimetil-1,3-diazinan-2,4,6-trione | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C12H16N2O3 |
Massa molecolare (u) | 236,267 |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 200-264-9 |
Codice ATC | N01 |
PubChem | 3608 |
DrugBank | DBDB01355 |
SMILES | CC1(C(=O)NC(=O)N(C1=O)C)C2=CCCCC2 |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
attenzione | |
Frasi H | 302 [1] |
L'esobarbital, commercializzato in forma di acido e sale sodico come Citopan, Evipan o Tobinal, è un barbiturico con effetto ipnotico a rapida insorgenza e durata d'azione piuttosto breve. Il suo utilizzo in anestesia è gravato da complicazioni respiratorie e circolatorie relativamente frequenti e gravi. In considerazione della difficoltà nel controllo della profondità dell'anestesia, che rende il composto molto pericoloso, il suo uso divenne di difficile giustificazione, soprattutto vista la presenza di altre sostanze (ad esempio il tiopental sodico) altrettanto valide e molto più sicure e tollerate.[2]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'esobarbital fu introdotto in terapia nel 1931. Per via endovenosa venne utilizzato come agente anestetico generale e per via orale come ipnotico nel trattamento dell'insonnia.
Il farmaco conobbe inoltre un ampio utilizzo come substrato per la valutazione dei cambiamenti nella attività della mono-ossigenasi sia negli animali che nell'uomo.[3][4][5]
Farmacocinetica
[modifica | modifica wikitesto]L'esobarbital è rapidamente assorbito dopo somministrazione orale.
Un'ora dopo somministrazione orale di 500 mg si raggiungono livelli ematici di 5-10 µg/ml.
L'esobarbital viene inattivato nel fegato per N-demetilazione e ossidazione.
Il 32% circa di una dose viene escreto nelle urine entro 24 ore come 3'-ossoesobarbitone, il 5% come 3'-idrossiesobarbitone e il 18% come acido 1,5-dimetilbarbiturico. Meno dell'1% del farmaco è escreto in forma immodificata.[6] Le concentrazioni plasmatiche terapeutiche oscillano tra 1 e 5 µg/ml.[7]
L'emivita plasmatica è compresa fra 3 e 7 ore,[3] ma si prolunga significativamente (6-10 ore) nei pazienti affetti da epatite acuta.[8] Il volume di distribuzione è approssimativamente di 1 l/kg.[3]
La clearance plasmatica è di 3,5 ml/min/kg circa. Il legame con le proteine plasmatiche è del 42-52%.[9][10]
Tossicologia
[modifica | modifica wikitesto]Nell'uomo la dose letale minima è di 2 g. A concentrazioni plasmatiche superiori a 8 µg/ml il farmaco presenta effetti tossici.
Usi clinici
[modifica | modifica wikitesto]L'esobarbital è stato impiegato come ipnotico e sedativo.
Dosi terapeutiche
[modifica | modifica wikitesto]L'esobarbital al dosaggio di 200–500 mg, veniva somministrato per via orale alla sera prima di coricarsi o alle prime ore del mattino in caso di risveglio precoce.
Il suo sale sodico, somministrato per via endovenosa, era impiegato per l'induzione dell'anestesia. Il suo utilizzo è ormai obsoleto.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Scheda del composto su Sigma Aldrich [1] consultata il 29/05/2023.
- ^ Barron DW, Dundee JW, Gilmore WR, Howard PJ, Clinical studies of induction agents. XVI: a comparison of thiopentone, buthalitone, hexobarbitone and thiamylal as induction agents, in Br J Anaesth, vol. 38, n. 10, ottobre 1966, pp. 802–11, PMID 5954074.
- ^ a b c Breimer DD, Honhoff C, Zilly W, Richter E, van Rossum JM, Pharmocokinetics of hexobarbital in man after intravenous infusion, in J Pharmacokinet Biopharm, vol. 3, n. 1, febbraio 1975, pp. 1–11, PMID 1127574.
- ^ (DE) Altmayer P, Groterath E, Lücker PW, et al., [Circadian fluctuations of pharmacokinetic parameters after oral administration of hexobarbital (author's transl)], in Arzneimittelforschung, vol. 29, n. 9, 1979, pp. 1422–8, PMID 583253.
- ^ Zilly W, Breimer DD, Richter E, Hexobarbital disposition in compensated and decompensated cirrhosis of the liver, in Clin. Pharmacol. Ther., vol. 23, n. 5, maggio 1978, pp. 525–34, PMID 639426.
- ^ Vermeulen NP, Rietveld CT, Breimer DD, Disposition of hexobarbitone in healthy man: kinetics of parent drug and metabolites following oral administration, in Br J Clin Pharmacol, vol. 15, n. 4, aprile 1983, pp. 459–64, PMC 1427803, PMID 6849782.
- ^ van der Graaff M, Vermeulen NP, Heij P, Boeijinga JK, Breimer DD, Pharmacokinetics of orally administered hexobarbital in plasma and saliva of healthy subjects, in Biopharm Drug Dispos, vol. 7, n. 3, 1986, pp. 265–72, PMID 3730526.
- ^ Breimer DD, Zilly W, Richter E, Pharmacokinetics of hexobarbital in acute hepatitis and after apparent recovery, in Clin. Pharmacol. Ther., vol. 18, n. 4, ottobre 1975, pp. 433–40, PMID 1164825.
- ^ Noordhoek J, Pharmacokinetics and dose-sleeping time lines of hexobarbital in mice, in Eur. J. Pharmacol., vol. 3, n. 3, giugno 1968, pp. 242–50, PMID 5673637.
- ^ Breimer DD, van Rossum JM, Pharmacokinetics of the enantiomers of hexobarbital studied in the same intact rat and in the same isolated perfused rat liver, in Eur. J. Pharmacol., vol. 26, n. 2, maggio 1974, pp. 321–30, PMID 4853606.
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