Ernesto Suardo
Ernesto Suardo | |
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Podestà di Bergamo | |
Durata mandato | 5 giugno 1932 – 31 luglio 1933 |
Predecessore | Guido Mazza de Piccioli |
Successore | Antonio Locatelli |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Nazionale Fascista |
Titolo di studio | laurea in ingegneria civile |
Università | Università degli Studi di Padova |
Professione | Ingegnere |
Ernesto Suardo (Bergamo, 1890 – Gardone Riviera, 1961) è stato un ingegnere e politico italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Laureatosi in ingegneria civile all'Università di Padova nel 1921, iniziò subito a lavorare insieme a Marcello Piacentini alla realizzazione del nuovo centro di Bergamo (1922-1929), occupandosi in particolare della direzione lavori per il Palazzo di Giustizia.[1]
Negli anni venti fu membro della Commissione conservatrice dei monumenti, degli Scavi ed oggetti di antichità e di arte della provincia di Bergamo (1924), e nel 1930 venne nominato presidente dell'Accademia Carrara. Dal 5 giugno 1932 al 31 luglio 1933 fu podestà di Bergamo.[2] In seguito, fu presidente dell'Istituto autonomo delle case popolari (1939-1943).[1]
Opere (selezione)
[modifica | modifica wikitesto]Tra i suoi numerosi progetti si ricordano: il concorso per il piano regolatore di Bergamo Bassa (1926), in collaborazione con l'ingegnere Antonio Berizzi e l'architetto Mario Frizzoni, il nuovo quartiere nell'area dell'Ospedale Maggiore (1926), la trasformazione dell'ex Teatro Sociale (1940), la sistemazione di piazza del Littorio, poi piazza della Libertà (1940); e inoltre casa Bonomi in via Verdi, casa Engel in piazza Pontida, l'ampliamento dell'Accademia Carrara e l'allestimento della sala Moroni, il monumento ai caduti e il parco della Rimembranza a Grumello del Monte; le sedi INFAIL di Bergamo, Modena, Trento, Varese, Cuneo, Sesto San Giovanni, Ravenna, Milano (Loreto), Verona e Padova.[1]
Archivio
[modifica | modifica wikitesto]L'archivio Suardo è composto da circa 70 progetti di architettura, urbanistica e decorazione redatti dall'architetto dal 1921 al 1941. Il fondo contiene: disegni a mano libera e disegni tecnici su carta da lucido, conservati in 31 cartelle di formato cm 70 x 100; documenti di corrispondenza, relazioni e contabilità raccolti in 30 faldoni di formato A4; una raccolta 10 lastre fotografiche (architetture e decorazioni nella Bergamasca) e una raccolta di circa 40 disegni di arte, arredamento e architettura (formato A4) redatti da Ernesto Suardo come proposte e idee progettuali.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Ernesto Suardo, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 28 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2021).
- ^ Vanni Zanella, Ernesto Suardo ingegnere, Milano, Skira, 1997, p. 61.
- ^ Fondo Ernesto Suardo, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 28 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2021).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Graziella Leyla Ciagà (a cura di), Gli archivi di architettura in Lombardia. Censimento delle fonti, Milano, Centro di Alti Studi sulle Arti Visive, 2003.
- Fulvio Irace, Architetti e architetture a Bergamo nell'epoca della modernità, in Bergamo e il suo territorio, Milano, Cariplo, 1997, pp. 245-263.
- Gustavo Giovannoni, Un'opera dell'architetto Suardo, in Architettura e Arti Decorative, 1926, pp. 87-88.
- Renzo Larco, La più grande Bergamo, in La rivista di Bergamo, 1927.
- Roberto Papini, Bergamo rinnovata, Bergamo, 1929.
- Vanni Zanella, Ernesto Suardo ingegnere, Milano, Skira, 1997.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Ernesto Suardo, su siusa.archivi.beniculturali.it, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.
- (EN) Opere di Ernesto Suardo, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 27884233 · ISNI (EN) 0000 0000 3302 6638 · LCCN (EN) n97120792 · GND (DE) 119557398 |
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