Elezioni presidenziali in Venezuela del 2024

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Elezioni presidenziali in Venezuela del 2024
StatoBandiera del Venezuela Venezuela
Data28 luglio
Affluenza59,97% (CNE) Aumento 14,24%
61,35% (PU) Aumento 15,63%
Nicolás Maduro 2023 (cropped).jpg
EdGo.jpg
Candidati Nicolás Maduro Edmundo González Urrutia
Partiti Partito Socialista Unito del Venezuela Indipendente
Coalizioni Grande Polo Patriottico Piattaforma Unitaria
Voti 6 408 844[1]
51,95%
5 326 104[1]
43,18%
Voti 3 316 142[2]
30,46%
7 303 480[2]
67,08%
Distribuzione del voto per stati e per comuni
(Dati: Piattaforma Unitaria)
Presidente uscente
Nicolás Maduro (PSUV)

Le elezioni presidenziali in Venezuela del 2024 si sono svolte il 28 luglio per il rinnovo della Presidenza del paese.[3][4]

Esse avrebbero visto, secondo i risultati annunciati dalla Commissione elettorale del paese, la vittoria del Presidente in carica, Nicolás Maduro, con il 51,2% dei voti[5], sebbene tali dati, per via del fatto di essere stati rilasciati senza prove (in aggiunta alla presenza di altri potenziali indizi di brogli elettorali), siano presto stati contestati dall’opposizione (la quale ha invece rilasciato delle prove a sostegno dei suoi risultati), così come dalla maggioranza della comunità internazionale e da importanti organizzazioni non governative, rimanendo dunque attualmente carenti di legittimità e fonte di forti proteste anti-governative.[6]

Sistema elettorale

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Per le elezioni presidenziali, la legge elettorale venezuelana prevede l’applicazione di un sistema maggioritario secco: per essere eletti, infatti, è necessaria solamente la maggioranza relativa dei voti (Plurality), ossia il maggior numero di preferenze.[7]

Contesto precedente

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Nel novembre 2022, Diosdado Cabello, vicepresidente del Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV), ha insistito affinché le elezioni fossero anticipate al primo semestre del 2023, in modo tale da svantaggiare l'opposizione, considerando che le primarie per definire il loro candidato erano previste per lo stesso anno.[8] Nel maggio 2023, la Piattaforma Unitaria (PU) ha annunciato che il 22 ottobre dello stesso anno si sarebbero tenute le primarie per scegliere un unico candidato per le elezioni presidenziali.[9]

A giugno 2023, il governo venezuelano ha vietato alla principale candidata dell'opposizione, María Corina Machado, di partecipare alle elezioni.[10] Tuttavia, il 17 ottobre, il presidente Maduro ha annunciato che il governo stava conducendo negoziati con l'opposizione, mediati dagli Stati Uniti, per organizzare le elezioni presidenziali e revocare le sanzioni.[11] Il 1º dicembre è stato reso noto che le due parti avevano raggiunto un accordo che avrebbe consentito ai candidati dell'opposizione di contestare le restrizioni imposte dal tribunale sulla loro partecipazione al processo elettorale.[12]

Il 26 gennaio 2024, il Tribunale supremo di giustizia, organo controllato dal governo, ha stabilito che a María Corina Machado è vietato ricoprire cariche pubbliche fino al 2038.[13] Di conseguenza, il 30 gennaio gli Stati Uniti hanno ripristinato le sanzioni contro il settore petrolifero e del gas del Venezuela a causa della mancanza di progressi nei negoziati.[14] La sostituta di Machado proposta dall'opposizione, la filosofa e accademica Corina Yoris, non è stata altresì ammessa alle elezioni per un presunto blocco del sistema di registrazione delle candidature.[15] Dopo le proteste di paesi come Stati Uniti, Brasile, Colombia e Guatemala,[16] è stato registrato, dopo il termine ufficiale delle candidature, l'ex diplomatico Edmundo González Urrutia come candidato presidenziale della Piattaforma Unitaria.[17][18]

Il Consiglio nazionale elettorale (CNE) ha annunciato nel marzo 2024 che le elezioni si terranno il 28 luglio, con la presentazione delle candidature fissata dal 21 al 25 marzo e la campagna elettorale dal 4 al 25 luglio.[3][19] Il 2 aprile, Delcy Rodríguez ha presentato la Legge contro il fascismo, il neofascismo e le espressioni simili all'Assemblea nazionale del Venezuela; la legge è stata approvata in prima lettura lo stesso giorno.[20] Quest'ultima, se approvata in seconda lettura, creerebbe sanzioni, incluse pene aumentate, per le organizzazioni che promuovono ciò che il governo di Maduro definisce come fascismo; la legge è in realtà un pretesto per limitare la libertà d'espressione e le voci critiche contro il governo autoritario di Nicolas Maduro.[20]

Il presidente in carica, Nicolás Maduro, ha confermato la sua ricandidatura per un terzo mandato il 16 marzo 2024.[21] Edmundo González Urrutia, invece, è stato scelto il 19 aprile 2024 per rappresentare la Piattaforma Unitaria, la principale alleanza politica dell'opposizione dopo la squalifica di Machado e l'impossibilità di candidatura della filosofa e accademica Corina Yoris.[22]

Altri importanti candidati dell'opposizione venezuelana sono stati squalificati dalla partecipazione alle elezioni durante la loro campagna. Queste mosse sono state considerate dall'opposizione come una violazione dei diritti politici[23] e sono state condannate da organismi internazionali come l'Organizzazione degli Stati Americani, l'Unione europea e Human Rights Watch.[24][25][26]

Candidati Altre cariche ricoperte Partito/Coalizione
align=centre Nicolás Maduro
  • Presidente della Repubblica (dal 2013)
  • Vicepresidente esecutivo della Repubblica (2012-2013)
  • Ministro degli esteri della Repubblica (2006-2013)
  • Presidente dell'Assemblea nazionale (2005-2006)
  • Deputato all'Assemblea nazionale (2000-2006)
  • Membro dell'Assemblea costituente (1999-2000)
  • Deputato al Congresso nazionale (1999)
Partito Socialista Unito del Venezuela

(Grande Polo Patriottico)

Edmundo González Urrutia
  • Ambasciatore del Venezuela in Argentina (1998-2002)
  • Ambasciatore del Venezuela in Algeria (1991-1993)
Indipendente

(Piattaforma Unitaria)

Luis Eduardo Martínez
  • Governatore dello stato di Monagas (1995-2000)
Azione Democratica

(fazione ad hoc di Piattaforma Unitaria)

José Brito Primero Venezuela
Antonio Ecarri Angola
  • Consigliere del comune di Chacao (2005-2013)
Alleanza della Matita
Enrique Márquez
  • Rettore principale del Consiglio nazionale elettorale (2021-2023)
  • Vicepresidente del Consiglio nazionale elettorale (2021-2023)
  • Primo vicepresidente dell'Assemblea nazionale (2016-2017)
  • Deputato all'Assemblea nazionale (2000-2006; 2011-2021)
Centrados
Benjamín Rausseo Confederazione Nazionale Democratica
Javier Bertucci Speranza per il Cambiamento
Claudio Fermín
  • Membro dell'Assemblea costituente (1999-2000)
  • Sindaco del comune di Libertador di Caracas (1990-1993)
  • Viceministro della gioventù (1984-1989)
Soluzioni per il Venezuela
Daniel Ceballos Arepa Digital

NOTA: I risultati qui esposti, nonostante siano stati ampiamente disputati, sono stati riportati in primo piano solo per via del fatto di essere stati emessi da organi ufficiali e/o governativi e dunque idealmente ritenuti “di maggior peso” rispetto a quelli divulgati da fonti esterne, anche se più verosimili. In virtù della loro enciclopedicità e rilevanza, tuttavia, vengono di seguito riportati, in una nota esplicativa, anche i risultati emessi da Piattaforma Unitaria (cui può essere dato seguito, ma non carattere di ufficialità), in ottica informativa e nell’ambito di una visione d’insieme: [27].

In ogni caso, tuttavia, tutte le fonti per entrambe le raccolte di dati si trovano nei rispettivi box.

Risultati diffusi dal Consiglio Nazionale Elettorale (CNE)

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Candidati Liste Voti %
6 408 844 51,95
5 326 104 43,18
Luis Eduardo Martínez
152 360 1,24
Antonio Ecarri Angola
Alleanza della Matita
116 421 0,94
Benjamín Rausseo
Confederazione Nazionale Democratica
92 903 0,75
José Brito
Primero Venezuela
84 231 0,68
Javier Bertucci
Speranza per il Cambiamento
64 452 0,52
Claudio Fermín
Soluzioni per il Venezuela
40 902 0,33
Enrique Márquez
Centrados
29 611 0,24
Daniel Ceballos
Arepa Digital
20 056 0,16
Totale
12 335 884
100
Voti non validi
50 815
0,41
Votanti
12 386 699
57,90
Elettori
21 392 464
Fonte: Risultati [collegamento interrotto][28] - 96,87% dei voti conteggiati CNE]

Conseguenze del voto

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In seguito alla comunicazione dei risultati ufficiali da parte del “Consiglio Nazionale Elettorale” (CNE), il quale ha proclamato, senza grandi sorprese[29], vincitore il Presidente uscente Nicolás Maduro (senza tuttavia presentare alcuna prova)[5][30], l’opposizione, guidata dall’esautorata candidata María Corina Machado e dal candidato effettivo Edmundo González Urrutia, hanno contestato i risultati (anche sulla base della capillare raccolta dei certificati dei voti da parte di migliaia di volontari e testimoni presso i seggi elettorali), proclamando così la vittoria effettiva.[31]

In questo clima di conflitto elettorale, dunque, il Presidente Maduro ha deciso di aprire un contenzioso presso la sezione elettorale del Tribunale Supremo di Giustizia (TSJ), un organo di per sé controllato dal governo, a cui sarebbe dunque spettato il compito di indagare sul processo elettorale e certificare quale fosse il vincitore, sebbene fosse chiara l’assenza di imparzialità in tal senso.[32]

Nelle audizioni che si sono quindi svolte presso il Tribunale Supremo, Edmundo González non si è presentato, risultando l'unico candidato assente[33]; In virtù di tale comportamento, dunque, la presidente del TSJ Caryslia Rodríguez, fedelissima del presidente Maduro, ha affermato che il candidato “non ha rispettato l'ordine di convocazione in spregio alla massima corte” e, di conseguenza, “non ha presentato la documentazione richiesta”, al pari anche di Manuel Rosales, José Luis Cartaya e José Simón Calzadilla, rappresentanti dei partiti politici che hanno sostenuto la candidatura di González Urrutia, i quali, invece, si sono presentati alle audizioni.[34]

Il 22 agosto è infine stata emessa la sentenza, che ha confermato il comunicato del Consiglio Nazionale Elettorale (CNE), dichiarando così il Presidente Maduro ufficialmente eletto[35] e portando così alla successiva emanazione, da parte di un tribunale inferiore, di un mandato d’arresto nei confronti di González Urrutia in data 3 settembre.[36]

In queste condizioni dunque, nonostante il perdurare delle proteste, il governo venezuelano ha affermato in data 7 settembre di aver consentito a González Urrutia di lasciare il paese, dopo aver chiesto asilo politico in Spagna (la quale ha tuttavia negato ogni coinvolgimento con il governo venezuelano), “nell'interesse della pace politica e della tranquillità del Paese”, lasciandolo così espatriare contestualmente nel paese iberico[37] e costringerlo così ad ammettere il risultato elettorale viziato.[38]

Voci correlate

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  1. ^ a b Risultati comunicati dal CNE.
  2. ^ a b Risultati comunicati da PU.
  3. ^ a b (EN) Venezuela sets its presidential election for July 28 as the opposition candidate remains barred, su apnews.com, Associated Press (AP), 5 marzo 2024. URL consultato il 2 luglio 2024.
  4. ^ Seggi aperti in Venezuela, al via le elezioni presidenziali, 28 luglio 2024. URL consultato il 28 luglio 2024.
  5. ^ a b Maduro è stato dichiarato vincitore in Venezuela, dopo un voto contestato, su ilpost.it, Il Post, 29 luglio 2024. URL consultato il 29 luglio 2024.
  6. ^ I violenti scontri durante le proteste contro la vittoria di Maduro in Venezuela, su ilpost.it, Il Post, 30 luglio 2024. URL consultato il 30 luglio 2024.
  7. ^ (EN) Venezuela: Sistemas Electorales / Electoral Systems, su Political Database of the Americas. URL consultato il 1º luglio 2024.
  8. ^ (ES) Diosdado Cabello insistió en la posibilidad de adelantar las elecciones presidenciales para 2023, su El Nacional, 5 novembre 2022. URL consultato il 2 luglio 2024.
  9. ^ (ES) Ronny Rodríguez Rosas, Plataforma unitaria respalda mantener primarias el 22 de octubre, su Efecto Cocuyo, 5 ottobre 2023. URL consultato il 2 luglio 2024.
  10. ^ (ES) Ronny Rodríguez Rosas, Contraloría inhabilita a María Corina Machado por 15 años, dice José Brito, su Efecto Cocuyo, 30 giugno 2023. URL consultato il 1º luglio 2024.
  11. ^ (EN) Venezuela crisis: Government and opposition to resume talks, 17 ottobre 2023. URL consultato il 2 luglio 2024.
  12. ^ (EN) Regina Garcia Cano, Venezuela's government and opposition agree on appeal process for candidates banned from running, su Associated Press, 1º dicembre 2023. URL consultato il 2 luglio 2024.
  13. ^ (EN) Regina Garcia Cano, Venezuela’s highest court upholds ban on opposition presidential candidate, su Associated Press, 26 gennaio 2024. URL consultato il 2 luglio 2024.
  14. ^ (EN) US reimposes some sanctions after Venezuela bans presidential hopeful, su Al Jazeera, 30 gennaio 2024. URL consultato il 2 luglio 2024.
  15. ^ (EN) Adry Torres, Venezuela opposition leader is blocked from presidential run, su Daily Mail, 26 marzo 2024. URL consultato il 2 luglio 2024.
  16. ^ (EN) Tom Phillips e Tom Phillips Latin America correspondent, Brazil and Colombia voice concern as Venezuela bans opposition candidate, in The Guardian, 26 marzo 2024. URL consultato il 3 luglio 2024.
  17. ^ (ES) Venezuela: la principal alianza opositora logra registrar una candidatura presidencial, in El Comercio, 26 marzo 2024. URL consultato il 3 luglio 2024.
  18. ^ (ES) Maduro podría ganar esta elección sin fraude electoral, dice experta, su CNN, 23 luglio 2024. URL consultato il 24 luglio 2024.
  19. ^ (EN) Maduro selected as Venezuela's ruling party candidate for July elections, su France 24, 12 marzo 2024. URL consultato il 2 luglio 2024.
  20. ^ a b (EN) Venezuela Opposition Fear Arrests Amid 'Anti-fascism' Bill Debate, su Barron's, 3 aprile 2024. URL consultato il 2 luglio 2024.
  21. ^ (EN) Venezuela’s Maduro accepts party nomination, will seek third term, su The Jordan Times, 17 marzo 2024. URL consultato il 1º luglio 2024.
  22. ^ (ES) Oposición venezolana ratifica a Edmundo González como su candidato presidencial, su France 24, 20 aprile 2024. URL consultato il 1º luglio 2024.
  23. ^ (ES) Venezuela: oposición denuncia en encuentro con oficialismo violaciones al pacto para las elecciones, su Associated Press, 20 febbraio 2024. URL consultato il 1º luglio 2024.
  24. ^ (EN) Venezuela: IACHR Condemns Political Disqualifications of Opposition Leaders, su Organizzazione degli Stati Americani, 31 gennaio 2024. URL consultato il 1º luglio 2024.
  25. ^ (EN) Venezuela: Statement by the Spokesperson on banning opposition politicians, su Servizio europeo per l'azione esterna, 29 gennaio 2024. URL consultato il 1º luglio 2024.
  26. ^ (EN) Venezuela: Concerns Around Upcoming Elections and Lack of Accountability, su Human Rights Watch, 7 luglio 2023. URL consultato il 1º luglio 2024.
  27. ^ Risultati di Piattaforma Unitaria:
    Candidati Liste Voti %
    7 303 480 67,08
    3 316 142 30,46
    Luis Eduardo Martínez
    86 225 0,79
    Antonio Ecarri Angola
    Alleanza della Matita
    51 011 0,47
    Benjamín Rausseo
    Confederazione Nazionale Democratica
    38 620 0,35
    José Brito
    Primero Venezuela
    26 067 0,24
    Javier Bertucci
    Speranza per il Cambiamento
    22 097 0,20
    Claudio Fermín
    Soluzioni per il Venezuela
    20 404 0,19
    Enrique Márquez
    Centrados
    12 632 0,12
    Daniel Ceballos
    Arepa Digital
    10 584 0,10
    Totale
    10 887 262
    100
    Voti non validi
    1 213
    0,01
    Votanti
    10 888 475
    60,08
    Elettori
    18 122 062
    Fonte: Risultati - 83,50% dei voti conteggiati PUD]
  28. ^ (ES) Christian Torres Tutiven, Consejo Nacional Electoral de Venezuela ratifica victoria de Nicolás Maduro, su Canal N, 2 agosto 2024.
  29. ^ Anche stavolta Maduro giocherà sporco alle presidenziali, su ilpost.it, Il Post, 21 luglio 2024. URL consultato il 21 luglio 2024.
  30. ^ Le ricevute del voto elettronico che Maduro non vuole diffondere, su ilpost.it, Il Post, 1º agosto 2024. URL consultato il 1º agosto 2024.
  31. ^ I molti dubbi sulla vittoria di Maduro in Venezuela, su ilpost.it, Il Post, 29 luglio 2024. URL consultato il 29 luglio 2024.
  32. ^ In Venezuela la Corte Suprema avvia un'indagine sulle elezioni, su rainews.it, Rai News, 6 agosto 2024. URL consultato il 6 agosto 2024.
  33. ^ (ES) Marcos Llull, Venezuela | Maduro y 7 candidatos firmaron documento del TSJ sobre resultados del CNE y González Urrutia no se presentó, su nodal.am, NODAL, 2 agosto 2024. URL consultato il 2 agosto 2024.
  34. ^ La Corte suprema del Venezuela avverte: la nostra sentenza sarà finale, su ansa.it.
  35. ^ La Corte Suprema del Venezuela ha confermato la vittoria di Nicolás Maduro alle elezioni presidenziali, vinte con brogli elettorali, Il Post, 22 agosto 2024. URL consultato il 22 agosto 2024.
  36. ^ Il mandato di arresto contro Edmundo González Urrutia, Il Post, 3 settembre 2024. URL consultato il 3 settembre 2024.
  37. ^ La Spagna ha concesso asilo politico al principale oppositore di Maduro, Il Post, 8 settembre 2024. URL consultato l'8 settembre 2024.
  38. ^ Il principale oppositore di Maduro in Venezuela ha detto di essere stato costretto ad ammettere la sconfitta alle elezioni, Il Post, 19 settembre 2024. URL consultato il 19 settembre 2024.

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