Elena Valla
Elena Valla, coniugata Ceva e generalmente indicata come Elena Ceva Valla (Bobbio, 17 settembre 1898[1] – Milano, 13 dicembre 1958), è stata una letterata italiana.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Elena Ceva Valla, laureata in Lettere classiche presso l'Università degli Studi di Torino con Gaetano De Sanctis, fu dapprima docente di lettere presso il Regio Ginnasio - Liceo Alessandro Manzoni di Milano.
Rimasta vedova in giovane età del marito Umberto Ceva, esponente di Giustizia e Libertà e suicida in carcere nel 1930, fu sospesa nel 1935 dall'insegnamento dal regime fascista e impiegata presso la Biblioteca Braidense di Milano. Attiva durante la Resistenza assieme alla cognata Bianca Ceva, riebbe nel dopoguerra la cattedra di italiano e latino al Liceo Ginnasio Giuseppe Parini di Milano, dove si segnalò come rigorosa educatrice di varie generazioni di studenti fino alla sua morte, avvenuta in Milano nel 1958[2].
Autrice di opere per la scuola, collaborò in gioventù con Energie Nove di Piero Gobetti. Ha curato le edizioni BUR del Decameron di Giovanni Boccaccio e delle Favole di Esopo[3].
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Elena Valla, Il metodo estetico e la filosofia classica'', in "Energie Nove", 1-15 dicembre 1918.
- Elena Valla, Il 'Bordone' di G. Pascoli, in "Energie Nove", 1-15 marzo 1919.
- Elena Ceva Valla, Nota su alcuni incunaboli posseduti dalla Biblioteca Braidense di Milano, in Miscellanea bibliografica in memoria di Don Tommaso Accursi, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma, 1947.
- Elena Ceva Valla, Come eviterai gli errori di italiano: le difficoltà più frequenti dell'ortografia, della morfologia, della sintassi e del lessico che si presentano a chi parla e a chi scrive italiano, Minuziano Editore, Milano, 1948.
- Giovanni Boccaccio, Decameron, Introduzione e commento di Elena Ceva Valla, Biblioteca Universale Rizzoli, Milano 1950 (ISBN 8817170879).
- Esopo, Favole, Traduzione e nota introduttiva di Elena Ceva Valla, Biblioteca Universale Rizzoli, Milano, 1951 (ISBN 8817151254).
- Elena Ceva Valla e Vincenzo Craici, Antologia di prosa e poesia italiana e straniera ad uso del ginnasio superiore e del liceo scientifico, Signorelli, Milano, 1955.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ https://www.asut.unito.it/studenti/web/index.php?r=studenti%2Fview&id=1997
- ^ Ex allievi del Parini ricordano donna Elena, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera. URL consultato il 16 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
- ^ Elena Ceva Valla una vita per la libertà, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera. URL consultato il 16 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ferruccio Parri, In memoria di Elena Ceva Valla, ne "Il Ponte", gennaio 1959.
- Paolo Minetti, A lezione di coerenza, in "La Repubblica", 30.11.1994.
- Rachele Farina, Dizionario biografico delle donne lombarde (568-1968), Baldini & Castoldi, Milano 1995, pp. 1110–1.
- AA. VV. Per ricordare Elena Ceva Valla, Liceo Ginnasio G. Parini, Milano 1995.
- Giovanni Orlandi, Elena Ceva Valla. Itinerario di una studiosa, in "Nuova Antologia", n. 2247, luglio-settembre 2008, pp. 219–243.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Elena Valla
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Lapide di Umberto Ceva ed Elena Valla (JPG), su 3.bp.blogspot.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 1548164782074308600009 · ISNI (EN) 0000 0001 1883 5602 |
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