Discussione:Giordano Bruno

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Giordano Bruno
Argomento di scuola secondaria di II grado
Materiafilosofia
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Progetto Teknopedia e scuola italiana

Sul rollback del 6 ottobre 2005

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Mi sembra perfettamente inutile copiare capitoli di un libro di Francesco De Sanctis che potrebbero stare su wikisource. --Snowdog 19:51, ott 6, 2005 (CEST)

A proposito del ripristino (rollback?), vorrei ricordare all’utente Snowdog:

1- che se egli ha ritenuto che la parte relativa al commento tratto dal De Sanctis andasse eliminata, non si capisce perché abbia eliminato anche la biografia, certo non tratta da quello; tenuto conto che l’attuale biografia è francamente penosa, copiata maldestramente dal sito inglese e da quello francese senza la minima attenzione critica, per cui alcune sue opere riportano curiosamente il titolo in francese, si dice che Giordano Bruno sarebbe noto (dove, in Italia?), anche col nome (in grassetto, oltretutto) di Bruno Nolano (!) o Bruno di Nola (!), che sarebbe un teologo (!), che sarebbe stato condannato al rogo per docetismo (!), e la puerile pretesa che la Chiesa desantifichi l’inquisitore Bellarmino, dedicata al quale “fa bella mostra di sé” una chiesa romana! Tutto questo in poche righe e in un articolo di enciclopedia digitale; chiedo: ma la qualità?

2- che il commento tratto dal De Sanctis era parziale, da elaborare, sfrondato, in modo che costituisse parte dell’articolo sul Bruno ( non a caso avevo scritto, due volte, continua …); va detto, credo una volta per tutte, che non si può scrivere la biografia di un filosofo (e non solo) senza aggiungere un, possibilmente cospicuo, commento al pensiero dello stesso: altra cosa è naturalmente la biografia di un batterista o di una velina.

3- che era mia intenzione aggiungere un paragrafo sul processo al Bruno, sui motivi della condanna e su attuali polemiche, di parte clericale e non, sulla figura del filosofo.

Da Davide....

L'articolo su Giordano Bruno necessita di numerose aggiunte e precisazioni, in particolar modo sugli studi compiuti da Frances A. Yates su Bruno e la filosofia ermetica. Inoltre non si accenna minimamente al ruolo della magia nella filosofia del nolano. 4- E’ chiaro che se queste sono le premesse, le braccia cadono.

Ilaria578, 7 ottobre 2005

Aggiungerei alcune considerazioni all'articolo, che sono oramai ampiamente riconosciute come veritiere da quella perte della comunità scientifica che ha l'oramai desueta abitudine di leggere i libri originali e non di contemplare i presunti critici.

1) Giordano Bruno di fatto venne condannato per eresia in maniera pretestuosa, in quanto era stato riconosciuto come spia al soldo della regina Elisabetta I di Inghilterra mediante l'intercettazione di lettere indirizzate alla sovrana. Di fatto era solito sfruttare il suo ruolo di confessore per rivelare i segreti confessatoli dagli ambasciatori delle potenze straniere.

2) Avete mai letto un libro di Giordano Bruno? Da laico mi chiedo per quale motivo un uomo così stolto sia stato elevato al rango di martire del laicismo. I suoi libri sono qualcosa di molto simile alle affermazioni di una Wanna Marchi cinquecentesca, impregnati di esoterismo e credenze ritualistico-magiche. Sarebbe questo il simbolo del laicismo? Da laico sono veramente schifato, eleviamo la peggior feccia superstiziosa e pagana come simbolo di ciò che dovrebbe essere la libertà di pensiero da vincoli religiosi e bigotti.

3)Quanta sbrigliata fantasia serve per affermare che Giordano Bruno aveva difeso "in modo piuttosto confuso" le teorie Copernicane???? Semmai Bruno da prova di non averle capite affatto! (leggere per credere!).

VGV 15/11/2005 Mosè comandamenti.

non mi convince la storia di Giordano Bruno , nei libri c e scritto sempre cose contro la chiesa , la maggior parte degli scrittori sono anticlericali , oltre che gli imperatori di allora lo erano pure , la verità non si conosce .

4 \03\2008

Risposta a VGV

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Caro VGV,

mi sembra proprio di capire che qui di bigotto ci sei solo tu, e a tale proposito mi vengono 2 dubbi:

1) hai letto Giordano Bruno travisando tutto, senza prestare la dovuta attenzione ai contenuti filosofici delle opere del nolano;

2) hai letto Giordano Bruno e non ci hai capito assolutamente niente, ed autoproclamndoti laico ti sei sentito personalmente offeso che una figura così grande e così carismatica rappresenti il libero pensatore moderno.

Per quanto riguarda il bigotto, spero vivamente che tu conosca il significato di tale termine, anche perché dalle tue parole mi pare di capire che il bigotto sia proprio tu. Ti consiglio pertanto di non leggere soltanto le opere di un autore senza tenere in considerazione la critica che è fondamentale, soprattutto in un autore come Bruno.

Per quanto rigurda l'aspetto magico nella filosofia del nolano, ti assicuro che non si tratta della magia ciarlatanesca alla Wanna Marchi, ma di una cosa che dopo il Rinascimento avrebbe assunto il nome di "scienza". Il discorso da intavolare su tale argomento è estremamente articolato e complesso e probabilmente non lo capiresti nemmeno, quindi prima di bollare come ciarlatanesca una cosa di cui ha una conoscenza del tutto superficiale ti consiglio di documentarti. Pertanto ti consiglio se puoi di leggere l'introduzione alle "Opere magiche" di Giordano Bruno, curata da Michele Ciliberto.

il pensiero

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ho aggiunto quel paragrafo. E' tutto corretto. --BounceY2K >MAIL<

Comprendendo solo ora come nella fretta avessi lasciato sguarnita di bibliografia la mia precendente osservazione, integro ora. John Bossy, docente nell'Università di York ha scritto un notevole libro "Giordano Bruno e il mistero dell'ambasciata" edito da Garzanti. Nel libro viene analizzato il periodo del soggiorno londinese nel 1583, che sino al volume sopra citato era rimasto di fatto un "buco" nella vita del nostro mago-spia-delatore-antisemita. La tesi dello studioso è semplice ed assolutamente verificabile. Giordano Bruno, il 7 aprile 1583, viene accolto nella casa dell'ambasciatore francese a Parigi, un certo De Castelnau. Il 20 aprile Sir Walshingham, capo dei servizi di spionaggio inglesi del tempo, riceve il primo di una serie di rapporti provenienti proprio dalla residenza dell'ambasciatore. Colui che ha scritto la missiva è un certo "Fagot". Dalla corrispondenza, conservata e leggibile negli archivi britannici si può capire che Fagot è italiano ed ha padronanza del francese, dell'inglese. Risulta inolte essere un sacerdote ferocemente antipapista. Denuncia i contatti di De Castelnau con i cattolici che cercano di introdurre testi religiosi in Inghilterra; arruola il segretario dell'ambasciatore perché intercetti la posta del suo padrone; contribuisce all'arresto del cattolico Francis Trockmorton che verrà atrocemente torturato e condannato a morte; denuncia (senza conseguenze) anche uno spagnolo che, in confessione, gli aveva rivelato di voler assassinare la Regina; ed infine rivela il vero ruolo di De Castelnau presso il governo inglese. Questo Fagot curiosamente corrisponde con le caratteristiche di Giordano Bruno, italiano, poliglotta, sacerdote, vicino agli ambienti calvinisti e perciò anticattolico. John Bossy, confrontando scientificamente lecalligrafie di Bruno con quella di Fagot,arriva alla conclusione che Fagot e Bruno sono la stessa persona.

Solo un VERO laico come Luigi Firpo ha descritto in "Il processo di Giordano Bruno", un processo sostanzialmente corretto. L'idea che Bruno fosse un traditore dei suoi stessi benefattori non collima col mito che se ne è fatto, così come le pratiche di magia (non a caso conobbe ed apprezzò il negromante John Dee) possono rovinare, le sue "rivoluzionarie" intuizioni sul cosmo e sulla psiche. Ciò che si deve distruggere subito è quell'aura di santità laica che eleva il nostro deliquente al rango di paladino dell'anticattolicesimo. Si leggano, i moralisti che accusano il sottoscritto di "bigottismo" le pagine di Bruno sulle donne, esseri inferiori, e sugli ebrei, "escrementi dell'Egitto". Ma probabilmente, in Italia si proseguirà con la secolare propensione ad ammazzare i grilli parlanti, che svelano la falsità dei dogmi buonisti degni del cardinale Bellarmino.

Comprendo inoltre come nel Rinascimento l'ermetismo sia andato pari passo con la filosofia, ma sinceramente se posso apprezzare l'esoterismo di un Marsilio Ficino o i rituali cabalistici di Pico, non riesco affatto a definire nemmeno pseudoscientifiche le confuse farneticazioni magiche del Bruno. Prova mio illustre amico a leggere un po' di altri autori rinascimentali, anche loro impregnati di magia e prova poi a confrontare ciò che hai letto con quello che è scritto nelle opere di Bruno. Sono sicuro che un uomo perspicace riuscira a cogliere chiaramente l'abissale differenza che un ignorante travisatore bigotto come me è riuscito a notare. Con umiltà ti consiglierei candidamente anche di non informarti solo sui libri che ritieni ideologicamente a te più vicini e ti consiglio sempre con molto rispetto e carità di non renderti ridicolo aggredendo i poveri stolti come me vantandoti della tua somma caratura intellettuale.

Cordialmente VGV

Mamma che accozzaglia di intolleranze condite da parole... chiesa assassina Various~itwiki (msg) 00:19, 28 nov 2020 (CET)[rispondi]

sulla questione chiesa giordano bruno

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la chiesa per voce di Giovanni Paolo II non ha espresso dolore per l'assassinio di Giordano Bruno per mano della Santa inquisizione ma RAMMARICO che è ben altra cosa gradirei una correzione su questo errore grazie duilio

Caro VGV, sono lusingato che tu abbia tenuto conto delle mie osservazioni, ma mi sento di dissentire con te per alcune tue osservazioni. Per prima cosa gli studi di Frances Yates sono di importanza fondamentale nel rapporto tra Magia ed Ermetismo, tanto che illustri studiosi del pensiero del nolano (come ad esempio Michele Ciliberto)ce lo hanno fatto giustamente notare. Per quel che tu dici sull'importanza di Ficino e di Pico della Mirandola, la tua osservazione è corretta anche se non del tutto. Gli studi di Bruno costituiscono un superamento a tali contributi, tant'è che il suo operato ha in qualche modo accelerato i tempi della rivoluzione scientifica. Tornando all'operato della Yates, difinire la mia posizione tendenziosa ed eccessivamente ideologica è sbagliato, in quanto gli sto riconoscendo soltanto i dovuti meriti che le spettano. Devi sapere che anche altri studiosi delle scienze filosofiche quali Paola Zambelli e Massimo Donà hanno condotto i loro studi sull'importanza della magia in epoca rinascimentale e moderna dovendo assolutamente tener conto del contributo portato dalla studiosa inglese. Che poi io abbia una particolare predilezione per le sue ricerche questa è un'altra cosa. In ultimo il tuo definire Giordano Bruno un cialtrone farneticante, mi puzza un pò di eccessivo scentismo. Giordano Bruno come Pico e come Ficino è stato il filosofo che ha riportato alla ribalta del mondo filosofico il concetto di anima (in senso platonico). Ti ringrazio per i tuoi consigli sulle letture dei filosofi del Rinascimento che si interessarono di magia, ma ho giò letto tutte le loro opere tenendo presente la critica riguradante questi autori pertanto come vedi anche qui siamo su posizioni divergenti.

Alcune precisazioni

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Sembra che questo filosofo continui a scatenare polemiche.... Credo che sia tipico dei grandi genii attirare su di sé sia l'odio che la stima. VGV, non credo che tu abbia seriamente letto Giordano Bruno. Prova a partire dai concetti principali, come l'infinito, l'anima e la derivazione neoplatonica della dottrina filosofica e astronomica. In genere non si parte leggendo i cd. "trattati magici" (ma a leggerli bene vi sono notevoli spunti di psicologia.... solo che a quell'epoca la psicologia stessa era chiamata MAGIA) - si inizia dai dialoghi italiani come il De La Causa, altrimenti non si rischia di non capire nulla, poi si dovrebbe anche dare un'occhiata alla trilogia francofortese (almeno il De Immenso). Quando lo avrai fatto, VGV, dimmi cosa ne pensi.

Spiacente, ma F. Yates non ci capiva nulla, ho letto il libro e ho notato che non è in grado neanche di dare una definizione univoca di "filosofia ermetica" (ammesso che tale sistema, dove si trovano alcuni elementi platonici e altri religiosi a carattere sincretico, possa esasere definito una filosofia), ho avuto anche l'impressione che per lei pure le mnemotecniche faccaino parte di una specie di complesso magico-teurgico ritenuto, dagli studiosi meno capaci, alla base del rinascimento.

Magia e religione non sono altro che "ancille" per il vero filosofo. Espressioni simboliche dell'animo umano e della società, che mostrano ancora una volta l'infinito svolgimento dei principi primi nella realtà mondana.

Per finire, alcune parti dell'articolo mi sembrano buone, ma mancano delle cose, come un accenno alla memoria (solo un breve accenno, ma andrebbe fatto) e la dottrina della reincarnazione. Inoltre mancano i riferimenti al pitagorismmo e al neoplatonismo (in particolare Plotino, che è probabilmente l'autore più citato da Giordano Bruno). Io ora non ho tempo, spero che ci pensi qualcuno di voi  :-) Con simpatia Zucchero

Ora ho notato che nell'articolo vi sono alcuni errori, come segnalato da un utente. Ma "teologo e filosofo" può andare, dato che la sua prima formazione era teologica. La condanna per docetismo invece andrebbe modificata, è un palese errore. Zucchero

Traduzione dal latino

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Chi mi aiuta a tradurre le opere di Bruno dal latino (il mio è un po' arrugginito)?!!13:23, 13 ago 2006 (CEST)Winged Zephiro

Bruno e il Paganesimo

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Non c'è scritto nulla nella voce sul teorizzato Neopaganesimo di Bruno, e nemmeno sul fatto che nelle sue opere esaltasse il Paganesimo (religione razionale) contro la santa asinità. Nessuno ha mai letto lo Spaccio de la bestia trionfante? --Nyo annota 22:27, 4 feb 2007 (CET)[rispondi]

Categoria "martire"

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Così a occhio, etichettare Bruno come "martire" mi sembra una buffonata, a maggior ragione se pagano. Forse è meglio ragionare su cosa si intende come martire. Ylebru dimmela 17:31, 12 feb 2007 (CET)[rispondi]

Al riguardo segnalo la discussione tra me e carlomorino (vedi anche in crono). Cat 19:55, 12 feb 2007 (CET)[rispondi]
da De Mauro:
2 estens., chi sopporta pene e sofferenze molto grandi, anche fino al sacrificio della vita, per difendere un ideale o una causa: martiri della Resistenza

Il che, chiaramente non è applicabile a Bruno. Vittima dell'Inquisizione, tentò di patteggiare e ritrattare quasi tutto, e fu ucciso per le sue idee, non mori al servizio di una causa maggiore, di un ideale. Piuttosto Gandhi o Martin Luther King avevano una chiara missione, un ideale che incarnavano e a cui hanno dedicato e sacrificato la loro vita. Esiterei perfino per loro a usare il termine "martiri" a causa delle connotazioni storico/culturali troppo religiose del termine. Cat 19:29, 13 feb 2007 (CET)[rispondi]

Ho tolto le categorie. Bruno non corrisponde alla definizione data da Cat, e non viene chiamato "martire" da nessun manuale di filosofia: ovviamente, se mi sbaglio e qualcuno riporta un manuale o un testo universitario che riporta questa dizione, il discorso cambia. Ma per ora resta una ricerca originale, non è compito nostro inventarci nuove categorie ma solo riportare quelle già usate dagli studiosi. Ylebru dimmela 11:07, 14 feb 2007 (CET)[rispondi]

In alternativa, può essere ragionevole una Categoria:Vittime dell'inquisizione. Ylebru dimmela 11:16, 14 feb 2007 (CET)[rispondi]

Certamente vittima dell'Inquisizione. Sul resto discutiamo. Secondo la definizione di De Mauro a me sembra uno ucciso per le sue idee, quidi un martire.

Carlo Morino

La definizione parla non di "uccisione per le idee", con "per = a causa di", ma di volontaria sottomissione alla morte effettuata con lo scopo di difendere le proprie idee. Ylebru dimmela 12:43, 14 feb 2007 (CET)[rispondi]
Quindi ucciso per aver mantenuto e difeso le sue idee quindi morto per le sue idee e ucciso per le sue idee --Francescorussig (msg) 12:56, 23 nov 2010 (CET)[rispondi]

Ma ci si impegna pure a montare ste teorie? Bruno non portava alcun ideale quindi non era un martire? C’è perversione torva in teorie del genere Various~itwiki (msg) 00:21, 28 nov 2020 (CET)[rispondi]

In Germania: nuovi fatti?

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Nel testo è stata inserita questa frase: Annotazione: nuovi fatti sul soggiorno di Bruno a Zurigo in: Nova Acta Paracelsica. Neue Folge 8, Bern 1994) nel 1595 e poi a Marburg nel 1609, insieme con la Praxis descensus seu applicatio entis. Cosa significa?

  1. quali sono i fatti nuovi?
  2. semmai si riportano questi fatti nel testo e si mette una nota (numerata) secondo gli standard normali di wikipedia.

Intanto faccio rollback. --Microsoikos 10:34, 3 giu 2007 (CEST)[rispondi]

A me sembra che "Nuovi fatti su.." non sia il titolo dell'articolo, ma una frase che vuole invogliare a leggere un articolo scritto dall'autore della modifica su una rivista, che appunto conterrebbe "Nuovi fatti su...", oltre a quelli scritti qui. Quindi come è ora non va bene, io francamente la toglierei, visto che questi nuovi fatti non si capisce quali sono e comunque la cosa è in odor di autopromozione. Ylebru dimmela 10:20, 4 giu 2007 (CEST)[rispondi]
Infatti è così (analoga operazione sulla voce tedesca). Sistemato comunque in bibliografia Werther 16:36, 4 giu 2007 (CEST)[rispondi]

Francoforte o Zurigo

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Un utente anonimo - forse lo stesso di sopra - ha inserito nella voce questa osservazione:

«(Bruno é partito per l'Italia da Zurigo. Il passaggio seguente é assolutamente falso in riguardo del "ritornato ecc" ed è da corrigere in:

Primo di andare a Zurigo aveva publicato) a Francoforte il De monade, numero et figura liber consequens quinque, il De imaginum, signorum et idearum compositione e il De innumerabilibus, immenso et infigurabili, seu De universo et mundis libri octo

In tutte le mie fonti risulta invece che il De monade, il De imaginum e il De innumerabilibus sono stati stampati dopo il ritorno da Zurigo a Francoforte, e che Bruno partì da Francoforte - e non da Zurigo - per l'Italia. Le fonti contrarie vanno citate. --Werther 16:13, 15 giu 2007 (CEST)[rispondi]

Aggiungo che lo stesso Bruno, nel secondo costituto del 30 maggio 1592, davanti all'inquisitore di Venezia, dice «da Francoforte, invitato, come ho detto nell'altro mio constituto, dal signor Zuane Mocenigo, venni sette o otto mesi sono a Venetia» Werther 17:17, 15 giu 2007 (CEST)[rispondi]

una nota sulle note

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la voce è lunga e mi sembra ben narrata, ma ci sono solo due note, non sarebbe bello avere riferimenti più specifici, non per ogni periodo ovviamente, ma più frequentemente nel testo? ciao, --Titian (discussione) 12:49, 30 giu 2007 (CEST)[rispondi]

Vetrinabile?

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Mi sembra molto completa come voce, inoltre c'è un'amplia bibliografia. Secondo voi è proponibile x la vetrina? --mπ [–√–] 10:51, 9 ago 2007 (CEST)[rispondi]

Prima proponila per il vaglio e poi successivamente la puoi proporre per la vetrina Marko86 11:56, 9 ago 2007 (CEST)[rispondi]

Giordano Bruno torturato

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Sono capitato qui perchè stavo studiando il processo a Giordano Bruno e ho notato che si accenna alla tortura. Su "L'inquisizione in Italia dal XII al XXI secolo" (edito da Mondadori per la collana Oscar storia) di Andrea del Col (insegna storia dell'età della Riforma e della Controriforma a Trieste, ed è codirettore del Centro di ricerca sull'Inquisizione e della collana "Inquisizione e società") a pagina 546 si legge: "Bruno non fu mai torturato [...]: il termine usato per Bruno, stricte, indicava un interrogatorio stringente, con contestazioni specifiche, mentre la tortura veniva formalizzata in termini diversi, con il voto previo dei consultori, durante una seduta della Congregazione." Spero possa essere di aiuto.

02.02.08 -Ivan-

Puoi aggiungere tu stesso questa informazione, citando la fonte che hai riportato. Ricorda che puoi benissimo modificare gli articoli di Teknopedia Marko86 00:29, 4 feb 2008 (CET)[rispondi]
Il 24 marzo 1597 Bruno fu visitato in carcere dai cardinali inquisitori e da loro fu «ammonito ad abbandonare quelle sue vanità dei diversi mondi» e fu avvisato che sarebbe stato interrogato stricte. Stricte vuol dire «esame rigoroso» e, quando ancora esisteva l’Inquisizione, nel 1716 a Roma un tale Eliseo Masini, che se ne intendeva, nel suo Sacro Arsenale overo Pratica dell’Offizio della S Inquisizione chiariva che finché l’imputato «non avrà purgato gli indizi che contro lui risultano dal processo, è necessario, per averne la verità, venir contro di lui alla rigorosa esamina, essendo stata appunto ritrovata la tortura per supplire al difetto de’ testimoni»
Era il caso di Bruno e poiché egli non rettificò niente nel successivo interrogatorio, si è dedotto che sia stato anche torturato in quell’occasione. Naturalmente, poiché del processo romano manca gran parte di documentazione e lo stesso verbale di quell’interrogatorio, non si può avere certezza ma neanche scrivere che Bruno non fu mai torturato. In ogni caso, Firpo presume e Aquilecchia e Ciliberto danno per certo che Bruno sia stato sottoposto a tortura. --Werther 01:16, 4 feb 2008 (CET)[rispondi]
Mi spiace doverti contraddire, ma in tutti gli studi più recenti che ho letto, risulta che Bruno non fu mai sottoposto a tortura. Ho corretto la frase nella voce riportando anche una fonte autorevole: Giordano Bruno, in I grandi della scienza, anno VII, n. 36 (collana a cura de Le Scienze), Milano, 2004. A conferma dell'imparizialità della fonte, uno dei due autori dell'opuscolo è il filosofo Giorello, dichiaratamente ateo. Gli autori riportano, documentandolo, nella pagina che ho citato in nota alla voce, che il Nolano non fu mai torturato (benché gli inquisitori volessero ricorrere alla tortura come extrema ratio) per ordine espresso di Papa Clemente VIII. --Maitland (msg) 22:42, 5 nov 2010 (CET)[rispondi]
«Il 24 marzo 1597 il B. fu ammonito di abbandonare la sua teoria della pluralità dei mondi; si stabilì inoltre che egli fosse interrogato stricte (forse con applicazione della tortura): ciò che avvenne con il diciassettesimo costituto». L. Firpo, Bruno, Giordano, Dizionario biografico degli Italiani.
«Al cadere del marzo 1597 o poco più tardi Bruno subì pertanto il suo diciassettesimo interrogatorio [...] forse inasprito dall'usuale mezz'ora di applicazione del supplizio della corda». L. Firpo, Il processo di Giordano Bruno, 1998, pp. 78-79
«Il 24 marzo 1597 la Congregazione stabilisce che l'imputato venga interrogato stricte, probabilmente con l'applicazione della tortura». M. Ciliberto, Introduzione a Bruno, 2006, p. 138
Il 9 settembre 1599 i sei consultori dell'Inquisizione proposero l'applicazione della tortura per fargli confessare quei capi di accusa di carattere disciplinare che egli non aveva ancora ammesso, mentre aveva già confessato le deviazioni teologiche sulla natura di Cristo e sulla Trinità. Invece Clemente VIII «decretò e ordinò che gli si ponesse un termine per ritrattare quel che aveva confessato e nel frattempo si mettessero a confronto le dichiarazioni dei testi di accusa e le sue confessioni». L. Firpo, Il processo di Giordano Bruno, pp. 96-97 e 328-329
Vi sono dunque due distinti episodi: quello del 1597, dove probabilmente Bruno fu torturato, e quello del 1599, al quale sembra che tu ti riferisca. Non si può pertanto sostenere che «il Nolano non fu mai torturato». Paola Michelangeli (msg) 11:47, 6 nov 2010 (CET)[rispondi]
D'accordo, non conoscevo questa fonte; si sottolinei allora nella voce il forse, giacché da quanto leggo gli storici non possono asserire con sicurezza che Bruno nell'interrogatorio del 1597 fu effettivamente sottoposto a qualche tipo di tortura. --Maitland (msg) 15:35, 6 nov 2010 (CET)[rispondi]
Ho riletto il capitolo in questione. Mi sembra che così modificato vada bene. --Maitland (msg) 15:37, 6 nov 2010 (CET)[rispondi]

Tolgo, per l'ennesima volta, la categoria «eretico» dalla voce. La Wiki italiana è l'unica al mondo a utilizzarla per Bruno e questo dovrebbe far riflettere. Werther (msg) 23:35, 11 apr 2008 (CEST)[rispondi]

Potrebbero anche sbagliare le altre voci o avere un ottica di classificazione diversa visto che anche molti altri fatti rientrare nella categoria eretici italiana non sono presenti in quelle(non dico la totalità poiché non ho avuto tempo di controllare) in altre lingue... ma d'altronde banalmente mi verrebbe da far notare che é stato condannato per eresia e suppongo che un condannato per eresia sia definito eretico...poi se mi dici che nel diritto canonico per essere bollati come eretici non basta esser condannati per eresia la questione muta e si dovrebbe approfondire....ma dovresti "dimostrarmi" la questione ed espormi fonti, articoli, commi e quant'altro --Francescorussig (msg) 13:47, 23 nov 2010 (CET)[rispondi]

L'autore della statua era un maestro della massoneria? Ma vi siete fumati la salvia o siete solo estremisti cattolici?--SH989 (msg) 21:19, 15 ott 2008 (CEST)[rispondi]

Sì, era un massone, è un fatto. Che c'entra l'estremismo cattolico? --Paola Michelangeli (msg) 21:24, 15 ott 2008 (CEST)[rispondi]
Stavo per cancellare io perchè ho trovato la fonte, ma sottolineare che fosse un massone mi pare superfluo e una mossa da bigotto per screditare giordano bruno, come dire che solo i massono possono apprezzarla, secondo te serve scrivere qui che lo scultore era un massone? (Quando non è neanche scritto nella pagina Ettero Ferrari)--SH989 (msg) 21:27, 15 ott 2008 (CEST)[rispondi]
Allora: la prossima volta, prima di partire in quarta e chiedere le fonti, cercale. Secondo: non so chi abbia messo l'informazione che Ettore Ferrari era massone, ma non vedo in che modo questo fatto dovrebbe screditare Giordano Bruno. --Paola Michelangeli (msg) 21:34, 15 ott 2008 (CEST)[rispondi]


Si si mi scuso per l'irruenza. Non so se scredita ma non si sa mai. E comunque mi pare superflua--SH989 (msg) 22:22, 15 ott 2008 (CEST)[rispondi]
Trovo anch'io che l'aggettivo massone in questo caso sia inutile e posticcio. --79.49.86.21 (msg) 23:53, 14 ago 2009 (CEST)[rispondi]

Nell'introduzione al personaggio leggo: "Il suo pensiero presenta un'accentuazione dell'infinitezza divina sconosciuta ai neoplatonismi precedenti". Andrebbe tuttavia precisato in quale modo intenda Bruno l'infinità di Dio: se si può accostare alla "teologia copulativa" di uno Pseudo-Dionigi (platonico egli stesso) in cui la divinità risulta trascendente le umane definizioni; o se, d'altro canto, si possa ritrovare in questa asserzione una rassomiglianza con il Cusano, il quale (anche lui venendo dal platonismo), asseriva che nell'assoluto (che per il nostro Niccolò era la caratterizzazione fondamentale di Dio) gli opposti si trovano in una posizione di coincidenza sfuggendo quindi alla comprenzione/conoscenza umana. Detto questo va detto soprattutto che il platonismo, o "i platonismi", precedenti non potevano non concedere alla divinità l'attributo dell'infinitezza per coerenza interna del loro sistema di pensiero; e allora mi domando: "in che modo bruno si discosta tanto da queste dottrine?" È questa una domanda che resta aperta e che pretende, a mio avviso, una risposta. --Guglielmo1983 (msg) 14:09, 22 feb 2009 (CET)[rispondi]

Bibliografia

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Trovo che la bibliografia non sia chiara e fruibile, cioè non capisco come è stata divisa. --79.49.86.21 (msg) 23:51, 14 ago 2009 (CEST)[rispondi]

Opere magiche

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A mio parere si dovrebbe ampliare la voce inserendo uno parte specifica ove vengano trattate le opere magiche visto che non ne viene quasi mai accennato, magari presentando anche la visione e funzione della magia nel e secondo il suo pensiero....come anche la visione e la funzione della mnemotecnica nel e secondo il suo pensiero... é solo un idea e volendo per chi lo "cogliesse" un possibile suggerimento visto che io al momento non posso mettere in atto ciò per troppa scarsa conoscenza, ignoranza, a riguardo. --Francescorussig (msg) 13:13, 23 nov 2010 (CET)[rispondi]

Quella frase iniziale...

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...è decisamente ridicola. Capisco che la morte sia stata un episodio rilevante, ma non sarebbe meglio dire un attimo prima che cosa pensava e che contributo ha dato per la nascita della scienza moderna (notevole, specie in astronomia). Oltre che sminuire il valore del personaggio, un'introduzione del genere sembra un'accusa e spero che mi diate ragione se dico che su un'encicopedia neutrale queste robe devono essere evitate come la peste! --87.5.182.182 (msg) 23:49, 7 dic 2010 (CET)[rispondi]

Giordano Bruno e Dio

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Reinserisco la frase cancellata da Francescorussig:
Giordano Bruno elabora una nuova teologia dove Dio è intelletto creatore e ordinatore di tutto ciò che è in natura, ma egli è nello stesso tempo Natura stessa divinizzata, in un'inscindibile unità panteistica di pensiero e materia.
e riporto qui quanto già scritto nella sua pagina di discussione:
Ciao, ho dato un'occhiata alle modifiche che hai apportato a Giordano Bruno e vorrei capire in base a quale fonte e quale ragionamento hai prima cancellato, poi rimesso e infine cancellato la seguente:
Giordano Bruno elabora una nuova teologia dove Dio è intelletto creatore e ordinatore di tutto ciò che è in natura, ma egli è nello stesso tempo Natura stessa divinizzata, in un'inscindibile unità panteistica di pensiero e materia.
Conosco le opere di Bruno abbastanza bene (dài un'occhiata alla voce su Wikiquote) e ti posso garantire che questa frase è assolutamente vera. Bruno è un teologo oltre che filosofo, checché ne dicano i detrattori; e le cosiddette opere magiche sono soltanto un aspetto marginale del suo pensiero:
Dio è in ogni luogo e in nessuno, fondamento di tutto, di tutto governatore, non inchluso nel tutto, dal tutto non escluso, di eccellenza e comprensione egli il tutto, di defilato nulla, principio generatore del tutto, fine terminante il tutto. Mezzo di congiunzione e di distinzione a tutto, centro ogni dove, fondo delle intime cose. Estremo assoluto, che misura e conchiude il tutto, egli non misurabile né pareggiabile, in cui è il tutto, e che non è in nessuno neanche in se stesso, perché individuo e la semplicità medesima, ma è sé. (da De triplici minimo et mensura); Natura est Deus in rebus (da Spaccio de la bestia trionfante).
Devi sapere che i detrattori di Bruno, tutti o quasi di stampo clericale, hanno sempre cercato di ridurre la figura di Bruno a quella di un mago, ma la critica moderna ha giustamente ridimensionato questo aspetto del suo pensiero. Leggi Introduzione a Bruno di Cilberto: è un libro piccolo e agevole.
Reinserisco quella citazione, frutto di un consenso già ben maturo, e riporto quanto sopra nella discussione su Bruno. Stammi bene, ciao.
--DonatoD (msg) 09:51, 26 gen 2011 (CET)[rispondi]

Mea culpa del Papa

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Ho aggiunto nel capitolo Processo e condanna (mi sembrava il più adatto, piuttosto ceh farne uno nuovo apposito) un breve paragrafo mutuato dal sito del Corriere linkato poi nelle note, che documenta le parole del papa in merito alla morte del filosofo.
--Utente:Kfloor (scrivimi) 14:30, 8 mar 2011 (CET)[rispondi]

Collegamento non funzionante

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Durante un controllo automatico il Bot ha individuato questo collegamento esterno come non funzionante. Per favore, verifica che il collegamento non sia realmente disponibile e valuta se sostituirlo o rimuoverlo. Grazie!

--ArcheoBot (msg) 21:09, 14 gen 2012 (CET)[rispondi]

Statua a Pietrasanta (LU)

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Gradevole statua e stele. http://www.chieracostui.com/costui/docs/search/schedaoltre.asp?ID=9581 --188.11.231.110 (msg) 14:30, 22 apr 2012 (CEST)[rispondi]

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Noto che nell'íncipit della voce il nolano figura giustamente come "filosofo" e come "scrittore" (vedi Il Candelaio). Vero è che egli, frate domenicano, si beccò la scomunica, ma non mi risulta che il patentino di teologo lo rilasci soltanto la Chiesa Cattolica. Io aggiungerei "teologo", visto che l'argomento principale dei suoi testi è Dio (e la Natura, che altro non è Dio nelle cose).
--DonatoD (msg) 09:05, 24 gen 2013 (CET)[rispondi]

Concordo. A differenza di altri filosofi (come Spinoza) che utilizzano il termine "Dio" più che altro come concetto, nel Bruno c'è una vera riflessione mistico/teologica, quindi il termine "teologo" è decisamente appropriato. Giusto anche "scrittore", per la vena narrativa dei dialoghi, e si potrebbe aggiungere "commediografo" per il suo Candelaio. --Spinoziano (msg) 14:06, 30 gen 2013 (CET)[rispondi]
P.S. Forse però "teologo" non è necessario metterlo nell'incipit, dove andrebbero solo le 2 o 3 attività principali. Penso che sia sufficiente metterlo come categoria. --Spinoziano (msg) 16:06, 30 gen 2013 (CET)[rispondi]

Troppe citazioni?

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Uno dei motivi per cui qualcuno può cercare su un enciclopedia Giordano Bruno (come ho fatto io) è per introdurlo alla sua opera che spesso è scritta in un Italiano un po' oscuro e decisamente desueto. Suggerisco di preferire la parafrasi piuttosto che la citazione, se i concetti sono chiari è inutile celarli dietro un linguaggio ermetico, e se non lo sono è meglio citare la frase riportando una o due interpretazioni possibili. Mi riferisco in particolare alla sezione sul "De la causa". --MNepi (msg) 12:32, 16 mar 2013 (CET)[rispondi]

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Salve, volevo segnalare che alla nota 19 ci sono due link di cui il primo non esiste più e il secondo rimanda a una pagina che non c'entra niente. Grazie per l'attenzione!Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 62.18.180.28 (discussioni · contributi) 22:50, 15 apr 2014 (CEST).[rispondi]

Recuperati i link con la wayback machine. Grazie per la segnalazione.--Moroboshi scrivimi 08:25, 16 apr 2014 (CEST)[rispondi]

Restituire Bruno alle fonti autorevoli

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Sto dando un'occhiata più approfondita alla voce e constato che nonostante molte parti sembrino corrette, c'è molto da fare... Innanizitutto ci sono poche fonti puntuali, e una parte di queste sono decisamente discutibili. Francamente un autore come Bruno, sul quale sono stati scritti tantissimi e autorevoli testi, merita di più che il sito dell'UAAR o il blog di tale "alfredolissoni"...
--DonatoD (msg) 15:42, 28 gen 2015 (CET)[rispondi]

Nell'incipit c'è scritto che « Dio e Natura sono un'unica realtà»: questa affermazione è discutibile, in quanto Bruno distingue, mi sembra chiaramente, fra ciò che è (Dio), e ciò che diviene (l'universo): si tratta di due infinità differenti (vedi anche Ciliberto, p. 37). D'altronde è proprio questo il significato principale del De umbris: l'universo è il teatro delle ombre, mentre Dio è il luogo delle idee. In un'altra opera egli scrive: Io dico Dio tutto infinito, perché da sé esclude ogni termine ed ogni suo attributo è uno ed infinito; e dico Dio totalmente infinito, perché tutto lui è in tutto il mondo, ed in ciascuna sua parte infinitamente e totalmente: al contrario dell'infinità de l'universo, la quale è totalmente in tutto, e non in queste parti (se pur, referendosi all'infinito, possono esser chiamate parti) che noi possiamo comprendere in quello., (vedi q:Giordano Bruno).
--DonatoD (msg) 20:35, 29 gen 2015 (CET)[rispondi]
L'affermazione e' discutibile, ma e' un sunto stringatissimo interpretativo, della frase "Io dico Dio tutto infinito, ...." , data la complessità del soggetto, non facendo noi interpretazioni ci vorrebbe una frase fontata, in quanto la tematica su Dio e la natura ( o l'universo) non può mancare in un incipit su Bruno. Da considerare che, come quasi tutti i filosofi, il pensiero subisce una evoluzione, per cui

quello che scrisse ad inizio vita può non essere del tutto coincidente con quanto scrisse in seguito.--Bramfab Discorriamo 11:24, 30 gen 2015 (CET)[rispondi]

Certamente concordo che qui non interpretiamo e che occorrono fonti (d'altronde lo preannunciavo nel titolo stesso di questa sezione), e tempo permettendo vedrò di risistemare in questo senso. Il punto che forse sfugge è che, interpretazioni a parte, in quel paragrafo dell'incipit è presente una contraddizione: da un lato si afferma che il Dio di Bruno è sia trascendente che immanente; poi si prosegue affermando che Dio e Natura sono un'unica realtà – il che esclude ogni possibilità di trascendenza, che invece pur sopravvive nel pensiero di Bruno ("Dio è in ogni luogo e in nessuno, fondamento di tutto, di tutto governatore, non incluso nel tutto, dal tutto non escluso,"). Io scriverei: "Dio e Natura costituiscono un'inscindibile unità panteistica...".
--DonatoD (msg) 13:10, 30 gen 2015 (CET)[rispondi]
Io vedo maggiormente una contraddizione formale nella prima frase "il Dio di Bruno è sia trascendente che immanente" attributi IMHO inconciliabili formalmente, « Dio e Natura sono un'unica realtà» riguarda l'interpretazione immanente, ma se accettiamo la coesistenza di trascendente e immanente, allora mi sembra che anche la seconda frase abbia un senso. D'altronde mi pare che su questi aspetti tra tutto e parti di tutto e infiniti si debba attendere Cantor per avere qualche idea, o qualche mal di testa in più. Incidentalmente questo mi sembra uno dei punti chiave ancora molto attuali come spunto di riflessione del pensiero di Bruno. Come dici servono fonti e autorevoli.--Bramfab Discorriamo 13:41, 30 gen 2015 (C
Sono stato io a scrivere qyell'incipit, basandomi su un'opera derivata da Abbagnano: rileggendola, mi sono accorto di auesta contraddizione apparente e ho preso in mano direttamente il testo dell'Abbagnano (Storia della filosofia, Novara, 2006). Il punto è che per Bruno Dio è sia mens super omnia che mens insita omnibus: Dio è la Monade, in quanto è tutto l'essere e tutti i modi di essere; le singole cose sono i minimi, in qaunto sognuna di esse è tutto l'essere ma non tutti i modi di essere. Quindi da un lato, siccome la Natura non contiene tutti i modi essere come Dio, esso è ineffabile e trascendente; dall'altro, siccome la Natura contiene tutto l'essere, come Dio, esso vivfica ogni cosa ed ed è iimmanenete; e questo è l'aspetto su cui più si sofferma Bruno, che riconosce la dimensione trascendente di Dio ma la esclude dall'indagine filosofica.
Come vedete, è un concetto molto complesso che non trova spazio nell'introduzione: l'ho riscritta quindi, per sciogliere l'apparemte contraddizione, ma una spiegazione più ragionata va fatta nel paragrafo apposito. Va bene?Memnone di Rodi Κώνσυλτα λ΄ωράκολο 11:03, 1 feb 2015 (CET)[rispondi]
Direi che va meglio. Se puoi includere un riferimento in nota col numero di pagina, completi l'opera :). (Io continuo ad aver dubbi sull'espressione "sono un'unica realtà", ma forse è un problema mio, perché la vedo compatibile soltanto con un Dio immanente, mentre come tu stesso confermi, il Dio di Bruno conserva l'aspetto di trascendenza). Piuttosto, "amare alla follia" lo dice Abbagnale?... Sarei propenso a togliere questa aggiunta, soprattutto perché già il paragrafo precedente termina con "amare infinitamente", per cui mi pare un'inutile ridondanza.
--DonatoD (msg) 13:28, 1 feb 2015 (CET)[rispondi]
D'accordo, inserisco la nota. Per questo il concettto va espresso meglio nel paragrafo apposito. Dio è Natura sono un'unica realtà perché la loro differenza non è sostanziale, bensì modale, un po' come in San Tommaso: la Natura coincide con Dio nel momento in cui costituiscono un'unica sostanza, ma Dio non è solo tutto l'essere, ma anche tutti i modi di essere. Infatti Bruno riprende la dottrina del tutto in tutto di Anassagora, per cui in ogni cosa c'è tutto il mondo, ma declinato in un particolare aspetto, ma solo in Dio c'è tutto e ci sono tutti i modi in cui ogni cosa può essere. Amare alla follia lo dice Bruno, che parla di contractio mentis: letteralmente, bisogna amare Dio finché la testa non esplode, ma anche questa è un'espressione che va elaborata meglio nel paragrafo apposito; ho pensato di non evitare la ripetizione col capoverso precedente, perché è solo parziale: il primo capoverso infatti serve a centrare la chiave di volta del sistema di Bruno, da cui dipende tutto il resto: ho quindi stringato al massimo, presentandoli come declinazioni dell'infinito, gli aspetti enunciati nel secondo capoverso e spiegati nel corso della voce, in un piccolo sistema di scatole cinesi che passa dall forma più stringata a quella più distesa.--Memnone di Rodi Κώνσυλτα λ΄ωράκολο 18:51, 1 feb 2015 (CET)[rispondi]

Qualcuno conosce i testi indicati fra le opere tradotte, dico quelli a cura di tale Claudio D'Antonio (qui inseriti), non si sa se laureato in Scienze politiche ([1]) o in Medicina veterinaria ([2])? Non trovo informazioni rilevanti, nel senso che mi pare di vederlo citato soltanto qui. Tra l'altro Clavis Magna è un testo di Bruno andato perso. Chiedo per capire se si tratta di una traduzione (e quanto affidabile in tal caso), oppure di una libera rilettura dei testi di Bruno.
--DonatoD (msg) 11:57, 5 apr 2015 (CEST)[rispondi]

Ho anullato questa modifca sia perché non risulta una notorietà specifica di Bruno in quanto poeta, sia perché l'oggetto riporta una giustificazione a mio avviso inconsistente: che vuol dire "non avrebbe ragion d'essere se il suo autore non venisse annoverato trai grandi poeti"? Davvero mi sfugge il senso. Che Bruno abbia scritto poesie è certo ma che egli si sia dedicato alla stesura di poesie con intento poetico non mi pare, d'altronde Giordano Bruno non scrisse mai un'opera strettamente poetica. Bruno, da questo punto di vista, resta uno scrittore indubbiamente originale in quanto ha adoperato nelle sue opere differenti registri e strumenti, tra i quali anche la poesia. Pertanto mi sembra più appropriato nell'incipit soltanto la menzione quale scrittore. Nè si dimentichi il Candelaio, e sarebbe cioè più giusto ricordarlo nell'incipit come commediografo anziché poeta.
--DonatoD (msg) 20:03, 23 lug 2015 (CEST)[rispondi]

Le accuse di Giovanni<Zuane> Mocenigo

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https://books.google.ch/books?id=9UKfBAAAQBAJ&pg=PT11&lpg=PT11&dq=Giovanni+%3CZuane%3E+Mocenigo&source=bl&ots=YEaYSG-YAV&sig=r3v6OAkfqeK6CY9rITB7gVGgocY&hl=de&sa=X&ved=0ahUKEwi91dmigb7VAhXiDcAKHc61BAM4ChDoAQgqMAE#v=onepage&q&f=false

--85.3.155.229 (msg)

https://books.google.ch/books?id=QzHxg9EeM7sC&pg=PA239&lpg=PA239&dq=zuane+mocenigo&source=bl&ots=0K0EVYGTxL&sig=mILib-Bl9ARpLrMFkGYrEG79t6Y&hl=de&sa=X&ved=0ahUKEwjy_beYsrvWAhWJXhoKHYqdBXoQ6AEIVTAL#v=onepage&q=zuane%20mocenigo&f=false

--````

Vedi https://it.wikipedia.org/wiki/Discussione:Vairano_Patenora#Teofilo_da_Vairano

--2A02:1205:5039:BE50:8152:9E38:C2B5:1EB9 (msg)

Collegamenti esterni modificati

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Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento esterno sulla pagina Giordano Bruno. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 17:19, 3 set 2019 (CEST)[rispondi]

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Cancellazione aggettivo "eretico"

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Propongo la cancellazione dell'aggettivo "eretico" dalla voce Giordano Bruno --31.27.183.146 (msg) 21:07, 18 feb 2024 (CET)[rispondi]

Questione risolta, grazie per la segnalazione. — Lucas Averini [21:51, 18 feb 2024 (CET)][rispondi]