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Conservatorismo autoritario
Il conservatorismo autoritario è un'ideologia politica che cerca di sostenere l'ordine, la tradizione e la gerarchia, spesso con la repressione forzata dei nemici radicali e rivoluzionari come i comunisti, i nazisti e gli anarchici.[1] I movimenti e i regimi conservatori autoritari hanno incluso il chiangismo in Cina,[2] il metaxismo in Grecia,[3] e il franchismo in Spagna.[4]
Sebbene il concetto di autorità sia stato identificato come un principio fondamentale del conservatorismo in generale,[5][6] il conservatorismo autoritario è solo una delle tante forme diverse di conservatorismo. Si contrappone al conservatorismo libertario, che è la forma più comune di conservatorismo negli Stati Uniti.[7]
Ideologia
[modifica | modifica wikitesto]Radici storiche
[modifica | modifica wikitesto]I due antenati filosofici del conservatorismo, Edmund Burke e Joseph de Maistre, ispirarono due forme separate di conservatorismo. Mentre il primo era radicato in una tradizione Whig più libertaria, il secondo era ultra montano, ultra realista e infine autoritario.[8]
G. W. F. Hegel è stato anche identificato come uno dei più importanti filosofi conservatori.[9][10] Soprattutto la sua opera Elements of the Philosophy of Right (1821) ha esercitato una forte influenza sull'ideologia conservatrice.[11] Hegel ispirò autoritari di destra come Rudolf Kjellén in Svezia[12] e Giovanni Gentile in Italia.[13] I liberali classici sono stati critici nei confronti di Hegel: Karl Popper lo identificò come il principale ideologo dello stato autoritario prussiano e lo considerava uno dei principali nemici ideologici di una società aperta,[14] e Isaiah Berlin lo accusò come uno degli architetti dell'autoritarismo moderno.[15]
Esponenti moderni
[modifica | modifica wikitesto]Il teorico politico tedesco Carl Schmitt sosteneva il conservatorismo autoritario.[16][17] Indicato come "un osservatore acuto e analista delle debolezze del costituzionalismo liberale" dalla Stanford Encyclopedia of Philosophy, Schmitt era un critico della democrazia parlamentare, del liberalismo e del cosmopolitismo.[18] Ha sviluppato una teologia politica attorno a concetti come la sovranità, sostenendo che "sovrano è colui che decide sull'eccezione" e sostenendo un potere presidenziale dittatoriale che potrebbe uscire dallo stato di diritto in uno stato di eccezione.
Il tradizionalista esoterico italiano Julius Evola è un altro influente filosofo conservatore autoritario.[19]
Relazione col fascismo
[modifica | modifica wikitesto]I movimenti conservatori autoritari erano prominenti nella stessa epoca del fascismo, con il quale a volte si scontrava.[20] Sebbene entrambe le ideologie condividessero valori fondamentali come il nazionalismo e avessero nemici comuni come il comunismo e il materialismo, c'era comunque un contrasto tra la natura tradizionalista del conservatorismo autoritario e la natura rivoluzionaria, palingenetica e populista del fascismo, quindi era comune per i regimi conservatori autoritari sopprimere i crescenti movimenti fascisti e nazisti.[21][22] L'ostilità tra le due ideologie è evidenziata dalla lotta per il potere in Austria, che fu segnata dall'assassinio dello statista ultra-cattolico Engelbert Dollfuss da parte dei nazisti austriaci. Allo stesso modo, i fascisti croati assassinarono il re Alessandro I di Jugoslavia.[23]
Edmund Fawcett spiega la differenza tra fascismo e conservatorismo autoritario come segue:
«Il fascismo, per schematizzare, è una forma di totalitarismo. Impone il controllo su ogni aspetto dello stato, della società, dell’economia e della vita culturale. Opera attraverso un partito unico con un’ideologia onnicomprensiva, generalmente guidato da un leader carismatico che sostiene di rappresentare il popolo. I suoi nemici sono il pluralismo e la diversità. Il fascismo reprime l’opposizione con la violenza e la paura, stabilizzandosi mobilitando il coinvolgimento popolare. L’autoritarismo, al contrario, consente la presenza di organismi economici e sociali indipendenti, forme di rappresentanza limitata e un certo grado di libertà religiosa. Il suo nemico è la partecipazione democratica. Anche l’autoritarismo reprime l’opposizione con la violenza e la paura, ma si stabilizza facendo affidamento sull’acquiescenza passiva, in un compromesso tra quiete sociale e perdita del ruolo politico. Il fascista è un non-conservatore che porta l’antiliberalismo all’estremo. L’autoritario di destra è un conservatore che porta all’estremo la paura della democrazia.[24]»
La destra autoritaria conservatrice si distingue dal fascismo in quanto questi conservatori tendevano a utilizzare la religione tradizionale come base per le loro visioni filosofiche, mentre i fascisti fondavano le loro idee sul vitalismo, sull’irrazionalismo o sul neo-idealismo secolare. I fascisti spesso attingevano all’immaginario religioso, ma lo utilizzavano come simbolo della nazione, sostituendo la spiritualità con l’ultranazionalismo e lo statolatria. Anche nei movimenti fascisti più religiosi, come la Guardia di Ferro rumena, “Cristo veniva privato del genuino mistero ultraterreno e ridotto a una metafora per la redenzione nazionale.”[25]
Un termine utilizzato da alcuni studiosi è para-fascismo, che si riferisce a movimenti e regimi autoritari conservatori che adottano alcune caratteristiche associate al fascismo, come i culti della personalità, le organizzazioni paramilitari, i simboli e la retorica, senza però aderire ai principi fondamentali del fascismo, come l’ultranazionalismo palingenetico, il modernismo e il populismo.[26][27]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Michael Freeden, Lyman Sargent e Marc Stears, The Oxford Handbook of Political Ideologies, OUP Oxford, 15 agosto 2013, pp. 294–297, ISBN 978-0-19-958597-7.
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- ^ (EN) Gert Sørensen e Robert Mallett, International Fascism,1919-45, 1st, Routledge, 2002, pp. 159, ISBN 978-0714682624.
- ^ <sc>Stanley G. Payne</sc>. <italic>Fascism in Spain 1923–1977</italic>. Madison: University of Wisconsin Press. 2000. Pp. xii, 601. Cloth $65.00, paper $24.95, in The American Historical Review, 2001-04, DOI:10.1086/ahr/106.2.651. URL consultato il 22 novembre 2024.
- ^ Francesco Giubilei, The History of European Conservative Thought, Simon and Schuster, 2019, pp. 18–19, ISBN 978-1-62157-909-0, OCLC 1076721952.
- ^ A Dictionary of Conservative and Libertarian Thought, Routledge, 2011, pp. 14–17, ISBN 978-0-415-67046-3.
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- ^ Edmund Fawcett, Conservatism: the fight for a tradition, Princeton University Press, 2020, ISBN 978-0-691-20777-3.
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- ^ Tomasevich, Jozo (2001). War and Revolution in Yugoslavia, 1941–1945: Occupation and Collaboration. Stanford University Press. pp. 33–34.
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- ^ Griffin, Roger (1993). The Nature of Fascism. Routledge. pp. 120–124, 240.
- ^ Freeden, Michael; Sargent, Lyman; Stears, Marc (2013). The Oxford Handbook of Political Ideologies. Oxford. pp. 294–297.