I giocatori sono (a partire da sinistra): (in alto) L. Amoruso, Montanari, Manighetti, Gautieri, Fontana; (in basso) Gérson, Pedone, Tovalieri, Ricci, Protti, Bigica.
Il Bari, appena tornato in A dopo due anni d'assenza, imposta il mercato estivo senza modificare troppo la rosa giunta seconda in Serie B, ma cercando di sostituire nel migliore dei modi gli atleti in partenza. In particolare torna dopo tre anni il centrocampistabrasilianoGérson, che il presidente Matarrese vuole faccia da "chioccia" ai più giovani della squadra; il centravanticolombianoMiguel Guerrero, nel 1993 capocannoniere dell'Atletico Junior con 34 marcature, sostituisce João Paulo, che ha salutato Bari da giugno dopo cinque anni di permanenza nel capoluogo. Acquistato anche il diciottenne centrocampista sardo Roberto Cau, considerato da alcuni il possibile erede di Zola.
Per adeguarsi alla nuova regola dei 3 punti per vittoria, il misterBeppe Materazzi modifica la sua tattica di gioco in senso più offensivo.
In campionato, dopo due sconfitte iniziali contro Lazio e Juventus, i galletti realizzano una serie positiva di 10 punti in 4 gare, inclusa la vittoria 1-2 in casa dell'Inter, con il Bari applaudito anche dai sostenitori nerazzurri; in seguito la squadra di Materazzi alterna un ciclo di vittorie a uno di sconfitte consecutive, chiudendo con l'1-1 in casa della Sampdoria il girone d'andata, con 23 punti a ridosso della zona UEFA. La formazione biancorossa è considerata dai media una sorpresa del massimo campionato.
Nel mercato di riparazione novembrino, viste le prestazioni soddisfacenti per il club, del difensoreGian Paolo Manighetti, il compagno di reparto Massimiliano Tangorra è stato venduto a titolo definitivo.
Il Bari ottiene nei primi 6 incontri del girone di ritorno 6 punti, 3 dei quali nella 17ª giornata all'Olimpico di Roma, con l'1-2 sulla Lazio. Dalla 23ª giornata (7ª di ritorno) realizza una serie positiva di 11 punti in 7 turni; all'interno di questo ciclo il 2-2 interno con una Fiorentina in un buon periodo. I galletti ottengono la matematica salvezza in penultima giornata, con lo 0-1 in casa del Milan in corsa per la Coppa Campioni; a segno Sandro Tovalieri. I biancorossi chiudono il campionato a 44 punti, nella seconda metà della classifica a 4 lunghezze dalla zona retrocessione.
Nell'arco dell'intero campionato sono state apprezzate le prestazioni del cannoniere biancorosso Tovalieri, autore di 17 goal (di cui solo uno su rigore), e quinto nella classifica marcatori di categoria, del centrale difensivoLorenzo Amoruso e del centrocampistaEmiliano Bigica, gli ultimi due baresi cresciuti nel vivaio biancorosso alla prima stagione da titolari in Serie A. 2 goal in 26 presenze per Guerrero, di cui una rete all'Inter nella vittoriosa gara d'andata.
Almeno riguardo al rendimento della squadra, si tratta di una delle tre migliori annate del Bari in A: i 44 punti raccolti in 34 incontri saranno superati nella stagione 2009-2010, quando allenata da Gian Piero Ventura la formazione biancorossa ricaverà 50 punti in un campionato a 20 squadre. Il Bari del 1946-1947, giunto settimo nella classifica di A a 20 squadre, con la vittoria a 3 punti avrebbe ottenuto 54 punti e non i 38 totalizzati con la vittoria a 2 punti.[4]
In questa edizione, inoltre, la squadra pugliese ha conseguito il suo primato di 6 incontri vinti fuori casa nella massima serie,[1] ineguagliato neanche nelle altre succitate stagioni.
Lo sponsor tecnico per la stagione 1994-1995 fu Adidas, mentre lo sponsor ufficiale fu Wüber. Le maglie erano caratterizzate da una fila di rombi rossi o bianchi.[5]
^Il calcolo percentuale fornisce, al riguardo, un "freddo" responso matematico del rendimento nelle diverse stagioni. Difatti, 1946-47: 42% vittorie, 58% vittorie+pareggi; 1989-90: 17.6% vittorie, 73.5% vittorie+pareggi; 1994-95: 35% vittorie, 59% vittorie+pareggi; 2009-10: 34% vittorie, 63% vittorie+pareggi. A ogni modo fa maggiormente fede quanto attestano le testate giornalistiche e le fonti più autorevoli.