Antipatro di Tiro

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Antipatro di Tiro (Tiro, ... – Atene, 44 a.C.) è stato un filosofo greco antico. Antipatro pensatore [1] della corrente dello stoicismo "medio" del I secolo a.C. fu allievo di Stratocle di Rodi che era stato discepolo di Panezio di Rodi, e Antidoto [2]

È citato da Cicerone nel suo De officiis riferendo di una polemica di Antipatro («il quale morì ultimamente ad Atene» [3]) nei confronti di Panezio che aveva omesso di trattare di due precetti riguardanti l'"utilità": la cura della salute e il denaro.[4]

Si deve al suo insegnamento, secondo quanto scrive Plutarco [5], se Catone l'Uticense divenne un filosofo stoico.

Ad Antipatro viene attribuita un'opera intitolata Περὶ καθήκοντος (Sul dovere) e Diogene Laerzio cita più volte un Antipatro come autore di uno scritto Περὶ κόσμου (Sul mondo) ma non specifica se si tratti di Antipatro di Rodi o di un altro filosofo stoico, vissuto in età precedente, chiamato Antipatro di Tarso.

  1. ^ Fonte primaria: Guido Calogero, Antipatro di Tiro in Enciclopedia Italiana (1929)
  2. ^ Ind. Herc., col. 79
  3. ^ Dal che si deduce che, essendo stato scritto il De officiis nel 44 a.C., Antipatro sia morto ad Atene in prossimità di questa data
  4. ^ Cicerone, De offic., II, 86
  5. ^ Cat., 4

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