Ambarabà ciccì coccò

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Ambarabà ciccì coccò è una filastrocca in lingua italiana per bambini. È gioiosa, ma senza un senso particolare. Per la sua struttura circolare, come del resto altre filastrocche, può essere ripetuta a piacere. È spesso usata con la funzione di conta.

Quello seguente è il testo riportato da Cesare Segre in un numero di Strumenti critici del 1970[1]:

«Ambarabà ciccì coccò
tre civette sul comò
che facevano l’amore
con la figlia del dottore.
Il dottore si ammalò...
ambarabà ciccì coccò.»

Altre versioni

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Quello che è, in genere, comune a tutte le versioni è l'incipit; fa eccezione una versione riportata dal Contini nel 1981[2], nella quale compare il verso "tre civette sulla cassettiera".

1.

«Ambarabà ciccì coccò
tre civette sul comò
che facevano l'amore
con la figlia del dottore;
il dottore si ammalò
ambarabà ciccì coccò!»

2.

«Ambarabà ciccì coccò
tre galline sul comò
che facevano l'amore
con la figlia del dottore;
il dottore si ammalò
ambarabà ciccì coccò!»

3.

«Ambarabà ciccì coccò
tre scimmiette sul comò
che facevano l'amore
con la figlia del dottore;
il dottore si ammalò
ambarabà ciccì coccò!»

Sull'etimologia del primo verso di questa filastrocca esiste uno studio del linguista italiano Vermondo Brugnatelli (2003). A seguito di un'analisi basata sulla fonetica storica dell'italiano, egli ha osservato che essa potrebbe risalire ad epoca latina, quando poteva suonare circa "HANC PARA AB HAC QUIDQUID QUODQUOD". Trattandosi di una "conta", il senso poteva essere simile a "ripara questa (mano) da quest'altra (che fa la conta)..."[3].

Nella cultura di massa

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  1. ^ Segre.
  2. ^ Contini.
  3. ^ Vermondo Brugnatelli, Per un'etimologia di am barabà ciccì coccò, su brugnatelli.net.

Voci correlate

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