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Alberto Acierno
Alberto Acierno | |
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Deputato della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 15 aprile 1994 – 29 maggio 2001 |
Legislatura | XII, XIII |
Gruppo parlamentare | XII: Forza Italia XIII: - Forza Italia (fino al 18/06/1997) - Misto-NI (dal 18/06/1997 al 19/12/1997) - Misto-Per l'UDR-Patto Segni-Liberali (dal 19/12/1997 al 09/03/1998) - UDR - Unione Democratica per la Repubblica (dal 09/03/1998 al 30/06/1999) - Misto-Unione Democratici per l'Europa (dal 02/07/1999 al 13/12/1999) - Unione Democratica per l'Europa (dal 13/12/1999 al 23/12/1999) - Misto-NI (dal 23/12/1999) |
Coalizione | XII: Polo del Buon Governo XIII: Polo per le Libertà (fino al 18/06/1997) |
Circoscrizione | XXIV. Sicilia 1 |
Collegio | XII: 9 - Palermo - Capaci |
Incarichi parlamentari | |
XIII
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Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | FI (1994-1998, 2008-2009) UDR (1998-1999) UDEUR (1999) FT (1999-2001) Nuova Sicilia (2001-2008) |
Titolo di studio | Diploma di maturità classica |
Professione | imprenditore |
Alberto Acierno (Palermo, 29 maggio 1960) è un politico italiano, condannato in via definitiva a 6 anni e mezzo di carcere per peculato[1].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Acierno è un imprenditore[2]. Eletto deputato alla Camera nel 1994 per il Polo delle Libertà nel collegio Palermo-Capaci, battendo Gianni Minà aderisce al gruppo di Forza Italia. È rieletto nella XIII Legislatura (1996-2001) nella quota proporzionale, nelle liste di Forza Italia, aderisce al gruppo misto, avvicinandosi all'Unione Democratica per la Repubblica (UDR) cossighiana e transitando poi per un breve periodo nel centrosinistra con l'Udeur[3], di cui diviene vice-capogruppo, sul finire della legislatura passa all'estrema destra con la Fiamma Tricolore di Pino Rauti.
Eletto deputato all'Assemblea Regionale Siciliana nella XIII legislatura (2001-2006)[4] nel cosiddetto "listino" del Presidente Salvatore Cuffaro in quota Fiamma Tricolore, passa al gruppo misto, aderisce a Nuova Sicilia, poi è fondatore e presidente del gruppo parlamentare "Siciliani Uniti Democratici-SUD", che poi si scioglie e infine presidente del gruppo misto.
Non ricandidatosi alle elezioni regionali del 2006, si riavvicina a Forza Italia ed è nominato ad agosto 2006 dall'allora presidente dell'Ars Gianfranco Micciché, direttore della Fondazione Federico II di Palermo, organo culturale del parlamento siciliano. Si è dimesso il 30 novembre 2007, a seguito di polemiche sulla mancata approvazione del bilancio consuntivo 2006 e preventivo 2007.[5]
Candidatosi alle elezioni regionali siciliane del 14 aprile 2008 con Il Popolo della Libertà,[6] non viene eletto.
Procedimenti giudiziari
[modifica | modifica wikitesto]Il 26 settembre 2009 è arrestato dalla Guardia di Finanza per peculato e appropriazione indebita, relativa alla sua carica alla Fondazione Federico II. È accusato di essersi appropriato indebitamente di circa centomila euro della Fondazione Federico II, finanziata con fondi regionali[7]. Sulla questione era già da tempo aperta un'indagine della Magistratura e della Corte dei conti[8]. L'altro filone d'indagine riguarda l'accusa di sottratto 40.000 euro dal conto del gruppo misto di cui era presidente, che dovevano servire a sanare pendenze con l'erario, l'Inps e i vecchi dipendenti.
Nel novembre 2010 il Giudice dell'udienza preliminare del tribunale di Palermo ha rigettato il patteggiamento concordato tra accusa e difesa, ritenendo la pena, pattuita in due anni e otto mesi, troppo bassa[9].
Parallelamente si svolge il giudizio innanzi la Corte dei conti. La Sezione Giurisdizionale d'appello per la Sicilia, con sentenza 153 del 21 maggio 2012, lo condanna per danno erariale a risarcire oltre centomila euro per l'indebito uso delle carte di credito aziendali e prelievo di contanti; l'Acierno, accerta la Corte, ha utilizzato la carta di credito per spese private (alberghi, viaggi anche alle Maldive, acquisti di abiti e mobilio, canoni SKY).
Nel novembre 2012 viene condannato a 6 anni e mezzo di carcere per peculato[10][11]. La Corte di Cassazione il 12 novembre 2015 conferma la condanna, definitiva, a sei anni e mezzo di reclusione[1].
Nel luglio 2017 viene inoltre condannato dalla sezione giurisdizionale della Corte dei conti al pagamento di 87.342 euro come danno d'immagine[12].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Spese pazze alla Federico II. Condanna definitiva per Acierno, su livesicilia.it, 13 novembre 2015. URL consultato il 13 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 17 novembre 2015).
- ^ LA SCHEDA. IL PROFILO DI ALBERTO ACIERNO, su SiciliaInformazioni.com, 26 settembre 2009. URL consultato il 25 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 9 settembre 2012).
- ^ Commissioni bicamerali di inchiesta, su Senato.it. URL consultato il 27 settembre 2009.
- ^ Acierno Alberto Scheda sul Sito dell'Ars
- ^ Fondazione "Federico II", a rischio la nomina di Minardo, su corrierediragusa.it. URL consultato il 27 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2008).
- ^ ELEZIONI REGIONALI DEL 13/14 APRILE 2008, su Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e delle Autonomie Locali Servizio Elettorale. URL consultato il 27 settembre 2009.
- ^ Federico II, arrestato Alberto Acierno l'ex direttore è accusato di peculato, in la Repubblica, 26 settembre 2009. URL consultato il 27 settembre 2009 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2014).
- ^ La voragine della Fondazione Federico II. Il Consiglio denuncia l'ex direttore, che passa all'attacco. Viaggi alle Maldive? Gioielli, capi di abbigliamento e ricevimenti pagati con la carta di credito dell'ente., in siciliaInformazioni, 19 novembre 2008. URL consultato il 23 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 9 settembre 2012).
- ^ "Pena troppo bassa per Acierno" il gup ferma il patteggiamento, in la Repubblica, 05 novembre 2010. URL consultato il 5 novembre 2010.
- ^ Salvo Palazzolo, Soldi pubblici per il casinò online condannato l'ex deputato Acierno, in la Repubblica, 26 novembre 2012. URL consultato il 26 novembre 2012.
- ^ Motivazioni Sentenza
- ^ palermo.repubblica.it
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Alberto Acierno
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito personale [collegamento interrotto], su albertoacierno.it.
- Piccolo atlante della corruzione (PDF), su liceoreginamargherita.edu.it.
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