Discussione:ISBN
Formato e carattere di controllo
[modifica wikitesto]I paragafi 2 e 2.1 di questa pagina mi sembrano poco chiari. Ora forse sarò io poco intelligente da non capire queste lampanti proprietà matematiche del codice ISBN, però sfido chiunque a una prima lettura a trovare il senso logico di quanto scritto. Non è che si potrebbe chiarificare meglio tutto il procedimento di controllo nonché le spiegazioni sui vari pezzettini del codice? --PersOnLine 11:51, 28 giu 2006 (CEST)
- Se hai voglia di fare qualche modifica al testo sei benvenuto! --McGonnell (Scrivimi) 18:25, 1 lug 2006 (CEST)
Codici degli editori - cosa fare?
[modifica wikitesto]Sintetizzo di seguito alcuni spunti degli riflessione emersi nelle ultime settimane parlando in talk con Eva4 che si sono posti via via che nella voce è stato integrato l'elenco degli editori. Qua e là ho abbozzato una risposta, ma ovviamente ogni altro parere è gradito.
- Ha senso l'idea di scorporare il cassetto per farne una voce a sé? Dov'è adesso mi pare maledettamente nascosto e scarsamente fruibile (ammesso che serva a qualcuno, scusa il pessimismo).
- In en.wiki la voce esiste, anzi ne esistono due e sono ovviamente soggette a continue integrazioni (come la nostra del resto), in altre wiki non le ho trovate (o magari anche lì sono ben nascoste). Al momento sono indifferente.
- L'elenco, corrisponde più o meno a quanto pubblicato annualmente nel Catalogo degli editori italiani dalla Editrice Bibliografica: si corre un rischio di copyviol dei contenuti?
- Direi di no (poi con tutti gli errori che ci sono...) :-).
- 8097 - Edizioni Alice: è un editore svizzero di lingua italiana (il cassetto s'intitola però "codici degli editori italiani"). Va adeguato il titolo del cassetto o l'editore non ne deve fare parte?
- Pareri?
- Esiste una regola per definire il titolo di queste voci? Voglio dire, rifacendomi al caso precedente, come si decide che si debba chiamare Edizioni Alice e non, ad es. Alice Edizioni, Casa editrice Alice o persino Alice (casa editrice)? I casi sono tantissimi, basta scorrere l'elenco.
- A parte il classico caso di disambiguazione (come sopra) presumo che il nome più corretto sia quello che compare nel Catalogo degli editori italiani (che immagino coincida con quanto stampato sui testi).
- L'elenco deve comprendere tutte voci con link, quindi o blu o rossi, niente neri?
- Valgono le regole generali di wiki, se l'editore è considerato enciclopedico metteremo il link, altrimenti no (ammetto che per ora, sbagliando, metto tutti i link) :-) .
- Segnalo anche la presenza di alcuni (forse anche svariati) errori nell'elenco, sia nelle voci linkate (vedi ad es. 7644 - Libri Scheiwiller, 7940 - Logos o 8039 - Il castello, ma anche altre), sia nei nomi (474 - Edicart o 7774 - EdiCart, oppure 540 - Edizioni White Star o 8095 - White Star oppure ancora 541 - Newton Compton editori o 7983 - Newton&Compton etc.) e infine l'errore più grave, codici scorretti, il 9126 - Araldo edizioni (manca il 5º carattere) e tutto il gruppo che va dal 95200 - Eclissi editrice al 96759 - ACME Edizioni, al quale manca il 6º carattere del codice.
- Qui che dire? Rimboccarsi le maniche, direi :-)
— Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Er Cicero (discussioni · contributi) 11:05, 9 mag 2010 (CEST).
ISBN e Lista editori
[modifica wikitesto]Eccomi qua con le mie risposte (riflessioni a ruota libera, in realtà), che ho intitolato così perché imho dovremmo considerare la voce nella sua globalità (il codice ISBN per intero) e non solo la sua parte relativa agli editori. Intendo dire che, per come la vedo io, la voce andrebbe un po' ristrutturata, inserendo ad esempio l'evoluzione da ISBN-10 a ISBN-13 nella sezione storica e aggiungendo nella sezione Formato le sottosezioni Codice EAN, Gruppo linguistico e Titolo a quelle già esistenti sul Carattere di controllo e sugli Editori. Se poi qualcuna di queste assumesse dimensioni eccessive (come nel caso degli editori), nulla vieta di trasformarle in voci a sé con relativo rimando. Il che ci porta al primo punto sollevato.
Lo scorporo degli editori
[modifica wikitesto]Non è certo una questione di vita o di morte ma, avendolo proposto, ne ribadisco l'opportunità sia per motivi di lunghezza (suppongo che le liste inglesi siano originate proprio dal desiderio di non appesantire la voce International Standard Book Number; che poi le liste siano due dipende solo dal fatto che l'inglese ha due prefissi linguistici, lo 0 e l'1), sia per dare un corretto risalto a informazioni che, così come sono allocate adesso, sono difficilmente reperibili dagli utenti. Tralascia pure la mia pessimistica convinzione sull'eventuale interesse suscitato da tali informazioni: è un'opinione personale, condivisibile o meno (mi auguro invero che venga smentita), ma senza rilevanza ai fini dell'attuale discussione.
Catalogo degli editori italiani
[modifica wikitesto]Su questo punto, convengo con te che la mia preoccupazione su una possibile violazione di copyright era decisamente eccessiva. Non tanto per i nostri errori (che nel male testimoniano comunque la buona fede), quanto perché si tratta di dati di pubblico dominio che wiki è andata semplicemente e pazientemente raccogliendo nel tempo da fonti diverse.
Come promesso, ho recuperato il Catalogo in biblioteca e l'ho qui sotto il naso: un mattone di quasi 1000 pagine (per fortuna c'è anche il CD) che costa ben 70 euro. La parte più sostanziosa (700 pp.) è il primo elenco: l'indice alfabetico delle case editrici che di ciascuna fornisce tutta una serie di informazioni (indirizzo, tel., fax, e-mail, sito internet, cc postale, partita IVA, anno di fondazione, staff gestionale-amministrativo-editoriale-commerciale ecc., generi pubblicati, quantità di titoli in catalogo e di novità nell'anno, distribuzione e quello che lì viene chiamato "prefisso ISBN"). Seguono poi l'indice per materie (90 pp. che raccolgono per ogni genere i nomi degli editori che lo pubblicano), quello numerico (il nostro, 55 pp.), quello dei nomi (il personale degli staff, 80 pp.) e due indici per i distributori (alfabetico di 40 pp. e per regione di 6 pp.).
Ovviamente ho esaminato con attenzione il loro elenco "numerico" e qui sotto riporto il confronto con la nostra lista per i primi 10 codici.
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Una prima considerazione di tipo generale che ne traggo è la sostanziale differenza di scopo tra le due liste: wiki ha intenti informativi, storici e di documentazione; il Catalogo invece è essenzialmente uno strumento di lavoro, agile, essenziale (l'importante è capirsi, i fronzoli non servono) e soprattutto aggiornato (nessun dato storico, solo dati utilizzabili oggi). La conseguenza evidente è che, pur trattando in teoria lo stesso identico argomento, le due liste danno risultati nettamente diversi proprio perché partono da (e tendono a) obiettivi diversi. Obiettivi, i nostri, che imho dovremmo conservare e magari ampliare, ma che certamente confutano una volta di più la mia ipotesi di violazione del copyright.
Editori svizzeri (e simili)
[modifica wikitesto]Entrando nel dettaglio del confronto, sottolineo che il Catalogo usa la codifica 88-00, 88-01, 88-02 ecc. al posto dei nostri 00, 01, 02 ecc. A mio avviso le due scelte si equivalgono anche se, a rigor di logica, quella del Catalogo sembrerebbe più corretta perché univoca. In altri termini: 04 in Italia è la Mondadori mentre in Inghilterra è sia la HarperCollins che la Popular Library (e tanti altri editori in tante altre lingue), viceversa 88-04 indica solo ed esclusivamente la Mondadori (mentre HarperCollins è 0-04 e Popular Library 1-04). Tuttavia, correttezza per correttezza, la formulazione veramente esatta (almeno a partire dal 2007) dovrebbe essere 978-88-04 (e 978-0-04 o 978-1-04 per le inglesi) perché questo è il codice davvero univoco (al di fuori dei libri, infatti, 88-04 può essere un numero telefonico o il codice del Cloroxilenolo o altro ancora). Ciò comunque urterebbe con l'esattezza storica perché sono esistite case editrici, estinte prima del 2007, che il prefisso 978 non l'hanno mai utilizzato. Inoltre, perdurando la doppia classificazione degli ISBN a 10 e 13 cifre (e non solo su wiki), forse è prematuro avventurarsi in una trasformazione di tutti gli ISBN-10 in ISBN-13. In ogni caso, personalmente preferirei (ancora una volta, però, ribadisco che non sono questioni su cui valga la pena scannarsi) mantenere il nostro attuale sistema con la semplice avvertenza di modificarne il titolo da "codici degli editori italiani" a "codici ISBN degli editori di/in lingua italiana".
Il che risponde anche alla tua domanda se le Edizioni Alice debbano essere incluse o escluse dal nostro elenco: con il titolo modificato è evidente che hanno tutti i diritti di starci. E, come loro, qualsiasi altro editore non italiano ma che pubblichi in italiano. Teniamo presente che l'ISBN non si basa sulla nazionalità ma sulla lingua: mi parrebbe estremamente scorretto parlare di codici ISBN modificandone proprio i principi costitutivi.
- su questo mi trovo perfettamente d'accordo con te: anzi, visto che la voce è stata scorporata, perché è stata chiamata Codici ISBN degli editori italiani e non Codici ISBN degli editori in lingua italiana?
- @Er Cicero. Ho corsivizzato l'intervento qui sopra a favore di eventuali altri utenti che potrebbero anche non capire che si tratta di un tuo commento posteriore. Quanto alla risposta: dopo averci riflettuto parecchio, pur restando del parere che "codici ISBN degli editori in lingua italiana" sarebbe una formulazione più corretta, alla fine ho optato per il titolo Codici ISBN degli editori italiani perché l'ho ritenuto più semplice, pratico e di comprensione immediata, perché comunque è detto in entrambe le voci ("Codice ISBN" e "Codici ISBN degli editori italiani") che il codice 88 comprende l'Italia, Città del Vaticano, San Marino e la Svizzera italiana (come da standard ISO 2018 del 1970) e soprattutto perché il famigerato documento ISBN Prefix Ranges della nota 6 parla esplicitamente di gruppi linguistici solo per i primi 4 codici (inglese, francese e tedesco) e di gruppi nazionali o geografici per tutti gli altri. Detto questo, non ho però obiezioni se ritieni opportuno modificare il titolo. --Eva4 (msg) 04:17, 30 set 2010 (CEST)
- Anch'io ci ho pensato un po' e alla fine lascerei com'è adesso. Il motivo? Esistono varie comunità italofone sparse per il mondo, le quattro da te indicate in cui l'italiano è la prima lingua, e molte altre in cui siamo presenti per bilinguismo o per ampia diffusione della lingua. Ti faccio l'esempio della Grecia, da cui ho riportato vari testi in italiano sulle isole egee, e in essi il Codice ISBN inizia invariabilmente con 960-. Non si configurano come editori in lingua italiana? Forse non riportano 88- perché l'italiano non è la prima lingua (quien sabe?) ma a questo punto perché imbarcarsi in uno spostamento della voce che potrebbe rivelarsi non sempre azzeccato? --Er Cicero 22:06, 6 ott 2010 (CEST)
- OK, allora lasciamo così. Con la precisazione che le 4 "comunità" italofone sono state sì indicate da me, ma prendendole dai documenti ufficiali dell'ISBN; quindi non è una decisione mia/nostra unilaterale, ma una scelta in qualche modo obbligata per recepire "regole" ufficiali. E con una riflessione: noi stiamo qui tanto a scervellarci (e talora a scontrarci, scornarci, incattivirci) per trovare norme, convenzioni e linee guida inoppugnabili cui attenerci scrupolosamente (anche troppo imho) e invece i "grandi" (si far per dire) vanno avanti a compromessi irrazionali ma molto pratici. Guarda il nostro caso: perché diavolo solo inglese, francese e tedesco come gruppi linguistici e tutti gli altri no? Perché era il sistema più indolore per risolvere problemi come quello dell'anglofonia e francofonia in Canada (che, guarda caso, non ha un suo codice), o quello politico di Eire e Irlanda del Nord (pure senza un proprio codice, benché avesse partecipato all'incontro preparatorio del 1968), o di valloni e fiamminghi in Belgio (manco a dirlo, senza un proprio codice), o delle due Germanie, Est e Ovest. Tuttavia l'estensione generalizzata del criterio linguistico avrebbe portato al sorgere di tutta una nuova serie di questioni, tipo quelle che evidenzi tu per Italia e Grecia, ed ecco subentrare allora il criterio nazionale (ma con gli aggiustamenti del caso, come abbiamo visto per Svizzera italiana et similia) e, dove anche questo è risultato inadeguato, il criterio geografico. E noi impazziamo per il... Congo! Mi son fatta pure qualche ricerca in proposito e ho trovato un paio di testi con il codice 99951, entrambi pubblicati a Kinshasa, ma ovviamente non bastano a darti ragione, anche se in cuor mio penso che la tua prima correzione fosse esatta: 99951 per il vecchio Zaire e 2 (francofoni) per il Congo-Brazzaville. Dovrei trovare dei 99951 stampati a Brazzaville per dimostrare il contrario (ma li ho cercati invano), o tornare a spulciare il sito dell'ISBN come ho fatto a ferragosto (questo è il vero motivo della mia rivoluzione estiva) nella speranza di pescare qualche testo sfuggitomi allora. Vedremo. Ciao. --Eva4 (msg) 17:24, 7 ott 2010 (CEST)
- Anch'io ci ho pensato un po' e alla fine lascerei com'è adesso. Il motivo? Esistono varie comunità italofone sparse per il mondo, le quattro da te indicate in cui l'italiano è la prima lingua, e molte altre in cui siamo presenti per bilinguismo o per ampia diffusione della lingua. Ti faccio l'esempio della Grecia, da cui ho riportato vari testi in italiano sulle isole egee, e in essi il Codice ISBN inizia invariabilmente con 960-. Non si configurano come editori in lingua italiana? Forse non riportano 88- perché l'italiano non è la prima lingua (quien sabe?) ma a questo punto perché imbarcarsi in uno spostamento della voce che potrebbe rivelarsi non sempre azzeccato? --Er Cicero 22:06, 6 ott 2010 (CEST)
- @Er Cicero. Ho corsivizzato l'intervento qui sopra a favore di eventuali altri utenti che potrebbero anche non capire che si tratta di un tuo commento posteriore. Quanto alla risposta: dopo averci riflettuto parecchio, pur restando del parere che "codici ISBN degli editori in lingua italiana" sarebbe una formulazione più corretta, alla fine ho optato per il titolo Codici ISBN degli editori italiani perché l'ho ritenuto più semplice, pratico e di comprensione immediata, perché comunque è detto in entrambe le voci ("Codice ISBN" e "Codici ISBN degli editori italiani") che il codice 88 comprende l'Italia, Città del Vaticano, San Marino e la Svizzera italiana (come da standard ISO 2018 del 1970) e soprattutto perché il famigerato documento ISBN Prefix Ranges della nota 6 parla esplicitamente di gruppi linguistici solo per i primi 4 codici (inglese, francese e tedesco) e di gruppi nazionali o geografici per tutti gli altri. Detto questo, non ho però obiezioni se ritieni opportuno modificare il titolo. --Eva4 (msg) 04:17, 30 set 2010 (CEST)
Nomi delle singole voci
[modifica wikitesto]Come vedi dal limitato confronto che ho posto sopra, il Catalogo nei suoi intenti di praticità tende a eliminare il problema tout court. Nelle 3 paginette iniziali di "Guida alla consultazione", nel paragrafo dedicato al 'Nominativo dell'editore', dice testualmente: «Il nome dell'editore figura alfabeticamente sotto la dizione corrente con la quale viene solitamente identificato dal pubblico. Non è quindi riportata l'intera ragione sociale, ma soltanto la denominazione essenziale utile ai fini della ricerca pratica. Comunque, nel caso in cui una casa editrice venga correntemente indicata in due modi diversi, ugualmente possibili, si è inserito un rinvio alla dizione prescelta» e posso segnalarti l'esempio semplice di RC Edizioni che rimanda a La casa di Matriona - RC Edizioni, mentre un po' più complessa è la voce RCS, con RCS Libri che rimanda a 8 altre voci (Bompiani - RCS Libri, Calderini - RCS Libri, Etas - RCS Libri, Fabbri - RCS Libri, Rizzoli - RCS Libri, Sansoni - RCS Libri, Sonzogno - RCS Libri e Il Maestrale - RCS Libri) e con le voci a se stanti RCS Periodici e RCS Sport.
La "Guida" prosegue con indicazioni pratiche: «Per rendere più compatta e uniforme la sequenza alfabetica, e perciò più immediata la consultazione, Istituto/i sono stati abbreviati in Ist., Deputazione in Dep., Associazione/i in Ass.; dopo la parola Centro sono state tolte le eventuali preposizioni; per evitare incertezze nella consultazione, specificazioni iniziali come Edizioni, Editrice, Editoriale, Casa editrice, Gruppo editoriale, Libreria editrice, Tipografia editrice, Società editrice, Arti grafiche, Ist. editoriale ecc., qualora non facciano parte integrante del nominativo dell'editore (ciò che avviene concretamente se sono seguite da un aggettivo o da una preposizione), vengono sempre soppresse. Es.: Olimpia e non Editoriale Olimpia, Studio Tesi e non Edizioni Studio Tesi, ma Edizioni dell'Elefante e non Elefante.»
Secondo me il Catalogo non ci può aiutare proprio perché ha altri obiettivi rispetto a wiki. Regole non credo che esistano, ma nessuno ci vieta di stabilire delle convenzioni nostre se le riteniamo utili. Il Catalogo l'ha fatto in base ai suoi scopi e wiki può muoversi secondo i propri. Se vuoi il mio parere, cercherei di rispettare nel limite del possibile la dizione ufficiale perché non abbiamo problemi né di spazio né di ricerca; molti editori hanno il loro sito internet ed eventualmente si può fare riferimento alla bibliografia nazionale. D'altronde per noi è improponibile trasformare il solito 04 (Arnoldo Mondadori Editore) nel molto più semplice Mondadori, sia perché dobbiamo tener conto almeno di altri due editori (Bruno e Giorgio Mondadori) sia delle rispettive persone fisiche e sia, appunto, della dizione ufficiale. In altri casi, poi, bisogna anche far riferimento alle voci già presenti nell'enciclopedia, e quindi uniformarci per poter linkare il nominativo del codice. Rimane pur vero che, laddove creino problemi, queste formulazioni possono anche essere tralasciate, ma imho dovrebbero essere pochi casi da valutare singolarmente.
- condivido anche queste considerazioni. Sicuramente meglio Editoriale Olimpia piuttosto che Olimpia, in questo nessun condizionamento dal catalogo. Invece ci sono i casi, per così dire, multipli, a cui anche tu fai cenno. Eviterei di mettere ulteriori righe nell'elenco (ce ne sono già tante di per sé) si potrebbe pensare di gestirlo tramite delle note, mettendo in elenco il nome più recente e l'altro (o gli altri) in nota. Alcuni casi sono però discretamente complessi (di non immediata soluzione, voglio dire). Ad es., il codice editore 506 è di Edagricole (vedi ad es. qui), ma mi è capitato di trovarlo associato anche all'editore Calderini (ad es., questo, questo o questo, o ancora questo, questo o questo). Una possibilità è che il codice fosse assegnato originariamente a Calderini e che poi sia stato "condiviso" con Edagricole. Tra l'altro ora Calderini è passata di proprietà alla RCS, quindi che si dovrebbe mettere? Boh!
- @Er Cicero. Anche qui sopra corsivizzo il tuo intervento successivo per una miglior comprensione altrui. Per il resto sono d'accordo, compresa l'opportunità di non appesantire il tutto con righe ulteriori. Se però il concetto è di una lista agile e per la maggior parte blu (linkata), allora anziché le note penso che la soluzione più semplice e corretta sarebbe di integrare le nostre informazioni nelle rispettive voci linkate. Ho verificato sia Le Monnier (di cui Edumond Le Monnier è un redirect) che Edagricole (di cui Calderini è un redirect) e qualche scarsissimo accenno c'è; ovviamente andrebbero ampliati. All'atto pratico, per il 506 potremmo mettere sia Calderini che Edagricole, esattamente come per il 503 Apogeo e Urra appena sopra; anzi, l'ho già corretto così, spero ti vada bene. Piuttosto, verificherei il codice 7019, che dovrebbe essere esclusivo di Calderini. Che poi oggi Calderini sia della RCS non dovrebbe preoccuparci più di tanto (cosa facciamo allora con Bompiani, Etas, Fabbri ecc. che son tutte RCS o con Einaudi che è della Mondadori?); in realtà il codice editore, come spiegato nella voce, può indicare non solo una casa editrice ma anche un suo marchio editoriale; il che taglia la testa al toro, almeno imho. --Eva4 (msg) 06:25, 30 set 2010 (CEST)
Non solo link
[modifica wikitesto]Anche a me piaceva l'idea di soli blu e rossi, ma hai perfettamente ragione: ci vogliono anche i neri per quelli che, presumibilmente, non hanno i requisiti di enciclopedicità. Non mi risulta che gli editori siano enciclopedici per il solo fatto di essere editori.
Errori o modifiche
[modifica wikitesto]Riparto di nuovo dalla tabella di confronto.
00 Edumond Le Monnier: per la verità non è un errore, ma messo così sembra quasi che Edumond (complice il francese Edmond) sia il nome del signor Le Monnier. Io vedrei bene 3 righe: Le Monnier (1837-1999), Edumond Le Monnier (1999-2007) e Mondadori Education (dal 2007). Capisco che non è sempre facile trovare le date (anche queste che ho messo io andrebbero verificate), ma così facendo forniamo un supplemento di informazione che mi pare importante.
01 Elledici: vedrei meglio 01 Libreria della Dottrina Cristiana (Elledici), che richiama direttamente la voce di wiki. Per i link blu però l'esplicitazione degli acronimi non è così necessaria perché di norma la si trova nella voce. Elledici comunque non è un vero acronimo e lo lascerei Maiuscolo/minuscolo.
02 UTET: potrebbe diventare UTET (Unione Tipografico-Editrice Torinese). In questo caso tutto Maiuscolo perché è un acronimo e lo lascerei per primo perché corrisponde al titolo della voce in wiki.
03 UTET-Sansoni Edizioni scientifiche: farei 03 USES (UTET-Sansoni Edizioni Scientifiche). È un nominativo di cui vado fiera perché non è stato facile scovarlo (la joint venture fra i due editori infatti è ormai finita), ma ci pone nuovi problemi: rosso o nero? Una seconda riga per dire che non esiste più?
04 Arnoldo Mondadori Editore: aggiungiamo una seconda riga per Mondadori Informatica?
Ecc. Ecc. Ecc. Mi fermo qui perché di carne al fuoco ce n'è fin troppa e, più che dare risposte, mi pare di aver sollevato nuovi quesiti. Chiudo confermandoti che sì, bisogna proprio rimboccarsi le maniche. Lascerei però passare almeno una settimana sperando che nel vasto mondo di wiki ci sia qualche altra mente bacata, oltre a noi due, interessata a questi problemi da bibliografi bibliotecomani e disposta a intervenire nella discussione. Mi spiacerebbe che la questione si riducesse a un rimpallo da singolo di tennis fra te e me.
Bene. Intervento-fiume finito. Buona notte e a risentirci. Ciao. --Eva4 (msg) 22:23, 11 mag 2010 (CEST)
- In qualche modo ho già risposto nel paragrafo precedente (sul fatto che eviterei più righe): invece sugli acronimi direi di non complicarsi troppo la vita, Elledici va bene, che significa Libreria della Dottrina Cristiana lo troverò nella voce e amen. Riguardo Arnoldo Mondadori Editore, per me è lui l'editore, Mondadori Informatica è più un settore (o una specializzazione) che un altro editore, dunque non differenzierei. L'ultima questione, sulla quale sono stato a lungo dubbioso: mettere o non mettere link a siti esterni in assenza della voce wiki? Per una sorta di uniformità con i criteri generali di wiki ero orientato per il no, poi ho notato che un IP ha aggiunto autonomamente dei link (il 6056 e il 6259) o che l'utente Interscienze ha aggiunto il link .... 96623 - Interscienze) facendomi pensare ad una sorta di spam (in fondo dovremmo essere noi wikipediani a decidere se una voce è enciclopedica e a crearla, se consentiamo questo meccanismo di link apriamo una porta entro wiki per altra strada) e allora direi di toglierli. --Er Cicero 16:41, 25 set 2010 (CEST)
- Su sigle e acronimi forse hai ragione tu e io sono troppo pignola, ma mi incavolo sempre quando ne trovo qualcuna che non capisco cosa voglia dire, per cui ho preso l'abitudine di aggiungere il nome per esteso ogni volta che le incontro. Solo per spiegarti il mio pov (ma guarda un po', un'altra sigla), poi, come sempre, non è certo una questione di vita o di morte. Per Mondadori Informatica, come già detto, sopra, è un marchio editoriale e potrebbe starci come ci stanno il 242 Arnoldo Mondadori Arte o il 247 Arnoldo Mondadori Scuola, ma lo 04 è il codice storico della Mondadori e tutto sommato forse è meglio lasciarlo così.
- Sui link esterni invece mi trovi in notevole disaccordo. Immagino ti ricordi che li avevo proposti proprio io e naturalmente, prima di lanciare l'idea, ero andata a rileggermi i relativi criteri.
- «I collegamenti devono approfondire il tema enciclopedico affrontato dalla voce come fonte, ma non ne sostituiscono le informazioni. Ad essi è sempre preferibile l'uso della sezione Voci correlate con collegamenti alle voci esistenti di Teknopedia»: il tema enciclopedico affrontato dalla voce sono i codici degli editori e quelli ci sono, quindi i collegamenti non sostituiscono l'informazione ma sono una fonte di approfondimento sui diversi editori. E naturalmente, dove esistono, preferiamo sempre i wikilink anziché i collegamenti esterni. Lascio perdere le rispettive "sezioni" perché la voce per ora non ne ha e, se mai dovesse averne, non sarebbero di questo genere (ci mancherebbe altro).
- «Teknopedia non è un indice di siti web sull'argomento»: ecco qui forse c'è qualche rischio perché i collegamenti, per ora pochi, potrebbero diventare molti col tempo. Non tanto per lo spam che temi, quanto perché la lista è ancora largamente incompleta e tutti, noi per primi, tendiamo a incrementarla e di conseguenza aumenteranno anche i collegamenti esterni (in linea teorica e in un futuro purtroppo non molto ravvicinato dovrebbero però diminuire con la creazione di nuove voci sugli editori e dei relativi wikilink). Tuttavia, anche aumentando spropositatamente il loro numero, farei sempre fatica a vederci "un indice di siti web sull'argomento" sia perché non sarebbe un "indice" (termine volutamente sostituito nei criteri al precedente "elenco") e perché l'argomento sono i codici e non gli editori.
- «Tutti i collegamenti promozionali sono vietati». D'accordo, ma i nostri sono di approfondimento non promozionali. Personalmente poi cerco di linkare non la "home page", ma il "chi siamo" che in genere fa un po' la storia della casa editrice.
- «La voce riguardante un'organizzazione, una persona o un'altra entità dovrebbe collegarsi all'eventuale pagina ufficiale», indicazione che mi pare corrispondere a quanto ho proposto e sta avvenendo.
- «I collegamenti devono approfondire il tema enciclopedico affrontato dalla voce come fonte, ma non ne sostituiscono le informazioni. Ad essi è sempre preferibile l'uso della sezione Voci correlate con collegamenti alle voci esistenti di Teknopedia»: il tema enciclopedico affrontato dalla voce sono i codici degli editori e quelli ci sono, quindi i collegamenti non sostituiscono l'informazione ma sono una fonte di approfondimento sui diversi editori. E naturalmente, dove esistono, preferiamo sempre i wikilink anziché i collegamenti esterni. Lascio perdere le rispettive "sezioni" perché la voce per ora non ne ha e, se mai dovesse averne, non sarebbero di questo genere (ci mancherebbe altro).
- Quanto agli interventi dell'IP, sì li ho notati anch'io, ma il 6056 Edizioni EUM ha solo un "Edizioni" di troppo perché EUM sta per Edizioni Università di Macerata (vedi che sviluppare le sigle serve?) e a prima vista potrebbe essere enciclopedico, mentre il 6259 Edizioni Simple mi pare un editore a pagamento e quindi il collegamento potrebbe essere rimosso. Per Interscienze mi risulta che sia stato già bloccato e sulla voce si è limitato a togliere Edizioni Scientifiche da INTERSCIENZE lasciando solo quest'ultimo come link rosso; andrebbe verificato se Edizioni Scientifiche va ripristinato, ma link rosso era prima e link rosso è rimasto. Poi ne ho inserito 2 o 3 io che non mi convincono per niente (l'89430 eil e l'89982 Azeta, in particolare) che dovrebbero essere a pagamento ma hanno anche qualche testo valido in catalogo. Forse, per risolvere la questione dovremmo incominciare davvero a fare quanto scritto più sopra circa gli editori blu, rossi e neri: non so tu, ma io personalmente faccio una gran fatica a decretare che quel determinato editore non deve stare su wiki o comunque che non è enciclopedico. Per me il principio cardine è che l'editore deve già essere noto di suo per "meritarsi" una voce enciclopedica (il link blu nel nostro caso), se lo "merita" ma la voce non c'è almeno il collegamento blu (se esiste il sito ufficiale) o il link rosso (se non esiste nemmeno quello), se invece è sconosciuto niente link e voce in nero. Come facciamo a stabilire se è già noto di suo? Di solito servono delle fonti terze e in qualche modo autorevoli. Normalmente io mi fermo qui. Pensi che possano bastare come criteri di scelta? Però dovremmo sbrigarci a controllarli finché questi collegamenti esterni sono ancora pochi. La tua soluzione di toglierli sic et simpliciter è certamente rapida e sbrigativa ma, come ho cercato di spiegare prima, non corretta (ovviamente imho).
- Immagino che vorrai rispondermi, nel qual caso suggerirei di proseguire più correttamente nella pagina di discussione della voce "Codici ISBN degli editori italiani", con eventuali rimandi a questa ove necessario per gli altri utenti.
- Provo a rispondere di là. --Er Cicero 22:22, 6 ott 2010 (CEST)
- Su sigle e acronimi forse hai ragione tu e io sono troppo pignola, ma mi incavolo sempre quando ne trovo qualcuna che non capisco cosa voglia dire, per cui ho preso l'abitudine di aggiungere il nome per esteso ogni volta che le incontro. Solo per spiegarti il mio pov (ma guarda un po', un'altra sigla), poi, come sempre, non è certo una questione di vita o di morte. Per Mondadori Informatica, come già detto, sopra, è un marchio editoriale e potrebbe starci come ci stanno il 242 Arnoldo Mondadori Arte o il 247 Arnoldo Mondadori Scuola, ma lo 04 è il codice storico della Mondadori e tutto sommato forse è meglio lasciarlo così.
cb La discussione prosegue nella pagina Discussione:Codici ISBN degli editori italiani#Dalla discussione della voce Codice ISBN.
– Il cambusiere Er Cicero posta
- Per questa voce invece, è da un po' che mi frulla in capo una domanda. Perché si chiama "Codice ISBN" e non semplicemente "ISBN" (come "ISSN" e ora anche "ISMN")? La disambigua "ISBN" non esiste (l'avevo anche creata ad agosto, ma è durata una decina di giorni: il 1° settembre Dr Zimbu ha "annullato la modifica 34304709 di Eva4: codice ISBN è il significato primario e principale, riporto a redirect", mi pare giustamente dal suo pov) e c'è solo il redirect. Esiste una ragione che mi sfugge per questa scelta?
- Mi trovi pienamente d'accordo, anzi non mi è chiaro l'annullamento di Dr Zimbu, appena posso gli lascio un post in talk, vorrei capire anch'io. --Er Cicero 22:22, 6 ott 2010 (CEST)
- Ho visto il tuo post e quello di Dr Zimbu. Se sei d'accordo, lascerei perdere la storia della disambigua: naturalmente io la vedo diversamente ma, come detto, Dr Zimbu ha annullato giustamente secondo le linee di wp. Non credo valga la pena discuterne oltre. Andrei invece avanti sull'inversione di redirect e la relativa richiesta, ma su questi aspetti confesso la mia inesperienza. Forse basta mettere il Template:Spostare, ma non so se ti sei già mosso e quindi lascio a te l'incombenza. --Eva4 (msg) 16:56, 9 ott 2010 (CEST)
- Sì, ho preallertato Dr Zimbu per l'inversione e ho chiesto al neoprogetto se avesse obiezioni al riguardo. Aspettiamo qualche giorno. --Er Cicero 19:52, 9 ott 2010 (CEST)
- Ho visto il tuo post e quello di Dr Zimbu. Se sei d'accordo, lascerei perdere la storia della disambigua: naturalmente io la vedo diversamente ma, come detto, Dr Zimbu ha annullato giustamente secondo le linee di wp. Non credo valga la pena discuterne oltre. Andrei invece avanti sull'inversione di redirect e la relativa richiesta, ma su questi aspetti confesso la mia inesperienza. Forse basta mettere il Template:Spostare, ma non so se ti sei già mosso e quindi lascio a te l'incombenza. --Eva4 (msg) 16:56, 9 ott 2010 (CEST)
- Mi trovi pienamente d'accordo, anzi non mi è chiaro l'annullamento di Dr Zimbu, appena posso gli lascio un post in talk, vorrei capire anch'io. --Er Cicero 22:22, 6 ott 2010 (CEST)
- Infine (e poi basta, promesso) ti segnalo che ci sono almeno 200 voci di wiki (vedi Renato Barilli o Cucina romana o Assistenza Domiciliare Integrata, tanto per buttar lì degli esempi) in cui, per il codice ISBN dei libri in bibliografia vengono utilizzate le formule ISBN-10 o ISBN-13 o entrambe, impedendo così la trasformazione automatica in link. Forse un bot potrebbe metterci rimedio senza che qualcuno di noi diventi matto a farlo manualmente.
- Qui mi viene una risposta di getto: ricordo bene che in una segnalazione per la vetrina feci presente che la presenza del doppio codice, allo stato attuale, è perfettamente inutile, visto che la terna 978 (e il codice di controllo) non aggiungono alcuna informazione a quelle desumibili dall'ISBN-10 (o viceversa, naturalmente). Pertanto il doppio codice va eliminato (si scelga ISBN-10 o ISBN-13 per me è praticamente indifferente) e si consenta la trasformazione in link. A tale proposito si potrebbe integrare qualche riga in Aiuto:ISBN (avevo già letto la pagina d'aiuto, forse ancora troppo stringata). --Er Cicero 22:23, 6 ott 2010 (CEST)
- In realtà stiamo toccando due problemi diversi connessi a un unico aspetto del codice ISBN.
- Io mi riferivo solo alla grafia. Scrivere ISBN-10 (o ISBN-13, o tutt'e due) impedisce la trasformazione automatica del codice stesso in un link utilizzabile per le fonti librarie. Esemplifico: se scrivo ISBN 8859600391, questo diventa automaticamente un link; se invece scrivo ISBN-10 8859600391, lo stesso codice non diventerà mai un link. Analogo discorso ovviamente vale anche per l'ISBN-13. E, aggiungo, anche scrivere ISBN: 8859600391 è ugualmente scorretto. In questa prospettiva avevo pensato a un bot che rimuovesse -10 o -13 o :, riportando la scrittura alla formulazione prevista. In realtà non mi aveva neanche sfiorata l'idea che il doppione (dove per caso compariva; spesso, per la verità) fosse "inutile".
- Scrivere ISBN-10 (o ISBN-13) è solo una convenzione per dire, rispettivamente, codice ISBN a 10 cifre o codice ISBN a 13 cifre, ma non autorizza a scrivere ISBN-10 (o ISBN-13) seguito dal codice, che mi sembra proprio scorretto; sui libri in mio possesso, trovo sempre riportato l'acronimo ISBN ed il codice, sia esso a dieci che a tredici cifre. Quindi, concordo con te, è corretto procedere alla trasformazione dei codici scritti in questo modo (BOT o non BOT, poi si vede). --Er Cicero 19:52, 9 ott 2010 (CEST)
- La tua osservazione si riferisce invece proprio a questo aspetto, alla presenza contemporanea del doppio codice (10 e 13). A discolpa di chi la usa va detto che molti editori per un certo periodo di tempo hanno pubblicato libri con il doppio codice (guarda per esempio l'immagine che ho messo in Codici ISBN degli editori italiani: nel codice a barre c'è l'ISBN-13 e a fianco l'ISBN-10; ma spesso figuravano entrambi anche nella pagina del copyright); cosa assai comprensibile per loro, molto meno per noi. Però, se non conosci la funzione, la struttura e la storia dell'ISBN (lacuna purtroppo estremamente diffusa, e non solo in wp), è ovvio che trovandoli entrambi su un libro pensi di doverli riportare pedissequamente in bibliografia o nelle citazioni. Ciò detto, comunque, sono d'accordo con te che il doppio codice non serve: o l'uno o l'altro. Non so però se la scelta sia davvero indifferente. Ovviamente se hai un solo codice (10 o 13), metti quello che hai. Ma avendoli entrambi, personalmente propenderei per un criterio storico: ISBN-10 fino al 2006 compreso, ISBN-13 dal 1º gennaio 2007 in poi (cosa abbastanza semplice, visto che in bibliografia dovrebbe sempre comparire l'anno di edizione). E ciò indipendentemente dal fatto che vari editori hanno provveduto a trasformare in ISBN-13 i loro precedenti ISBN-10. Andrebbe però verificato cosa succede poi in concreto quando con quel codice passi alle Fonti librarie. Più d'una volta infatti mi sono imbattuta nella scritta rossa «L'ISBN inserito sembra non essere valido; verificare che non siano stati commessi errori nel copiarlo dalla fonte originale» e talora è bastato passare da un ISBN-10 a un ISBN-13 (o viceversa) per risolvere l'inghippo (magari uno dei due era davvero sbagliato, ma non posso ricordarmi come e quando, né ho tenuto statistiche in merito).
- Il tuo ragionamento non fa una piega, potrebbe però rivelarsi di difficile applicazione (ovvero, vallo a spiegare....); provo un attimo ad esplorare un'altra strada, spero più semplice, vediamo se il ragionamento funziona. I codici di cui parliamo devono servire per identificare un testo, se è vero che alcuni (o molti) codici ISBN-10 sono stati trasformati in ISBN-13, è vero anche il viceversa (e ci sono pure gli strumenti automatici). Prendo ad es. il recente libro Fragile, la storia degli Yes, del 2009, che riporta in quarta di copertina solo l'ISBN-13, ISBN 978-88-6222-070-5. Lo converto facilmente col tool in ISBN 88-6222-070-7 e verifico se questo codice mi è altrettanto utile per individuare il libro (su Google o nel link stesso di WP). Se la risposta è affermativa (naturalmente è bene fare un po' di verifiche anche su altri testi) al momento (in seguito si vedrà se e come evolve la situazione) lascerei facoltà di indicare l'uno o l'altro, se non lo è ci torniamo sopra. Che ne dici? --Er Cicero 19:52, 9 ott 2010 (CEST)
- Per me può anche andar bene. Farò anch'io qualche controllo; più che altro devo andare a ripescare quelli che avevo già corretto come grafia ma conservando il doppio codice. Nel controllare però comincerei già a correggere: la "tua" libertà di scelta, oltre tutto, mi consente di seguire il "mio" criterio storico. --Eva4 (msg) 19:38, 10 ott 2010 (CEST)
- Il tuo ragionamento non fa una piega, potrebbe però rivelarsi di difficile applicazione (ovvero, vallo a spiegare....); provo un attimo ad esplorare un'altra strada, spero più semplice, vediamo se il ragionamento funziona. I codici di cui parliamo devono servire per identificare un testo, se è vero che alcuni (o molti) codici ISBN-10 sono stati trasformati in ISBN-13, è vero anche il viceversa (e ci sono pure gli strumenti automatici). Prendo ad es. il recente libro Fragile, la storia degli Yes, del 2009, che riporta in quarta di copertina solo l'ISBN-13, ISBN 978-88-6222-070-5. Lo converto facilmente col tool in ISBN 88-6222-070-7 e verifico se questo codice mi è altrettanto utile per individuare il libro (su Google o nel link stesso di WP). Se la risposta è affermativa (naturalmente è bene fare un po' di verifiche anche su altri testi) al momento (in seguito si vedrà se e come evolve la situazione) lascerei facoltà di indicare l'uno o l'altro, se non lo è ci torniamo sopra. Che ne dici? --Er Cicero 19:52, 9 ott 2010 (CEST)
- Io mi riferivo solo alla grafia. Scrivere ISBN-10 (o ISBN-13, o tutt'e due) impedisce la trasformazione automatica del codice stesso in un link utilizzabile per le fonti librarie. Esemplifico: se scrivo ISBN 8859600391, questo diventa automaticamente un link; se invece scrivo ISBN-10 8859600391, lo stesso codice non diventerà mai un link. Analogo discorso ovviamente vale anche per l'ISBN-13. E, aggiungo, anche scrivere ISBN: 8859600391 è ugualmente scorretto. In questa prospettiva avevo pensato a un bot che rimuovesse -10 o -13 o :, riportando la scrittura alla formulazione prevista. In realtà non mi aveva neanche sfiorata l'idea che il doppione (dove per caso compariva; spesso, per la verità) fosse "inutile".
- Vorrei chiudere qui, ma ho ancora un paio di riflessioni da sottoporti (di' la verità: non pensavi che fossi tanto rompiscatole, vero?).
- La prima: forse questi sono argomenti da portare in discussione al Bar Bibliografia e fonti; se lo ritieni utile, fai pure. --Eva4 (msg) 16:56, 9 ott 2010 (CEST)
- Qualcosa sì, qualcosa no. --Er Cicero 19:52, 9 ott 2010 (CEST)
- La seconda: io sono intervenuta su Aiuto:ISBN, tu non te la senti di metter le mani nel Template:Cita libro: «Codice ISBN, inserire come ISBN 1-111-22222-9»? Grazie e ciao. --Eva4 (msg) 16:56, 9 ott 2010 (CEST)
- Sentirmela me la sento, ma i template spesso sono, anche giustamente, terreno minato (sempre meglio parlarne a preventivo, anche se si tratta di banalità). Oltretutto vorrei prima stabilizzare la pagina Aiuto:ISBN (chissà quando trovo il tempo di lavorarci). --Er Cicero 19:52, 9 ott 2010 (CEST)
- In realtà stiamo toccando due problemi diversi connessi a un unico aspetto del codice ISBN.
- Qui mi viene una risposta di getto: ricordo bene che in una segnalazione per la vetrina feci presente che la presenza del doppio codice, allo stato attuale, è perfettamente inutile, visto che la terna 978 (e il codice di controllo) non aggiungono alcuna informazione a quelle desumibili dall'ISBN-10 (o viceversa, naturalmente). Pertanto il doppio codice va eliminato (si scelga ISBN-10 o ISBN-13 per me è praticamente indifferente) e si consenta la trasformazione in link. A tale proposito si potrebbe integrare qualche riga in Aiuto:ISBN (avevo già letto la pagina d'aiuto, forse ancora troppo stringata). --Er Cicero 22:23, 6 ott 2010 (CEST)
- E adesso tocca a te divertirti. Ciao, con comprensione. --Eva4 (msg) 12:26, 30 set 2010 (CEST)
- Per questa voce invece, è da un po' che mi frulla in capo una domanda. Perché si chiama "Codice ISBN" e non semplicemente "ISBN" (come "ISSN" e ora anche "ISMN")? La disambigua "ISBN" non esiste (l'avevo anche creata ad agosto, ma è durata una decina di giorni: il 1° settembre Dr Zimbu ha "annullato la modifica 34304709 di Eva4: codice ISBN è il significato primario e principale, riporto a redirect", mi pare giustamente dal suo pov) e c'è solo il redirect. Esiste una ragione che mi sfugge per questa scelta?
ISBN-10 vs ISBN-13 (e non solo)
[modifica wikitesto]– Il cambusiere Er Cicero posta
Riporto nel seguito una suddivisione negli argomenti che mi pare si siano discussi. Se ho omesso o male interpretato qualcosa, sentitevi liberi di modificare a piacimento.
ISBN-10 vs ISBN-13
[modifica wikitesto]Premetto innanzitutto che al momento non vedo particolari motivi per prediligere un codice in luogo dell'altro, quindi lascerei compilarlo liberamente (a 10 oppure a 13 cifre). L'unico motivo serio, a quel che ne so, è sul progressivo esaurimento dei codici disponibili, pericolo scongiurato per l'ISBN-13 che ha già riservata la terzina 979 quando servirà, ma il momento critico non è così vicino. Quello che dice AKappa sull'introduzione dell'ISBN-13 dal 2007 e sulla presenza dell'ISBN-10 sui libri pubblicati prima di quella data è vero; trovo però limitante riferirsi al solo codice riportato sui libri e non ad ambedue (e facendo finta di ignorare che l'EAN presente da tanti anni in 4° di copertina coincide di fatto con l'ISBN-13), visto che oggi come oggi tutte le ricerche on-line, anche per testi di vent'anni fa, equiparano l'uno all'altro (non è nemmeno raro il caso di testi che non riportano il codice, e che invece ora risultano classificati nelle librerie on-line col loro bravo ISBN, o magari lo riportano solo nel colophon). Quello che voglio dire è che al momento la casistica è abbastanza ampia da non farmi propendere decisamente, come ho già detto in precedenza, per l'uno o per l'altro codice. E d'altra parte il giorno che si dovesse operare una scelta non sarebbe un grosso problema adeguare le voci, visto che esistono gli algoritmi di passaggio dall'ISBN-10 all'ISBN-13 e viceversa, e dunque, come ricorda AKappa, all'allineamento ci si penserebbe tramite bot.
Con AKappa sono invece pienamente d'accordo quando dice di "evitare l'uso contemporaneo dei due codici"; lui afferma "per non dare l'idea che si tratti di due pubblicazioni distinte", io vorrei anche sottolinearne l'inutilità, visto che la presenza del secondo codice non aggiunge alcun contenuto informativo alla voce che il primo codice (-10 o -13 che sia) non contenga già. --Er Cicero 23:12, 7 feb 2012 (CET)
- Da un punto di vista storico sono in piena sintonia con quanto detto da Akappa: ISBN-10 fino al 2006, ISBN-13 dal 2007 in poi. L'ho scritto in questa discussione 20/30 righe più sopra e anche nella nota 2 della voce Codici ISBN degli editori italiani. Da un punto di vista operativo mi piace la "libertà" d'azione proposta da Cicero, anche se la tendenza attuale è per la generalizzazione dell'ISBN-13; tendenza motivata fondamentalmente dall'impiego dei lettori ottici dei codici a barre che sono tarati sui codici EAN (alias ISBN-13). Per noi, invece, ISBN-10 e ISBN-13 pari sono; mettere l'uno o l'altro non cambia nulla (parlo sempre da un punto di vista operativo, non storico). Per cui, se si decidesse di utilizzare sistematicamente l'ISBN-13, non avrei obiezioni.
- Pienamente d'accordo con Akappa e Cicero sull'inutilità dei due codici ISBN in contemporanea. Probabilmente è solo ignoranza del reale significato dei codici ISBN. --Eva4 (msg) 00:53, 15 feb 2012 (CET)
[← Rientro]. Rispondo all'utente Raoli che propone di aggiungere/modificare dei parametri facoltativi nel template {{Cita libro}} e che qui è tornato a sostenere la validità di introdurre nelle voci il doppio codice, -10 e -13.
A parte che se si parla di ISBN forse era il caso di fare qui preventivamente una discussione, ma vabbè, guarda, con tutto il rispetto, eh, ma proprio non condivido molte delle cose che scrivi (anzi, alcune sono proprio errate). Cominciamo dall'affermazione sulla necessità di averli entrambi perché possono essere riferiti a edizioni diverse (ma quando mai?). Per suffragare tale affermazione a riprova scrivi:
Una riprova di ciò è che Google libri, varie librerie online, l'opac forniscono ambedue i valori, poiché non è detto che corrispondano alla stessa edizione, e se una è esaurita, magari l'altra no. La faccenda è descritta sommariamente qui, "Usage section".
La pagina linkata me la sono letta e non vedo scritto niente del genere. Mi dici quale sarebbe la frase a cui ti riferisci?
Parli di vecchi (88-, ISBN-10 del secolo scorso) e nuovi codici (978-, ISBN-13 per gli anni 2000) differenziandoli rispettivamente come 88-17050199 e 978-8817050197. L'esempio è sbagliato, perché mette a confronto due parti del codice diverse, il 978 che, nella codifica EAN, indica un codice ISBN, e l'88 che indica un paese (l'Italia, in questo caso). L'hyphenation completa dei due codici, rispettivamente 88-17-05019-9 e 978-88-17-05019-7, in cui come vedi l'unica cosa che cambia, a parte l'aggiunta del prefisso 978, è il check-digit, ne mostra il corpo del codice identico, proprio perché si riferisce allo stesso testo (e stessa edizione). Esistono anche degli algoritmi per la trasformazione del codice ISBN-10 in codice ISBN-13 e viceversa (trovi un link tra i collegamenti esterni della voce ISBN), il che dimostra una volta di più, ove ce ne fosse bisogno, l'equivalenza dei due codici con riferimento ad un certo testo/edizione.
In verità, come dice Eva poco sopra, c'è poca conoscenza dell'argomento. Un anno fa venne aperta questa discussione con la quale si sottolineava la situazione "drammatica" dei codici ISBN, errati a migliaia nelle voci. Bene, io faccio un po' di lavoro sporco proprio su questo e quando ho cominciato solo in questa pagina i codici errati erano quasi 1500 (ora sono sceso sotto i 400). Già è evidente che chi compila un codice con un numero di cifre diverso da 10 o da 13 o è "molto distratto" o non sa proprio di che sta a parla', ma oltre a questo ho trovato le casistiche più impensate, dal codice ISSN classificato come ISBN a codici sbagliati addirittura sulle copertine dei testi (impossibile penserai). Bene, questa discussione è di pochi giorni fa, e non è la prima volta che mi capita. Questo è un altro caso in cui è stato stampato nel colophon un codice ISBN che col testo non c'entrava nulla. Incredibile, no? Bene, in tutto questo bailamme, pensare di gestire la distinzione tra i codici ISBN-10 pre-2007 e quelli post- mi pare inevitabilmente destinata al fallimento. Cordialmente. --Er Cicero 22:19, 2 set 2012 (CEST)
- Come ho già detto più sopra, nel mio intervento di qualche mese fa, non posso che condividere pienamente quanto affermato da Cicero. Mi permetto solo di aggiungere un paio di riflessioni per chiarire (spero) il mio pensiero.
- Un normale lettore/utente (di Teknopedia come di qualsiasi altro sito internet, ma anche di testi cartacei ecc.) ha un relativamente scarso interesse e ben poca utilità pratica nel conoscere l'ISBN di un libro (lo dimostrano da un lato il limitatissimo numero di interventi in queste discussioni e dall'altro l'abbondanza di errori segnalata da Cicero). Il contributore di Wiki ne ha di solito una vaga idea (chiedo scusa a quelli che invece lo conoscono bene), sa che viene consigliato di metterlo, sa pure che in genere ha 10 o 13 cifre, lo cerca, lo trova e lo inserisce; se ne trova indicati due, ritiene di doverli riportare entrambi. Circa la conoscenza approssimativa dell'ISBN, alla casistica di Cicero posso aggiungere l'episodio di un utente esperto, ottimo e valido collaboratore, che in moltissime voci ha citato un testo nella sua traduzione italiana mantenendo però l'ISBN dell'edizione inglese; mi ha ringraziata per la segnalazione, ma in cuor suo penso che abbia stramaledetto me e gli ISBN per la gran quantità di lavoro a cui l'abbiamo costretto.
- Al contrario, l'ISBN è utilissimo per chi produce o commercializza i libri (tra cui i "Google libri, varie librerie online, l'opac" indicati da Raoli, cioè chi i libri li movimenta concretamente e in gran quantità), tant'è che è nato proprio da questo settore per gestire informaticamente magazzini e depositi librari. E da questo settore, più di recente, è nata l'esigenza dell'ISBN a 13 cifre per uniformarlo agli altri codici EAN e poterlo quindi utilizzare con i lettori ottici. Come spiegato nella voce ISBN#Prefisso EAN, la trasformazione è stata piuttosto semplice ed è stato anche elaborato un algoritmo di conversione per ottenerla automaticamente. Tuttavia, se a livello teorico la soluzione ha funzionato, in pratica però si è dovuto tener conto del fatto che l'ISBN a 10 cifre non poteva essere sostituito materialmente sulle copertine o all'interno dei volumi, senza dimenticare che la maggior parte dei software librari erano ormai impostati sull'ISBN a 10 cifre. Di conseguenza oggi gli operatori del settore, per essere veramente utili, devono indicare entrambi i codici ISBN, quello "vecchio" a 10 cifre e quello "EAN" a 13 cifre. Tant'è che l'algoritmo di conversione opera in entrambi i sensi: trasforma cioè sia gli ISBN-10 in ISBN-13, sia gli ISBN-13 in ISBN-10. Del resto, basta controllare le nuove edizioni (quelle del 2012, per esempio) per verificare che anch'esse riportano entrambi i codici: ovviamente (salvo casi eccezionali) non si tratta di due edizioni diverse ma sempre dello stesso libro individuato da due codici uguali benché di lunghezza diversa.
- In conclusione direi che, se per il nostro lettore/utente l'utilità dell'ISBN è già più che modesta, metterne addirittura due mi pare un eccesso del tutto inopportuno e, a quanto pare, fuorviante. Quanto alla scelta fra i due, credo che sia inevitabile andare verso l'ISBN-13 (e all'amico Cicero, pur riconoscendogli tutte le ragioni, chiedo di usare solo una cortesia a una vecchia bibliotecomane incallita e di non distruggere le sue illusioni storico-filologiche). Ciao a tutti, con un sorriso. --Eva4 (msg) 06:04, 3 set 2012 (CEST)
- Grazie a tutti per avermi chiarito la faccenda in generale. Penso ce ne sia stato bisogno. Raoli ๏̯͡๏ (msg)
Hyphenation
[modifica wikitesto]Riguardo la suddivisione del codice nei sottocodici che lo compongono (la cosiddetta hyphenation) il discorso è più spinoso: personalmente cerco, per omogeneità, di attenermici se altri testi contenuti nella voce che sto editando riportano la suddivisione, altrimenti magari lascio perdere. Il problema è che non sono molti che ne conoscono il significato e molto spesso vedo suddivisioni "fantasiose" buttate lì senza senso (sic!). A parziale consolazione ho anche notato che esiste un bot (forse Frescobot, ma non ci metto la mano sul fuoco) che corregge questi casi. Scusa AKappa, ma quando dici che l'hyphenation è regolata da uno standard, ti riferisci alle regole succitate o al fatto che il codice debba essere effettivamente suddiviso nei sottocodici che lo compongono? --Er Cicero 23:12, 7 feb 2012 (CET)
- Favorevolissima ai trattini: sono un po' come la punteggiatura in una frase, identifichi immediatamente nazione ed editore. Qualcuno suggerisce gli spazi anziché i trattini, ma questi mi paiono raccomandati sia dall'ISBN che dall'AIB, oltre che da wiki. Li usa preferibilmente anche anche il Servizio bibliotecario nazionale. Perché cambiare un uso ormai affermato e utile? --Eva4 (msg) 01:12, 15 feb 2012 (CET)
Ipovedenti
[modifica wikitesto]Apro anche questo thread non perché abbia qualcosa da aggiungere, ma al contrario perché ne so poco e niente. C'è effettivamente qualche standard ISO che preveda si debba scrivere in un certo formato per gli ipovedenti? E come wiki non ci siamo dati alcuna regola? D'altra parte, anche qui non mi fascerei la testa, visto che come ricorda Paopp un eventuale bot permetterebbe rapidamente di modificare il formato. --Er Cicero 23:12, 7 feb 2012 (CET)
- Personalmente non ho preferenze per l'uno o l'altro formato. Forse esteticamente mi piacerebbe di più il formato piccolo, però mi pare che ci sia (o ci sia stata) una discussione analoga in merito alle date di consultazione degli URL in cui si raccomandava di mantenere il formato normale e di non usare <small></small>. --Eva4 (msg) 01:18, 15 feb 2012 (CET)
ISBN apparentemente non validi
[modifica wikitesto]Come ho spiegato in una discussione precedente, mi sono già imbattuto in casi singolari, in cui il codice ISBN stampato sulla copertina o sul colophon del testo risulta sbagliato o confuso con quello di un altro testo. Recentemente, sempre occupandomi di "lavoro sporco", su queste liste è emerso che i codici ISBN 978-88-8446-157-X e ISBN 88-85202-48-4 sarebbero errati (in effetti, basta cliccarci ed accedere alla pagina wiki delle fonti librarie nella quale è scritto bene in evidenza che "L'ISBN inserito sembra non essere valido"). Tuttavia, in ambedue i casi, utenti in possesso di quel testo mi hanno confermato la corrispondenza del codice riportato nella voce wiki con quello presente sia nel colophon che in IV di copertina. Ricerche alternative con i codici "corretti", quelli che derivano dall'applicazione dell'algoritmo di calcolo, ovvero ISBN 978-88-8446-157-5 e ISBN 88-85202-48-9 non hanno portato a nulla, né sono riuscito facendo delle ricerche nei siti delle grandi librerie online (per la cronaca, i testi sono:
- Giovanna Nicoletti, Luca Gabrielli, La Collezione Caproni, a cura di Giovanna Nicoletti, Stella Edizioni/Museo Tridentino di Scienze Naturali/Museo dell'Aeronautica Gianni Caproni, 2007, ISBN 978-88-8446-157-X
ISBN
non valido (aiuto). - Bryn Williams, Colin McMaster, F1 '95. World championship photographic review, Milano, Vallardi&Associati, 1995, ISBN 88-85202-48-4
ISBN
non valido (aiuto).)
Qualcuno conosce la spiegazione di questa situazione? E' possibile che siano stati generati codici errati e mai più corretti? Sono quelli che in questa pagina vengono chiamati "falsi positivi"? O cosa? Grazie per la pazienza di aver letto tutta la pappardella. --Er Cicero 21:43, 19 dic 2012 (CET) Grazie per la segnalazione.
- Anch'io so che ogni tanto ci sono ISBN errati; non però darti risposta. Proverò a sentire la lista di discussione dei bibliotecari italiani AIB-CUR è poi ti passerò la risposta. Ciao Susanna --giaccai (msg) 09:26, 20 dic 2012 (CET)
- Confermo che anche sul catalogo SBN http://www.sbn.it/opacsbn/opac/iccu/free.jsp al primo es. che citi è attribuito il codice 978-88-8446-157-X che viene qualificato espressamente come errato. Il secondo es. non l'ho trovato su SBN ma si trova tramite il metaopac MAI http://www.aib.it/aib/opac/mai2.htm3: anche in questo caso l'ISBN riportato è uguale a quello che riporti (88-85202-48-4). Evidentemente i codici che l'editore ha stampato sono quelli, io farei anche l'ipotesi più banale, ovvero di un errore umano da parte dell'editore. E sì, sono casi relativamente frequenti. --Virginia Gentilini (msg) 10:28, 20 dic 2012 (CET)
- Ciao Cicero, credo che le nostre "bibliotecarie" abbiano proprio ragione: errore umano, con ogni probabilità. Il fatto stesso che il SBN (e alcuni siti librari on line) non lo cassino, ma lo riportino aggiungendovi la dicitura Errato a mio avviso indica che quel volume è stato pubblicato proprio con quel codice, poi risultato automaticamente erroneo ai vari software di gestione (ivi comprese le nostre Fonti librarie). Non so se siano stati "generati" così (l'errore solo nell'ultima cifra dovrebbe significare qualcosa), ma che non siano stati corretti è abbastanza ovvio; quale editore infatti ritirebbe dal mercato tutte le copie di un libro "soltanto" per correggere un ISBN sbagliato? In altre parole, va considerato non solo l'aspetto informatico ma anche quello pratico ed economico dei volumi realmente prodotti e distribuiti. Che poi questi casi non siano infrequenti, il SBN, interrogato parzialmente, me ne ha segnalati 239, ma temo che il loro numero reale sia decisamente superiore. Auguri, un po' scettici (come ben sai) per gli ISBN, ma sinceri e affettuosi per domani e Capodanno. Ciao. --Eva4 (msg) 17:08, 24 dic 2012 (CET)
- Sì, sì, mi avete convinto. Penso che casi simili siano concentrati nei primi anni di diffusione del codice[senza fonte], e che oggi, con i controlli esistenti, non potrebbero riproporsi. Grazie a tutti (anzi, a tutte) per i contributi e buone feste. --Er Cicero 19:06, 24 dic 2012 (CET)
- Ciao Cicero, credo che le nostre "bibliotecarie" abbiano proprio ragione: errore umano, con ogni probabilità. Il fatto stesso che il SBN (e alcuni siti librari on line) non lo cassino, ma lo riportino aggiungendovi la dicitura Errato a mio avviso indica che quel volume è stato pubblicato proprio con quel codice, poi risultato automaticamente erroneo ai vari software di gestione (ivi comprese le nostre Fonti librarie). Non so se siano stati "generati" così (l'errore solo nell'ultima cifra dovrebbe significare qualcosa), ma che non siano stati corretti è abbastanza ovvio; quale editore infatti ritirebbe dal mercato tutte le copie di un libro "soltanto" per correggere un ISBN sbagliato? In altre parole, va considerato non solo l'aspetto informatico ma anche quello pratico ed economico dei volumi realmente prodotti e distribuiti. Che poi questi casi non siano infrequenti, il SBN, interrogato parzialmente, me ne ha segnalati 239, ma temo che il loro numero reale sia decisamente superiore. Auguri, un po' scettici (come ben sai) per gli ISBN, ma sinceri e affettuosi per domani e Capodanno. Ciao. --Eva4 (msg) 17:08, 24 dic 2012 (CET)
- Confermo che anche sul catalogo SBN http://www.sbn.it/opacsbn/opac/iccu/free.jsp al primo es. che citi è attribuito il codice 978-88-8446-157-X che viene qualificato espressamente come errato. Il secondo es. non l'ho trovato su SBN ma si trova tramite il metaopac MAI http://www.aib.it/aib/opac/mai2.htm3: anche in questo caso l'ISBN riportato è uguale a quello che riporti (88-85202-48-4). Evidentemente i codici che l'editore ha stampato sono quelli, io farei anche l'ipotesi più banale, ovvero di un errore umano da parte dell'editore. E sì, sono casi relativamente frequenti. --Virginia Gentilini (msg) 10:28, 20 dic 2012 (CET)
Ricerche di ISBN
[modifica wikitesto]Perché non indicizzare la pagina http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Speciale%3ARicercaISBN ? Grazie! --93.151.65.11 (msg) 22:40, 2 set 2013 (CEST)
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