Crassula congesta
Crassula congesta | |
---|---|
Stato di conservazione | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superrosidi |
Ordine | Saxifragales |
Famiglia | Crassulaceae |
Sottofamiglia | Crassuloideae |
Genere | Crassula |
Specie | C. congesta |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Rosidae |
Ordine | Rosales |
Famiglia | Crassulaceae |
Genere | Crassula |
Specie | C. congesta |
Nomenclatura binomiale | |
Crassula congesta N.E.Br., 1902[1] | |
Sinonimi | |
Crassula pachyphylla |
Crassula congesta (N.E.Br., 1902) è una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Crassulaceae, endemica delle Province del Capo, in Sudafrica[2].
L'epiteto specifico congesta, in latino densa, ammucchiata, si rifà alle infiorescenze, composte da un fitto agglomerato di fiori[3][4][5].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]C. congesta è una pianta perenne di piccole dimensioni, composta in genere da un singolo stelo che può raggiungere i 20 centimetri d'altezza. L'apparato radicale è composto da fini radici fascicolate.
Le foglie carnose, che misurano tra i 15 e i 30 mm in lunghezza per 8–13 mm in larghezza, sono di forma lanceolata e di dimensioni decrescenti risalendo lungo lo stelo. Inclinate verso l'alto, hanno la pagina superiore piatta, a volte con una scanalatura centrale, e quella inferiore convessa, dalla superficie da glabre a finemente ciliate. Presentano delle estremità acute e sono di colore da grigio a bruno-verde.
Le infiorescenze cimose, che si sviluppano alla fine della stagione autunnale in posizione terminale, sono a capolino. Essendo C. congesta una specie monocarpica, subito dopo la produzione dell'infiorescenza la pianta morirà, concludendo il suo ciclo vitale.
I fiori, pentameri, presentano dei sepali lunghi fino a 4 mm, ricoperti da ciglia, di forma oblungo-lanceolata ed estremità arrotondate. La corolla invece, ampia fino a 15 mm e di forma ampullacea, è composta da 5 petali, dalla forma oblungo-lanceolata, con punte ottuse e fusi tra loro alla base per circa un terzo della lunghezza. Sono di colore da crema a bianco, a volte con sfumature rossastre. Gli stami portano delle antere di colore giallo[1][6][7][8][9].
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]C. congesta è una specie diffusa tra le province del Capo Occidentale e del Capo Settentrionale, nell'area a nord dei Monti Witteberg compresa tra il fiume Touws, nei pressi dell'omonima cittadina, e l'insediamento di Laingsburg.
L'areale, suddiviso tra le due ecoregioni di Karoo Succulento e fynbos, è composto principalmente da aride colline ed in particolare da vari affioramenti di quarzite, sui quali la pianta abbonda. È attualmente nota per sette diverse popolazioni, ripartite su di una EOO (Extent Of Occurance)[10] di circa 1400 km2, e, dato l'isolamento dell'area, viene classificata come una specie a rischio minimo[9][11].
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Non è ben chiaro il metodo d'impollinazione di questa specie, ma i fiori color crema e il profumo dolce suggerisco che avviene durante le ore notturne, attraverso alcune specie di tarme. Il colore delle foglie le permette inoltre di mimetizzarsi nei terreni composti da quarzite e da ghiaia su cui cresce.
Peculiarità di questa pianta è il metodo di dispersione dei semi: questi non vengono trasportati dal vento ma sarà lo stelo fiorale, essiccandosi, (ricordiamo essere questa una specie monocarpica) a piegarsi verso il suolo ed interrarsi, lasciando così cadere i semi, poi dispersi attraverso la pioggia[8][9].
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Sottospecie
[modifica | modifica wikitesto]Al momento, oltre alla pianta in sé, è accettata una sola sottospecie:
Per indicare la specie principale viene talvolta utilizzato il nome C. congesta subsp. congesta.
Crassula congesta subsp. laticephala
[modifica | modifica wikitesto]C. congesta subsp. laticephala è l'unica sottospecie di C. congesta e, diversamente dalla specie principale, è diffusa sul versante meridionale dei Monti Witteberg, nella parte della provincia del Capo Occidentale compresa tra le località di Barrydale e Oudtshoorn. Così come subsp. congesta è prevalentemente diffusa su terreni quarzitici e ne sono attualmente note quattro sole popolazioni, il che la rende una specie particolarmente rara[13].
La principale caratteristica che la contraddistingue sono le foglie, di forma acuta e soprattutto con le estremità ripiegate verso il basso, contrariamente a subsp. congesta, nella quale puntano verso l'alto. Inoltre è una pianta di dimensioni inferiori, raggiungendo al massimo i 10 cm d'altezza[6][7][9][14].
Sinonimi sono anche Crassula laticephala (Schönland, 1913)[15], basionimo dell'attuale denominazione, risalente a quando era classificata come una specie a sé stante, e Tetraphyle congesta var. laticephala ((Schönland) P.V.Heath, 1993)[16].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Nicholas Edward Brown, New or noteworthy plants - Crassula congesta, in The Gardeners' chronicle, vol. 3, n. 32, Londra, 6 settembre 1902, p. 171.
- ^ (EN) Crassula congesta N.E.Br., su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 2 gennaio 2021.
- ^ (EN) D. Gledhill, The Names of Plants, 4ª ed., Cambridge, Cambridge University Press, 6 marzo 2008, p. 118, ISBN 0-521-86645-6.
- ^ (EN) Urs Eggli e Leonard E. Newton, Etymological Dictionary of Succulent Plant Names, Springer Science & Business Media, 29 giugno 2013, p. 52, ISBN 978-3-662-07125-0. URL consultato il 13 dicembre 2020.
- ^ (EN) Harold T. Clifford e Peter D. Bostock, Etymological Dictionary of Grasses, 4ª ed., Springer Science & Business Media, 29 giugno 2013, p. 78, ISBN 3-540-38432-4.
- ^ a b (EN) Urs Eggli, Illustrated Handbook of Succulent Plants: Crassulaceae, Springer Science & Business Media, 6 dic 2012, p. 45, DOI:10.1007/978-3-642-55874-0, ISBN 978-3-540-41965-5.
- ^ a b (EN) Doreen Court, Flora succulenta dell'Africa meridionale, CRC Press, 1º giugno 2000, p. 87, ISBN 9058093239.
- ^ a b International Crassulaceae Network - Crassula congesta, su crassulaceae.ch. URL consultato il 2 gennaio 2021.
- ^ a b c d Crassula congesta | PlantZAfrica, su pza.sanbi.org. URL consultato il 2 gennaio 2021.
- ^ Definitions of Extent of Occurrence and Area of Occupancy, su help.natureserve.org. URL consultato il 10 febbraio 2023.
- ^ Threatened Species Programme | SANBI Red List of South African Plants, su redlist.sanbi.org. URL consultato il 2 gennaio 2021.
- ^ (EN) Crassula congesta subsp. laticephala (Schönl.) Toelken, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 2 gennaio 2021.
- ^ Threatened Species Programme | SANBI Red List of South African Plants, su redlist.sanbi.org. URL consultato il 2 gennaio 2021.
- ^ International Crassulaceae Network - Crassula congesta subsp. laticephala, su crassulaceae.ch. URL consultato il 2 gennaio 2021.
- ^ (EN) Crassula laticephala Schönland, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 2 gennaio 2021.
- ^ (EN) Tetraphyle congesta var. laticephala (Schönland) P.V.Heath, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 2 gennaio 2021.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Nicholas Edward Brown, New or noteworthy plants - Crassula congesta, in The Gardeners' chronicle, vol. 3, n. 32, Londra, 6 settembre 1902, p. 171.
- (EN) Urs Eggli, Illustrated Handbook of Succulent Plants: Crassulaceae, Springer Science & Business Media, 6 dic 2012, p. 45, DOI:10.1007/978-3-642-55874-0, ISBN 978-3-540-41965-5.
- (EN) Doreen Court, Flora succulenta dell'Africa meridionale, CRC Press, 1º giugno 2000, p. 87, ISBN 9058093239.
- Gordon Rowley, Crassula. Guida alla coltivazione, traduzione di Elisabetta Oddo, Cactus & Co., 2003, ISBN 88-900511-2-4 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2008).
- (EN) D. Gledhill, The Names of Plants, 4ª ed., Cambridge, Cambridge University Press, 6 marzo 2008, p. 118, ISBN 0-521-86645-6.
- (EN) Urs Eggli e Leonard E. Newton, Etymological Dictionary of Succulent Plant Names, Springer Science & Business Media, 29 giugno 2013, p. 52, ISBN 978-3-662-07125-0. URL consultato il 13 dicembre 2020.
- (EN) Harold T. Clifford e Peter D. Bostock, Etymological Dictionary of Grasses, 4ª ed., Springer Science & Business Media, 29 giugno 2013, p. 78, ISBN 3-540-38432-4.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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