Utente:Horatius/Draft-4
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Popoli dell'Italia antica
I popoli italici sono tutte quelle popolazioni che hanno vissuto in Italia prima della Dominazione romana. Queste popolazioni non sono tutte collegate linguisticamente o geneticamente in modo stretto. Alcune di loro parlavano lingue italiche, altre erano colonizzatrici di lingua Greca, mentre altre appartenevano a un altro ramo indoeuropeo, oppure non erano indoeuropei. La classificazione di un certo numero di queste etnie è sconosciuta o non chiarita. A causa della forte influenza che gli etruschi ebbero su tutti gli antichi popoli italici, spesso si parla di civiltà etrusco-italica.
Da dove cavolo venivano?
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Ma si può sapere perché cavolo sono venuti?
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Che strada hanno fatto?
[modifica | modifica wikitesto]SCOOP! La Società Autostrade ha mandato il conto per morosità: 3.000 anni di ritardo nel pagamento del pedaggio per due milioni di Caravan e camper da Trieste e Gorizia fino a Roma e la Puglia.
Ri-SCOOP! Il ministero dei Porti segnala lo sbarco di migliaia di extracomunitari dalla Turchia sulle coste Laziali! Evandro costretto a trattare con Enea ma i Rutuli si oppongono violentemente. Turno dice:"la donna è mia!"!
Da qui Operazione taglia e cuci.
[modifica | modifica wikitesto]Popoli dell'Italia antica
I popoli preromani
[modifica | modifica wikitesto]Durante l'età del bronzo e all'inizio dell'età del ferro, ovvero attorno al XII secolo a.C. ebbero luogo una serie di migrazioni, che trasformarono profondamente la situazione etnica della penisola italiana del tempo. Alcuni popoli, con tutta probabilità provenienti dal Caucaso attraverso le pianure dell'est, i Balcani e le Alpi orientali, diedero vita ad una cultura chiamata cultura villanoviana, che attorno all'anno 1000 a.C. aveva avuto un notevole sviluppo soprattutto nell'area dell'Emilia subappenninica. Nell'area della Pianura padana situata a nord del Po e a est di Verona si stanziarono popolazioni venete che diedero origine alla Cultura Atestina mentre le valli delle Prealpi Nord orientali erano occupate dai Reti. Analogamente ad altri popoli dell'Europa settentrionale, essi praticavano il rito della cremazione, seppellendo le ceneri dei morti in cimiteri di urne ma al Museo Civico Archeologico di Bologna si possono osservare sacelli in cui furono sepolti villanoviani inumati in posizione fetale. In quello stesso periodo erano già penetrati in Italia alcuni popoli di lingua e cultura indoeuropea fra cui i Latini, i Falisci, i Siculi, gli Ausoni. Questi gruppi etnici si erano andati ad unire a popoli preindoeuropei presenti da tempo in molte regioni italiane, fra cui i Liguri, i Sicani. Con la II ondata indoeuropea, fra il X e l'VIII secolo a.c., fecero il loro ingresso in Italia popolazioni Umbro-osco-sabelliche (Umbri, Sanniti, Marsi, Sabini, Osci, Volsci, Equi, Lucani ecc.) ed illiriche (Iapigi, Messapi. sono ipotizzati arrivi anche di Liburni ed Istri) ma, comunque, non in quantità significative. A partire dal V secolo a.C., i Celti penetrarono nel nord ovest della penisola. I Celti occuparono tutta la pianura padana non controllata dai Veneti ovvero l'area a ovest di Verona e a sud del Po arrivando al Piceno e provando a scendere ancora più a sud. L' espansione celta si fermò a Roma con la famosa conquista da parte di Brenno. Tutti questi popoli furono definitivamente sottomessi dai Romani fra la metà del IV secolo a.C. ed i primi decenni del II secolo a.C.
Gli Etruschi
[modifica | modifica wikitesto]Nell'Italia del I millennio a.C. gli Etruschi diedero vita ad una delle civiltà più importanti. Di provenienza incerta, si irradiarono dalle loro sedi originarie situate nel Lazio settentrionale ed in Toscana, prima in Umbria, poi in Campania ed in gran parte della pianura padana.Ebbero forti interazioni con i romani e riuscirono ad imporre anche una loro dinastia alla città di Roma.
Portatori di una civiltà raffinata, dotati di un sistema politico e sociale particolarmente avanzato, gli Etruschi furono anche dei grandi innovatori, diffusero il proprio alfabeto, di origine greca, nel Lazio ed in altre regioni italiane, ed introdussero le proprie tecniche costruttive (fra cui l'uso dell'arco) a Roma. Erano organizzati in città stato governate da un re con funzioni di massima autorità religiosa. A cavallo fra il VI secolo a.C. ed il V secolo a.C., iniziò il loro declino, vennero infatti espulsi prima dal centro-meridionale, poi dalla Campania ed infine dalla pianura padana. Furono definitivamente sottomessi dai Romani nei primi decenni del III secolo a.C..
Le Colonie Greche
[modifica | modifica wikitesto]Nel corso dell' VIII secolo a.C. i Greci, in concomitanza col parallelo sviluppo della civiltà etrusca, si spinsero fino alle coste meridionali italiane e fondarono una serie di colonie, diretta emanazione di molte città elleniche. Le prime di esse furono fondate in Campania (Cuma e Pithekussa), ma ben presto il movimento colonizzatore si diffuse in tutte le coste tirreniche e ioniche dell'Italia meridionale e della Sicilia.Vennero così fondate Rhegion (Reggio Calabria) e Zancle (Messina); Siracusa, Megara Iblea, Taras (Taranto), Gela, Sibari, Metaponto, Locri e colonizzate le Eolie.
Successivamente, attorno al VI secolo a.C., i greci d'Italia, dopo aver raggiunto un considerevole sviluppo politico ed economico, liberi da ogni tipo di tutela da parte delle città originarie di provenienza, fondarono Agrigento e Selinunte in Sicilia, Poseidon in Campania. L'area di diffusione delle colonie greche su territorio peninsulare fu chiamata Magna Grecia ed i suoi abitanti Italioti. Questa regione e la Sicilia orientale, anch'essa di cultura ellenica, svolsero un ruolo importantissimo nei traffici commerciali del Mediterraneo, anche dopo il completo assoggettamento ai Romani che avvenne nel corso del III secolo a.C.
I popoli italici
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