Für Elise

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Disambiguazione – "Per Elisa" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Per Elisa (disambigua).
Bagatella n. 25
(Für Elise)
CompositoreLudwig van Beethoven
TonalitàLa minore
Tipo di composizionebagatella
Numero d'operaWoO 59
Epoca di composizione1810
PubblicazioneBreitkopf & Härtel, Lipsia, 1867
Dedicaforse Therese Malfatti
Durata media2' e 50
Organicopianoforte
Ascolto
(info file)

Für Elise (it. Per Elisa), è una breve composizione per pianoforte in La minore di Ludwig van Beethoven.

Si tratta di un pezzo isolato, un semplice Klavierstück da salotto composto nel 1810. È usualmente classificato come bagatella n. 25 o Albumblatt, WoO 59.

Prima edizione, 1867

La partitura non fu pubblicata fino al 1867, a quarant'anni dalla morte del compositore nel 1827. Lo scopritore del pezzo, Ludwig Nohl, affermò che il manoscritto originale autografo, ora andato perduto, era datato 27 aprile 1810.[1] La musica venne pubblicata come parte della raccolta di scritti Neue Briefe Beethovens a cura di Nohl, alle pagine da 28 a 33, edizione stampata a Stoccarda da J. G. Cotta.

La versione di Für Elise nota al giorno d'oggi è una versione preliminare trascritta da Ludwig Nohl. Esiste una successiva revisione, con drastici cambiamenti all'accompagnamento, che fu trascritta da un manoscritto più tardo dal musicologo Barry Cooper, studioso di Beethoven. Si ritiene che Beethoven intendesse aggiungere la composizione a un ciclo di bagatelle.[2]

Il musicologo italiano Luca Chiantore ha avanzato l'ipotesi, descritta in dettaglio nel suo Beethoven al Pianoforte (2014), che il pezzo come oggi lo conosciamo sia stato in realtà assemblato da Nohl, e non da Beethoven[3]. D'altro canto, Barry Cooper scrisse, in un saggio del 1984 apparso su The Musical Times, che una delle due bozze autografe sopravvissute ricorda molto da vicino la versione pubblicata a noi nota.[4]

Therese Malfatti, generalmente pensata essere la dedicataria di Für Elise

Riguardo alla dedica vi sono ipotesi molto discordanti, già a partire dal titolo stesso che non è affatto quello utilizzato in epoca moderna. In realtà il titolo originale di questo pezzo potrebbe essere Für Therese (Per Teresa)[5], e si pensa che la composizione fosse dedicata a Therese Malfatti von Rohrenbach zu Dezza (1792–1851), la figlia di un commerciante viennese (secondo altre fonti di un medico). Ludwig Nohl, colui che nel 1865 annunciò di aver scoperto l'autografo a Monaco presso una collezione privata, a causa della scrittura poco comprensibile di Beethoven, trascrisse forse erroneamente la dedica sopra la composizione. Il manoscritto autografo, che sarebbe giunto a Monaco tramite Rudolf Schachner (un amico di Therese von Malfattis), è considerato disperso, e oggi si può fare affidamento solo sull'edizione di Nohl. Di Beethoven ci resta unicamente una serie di abbozzi, che certificano l'autenticità del materiale tematico ma non della composizione nel suo insieme e meno ancora della dedica, visto che in questi abbozzi non vi è alcuna traccia del titolo Per Elisa.

Ritratto di Elisabeth Röckel

L'ipotesi avanzata dallo studioso berlinese Klaus Martin Kopitz, che in realtà venne ben presto smentita in quanto non risulta dai documenti biografici, vuole che invece ad ispirare Beethoven sia stata Elisabeth Röckel (1793–1883), cantante tedesca spesso nota anche come Elise, che probabilmente l'autore non conobbe mai di persona. Altra ipotesi vuole che nell'anno di composizione di Per Elisa (1810) Beethoven fosse in stretta amicizia con la cantante.[6]

Per Elisa è una delle bagatelle più conosciute di Beethoven. Scritta nella tonalità di La minore è in 3/8 e porta l'indicazione agogica Poco moto. Possiamo suddividerla in cinque sezioni: la prima è allegra, ma non troppo, ed è la parte più conosciuta; la melodia è fluente ed è accompagnata da brevi arpeggi della mano sinistra. La seconda parte, in Fa maggiore, è più allegra e veloce, ma sempre garbata, mentre la terza sezione è la ripresa della prima, con espressione leggermente oscurata. La parte successiva ha un carattere più drammatico con la mano destra che espone la melodia con accordi su un basso ostinato sulla nota La della mano sinistra. Infine, nell'ultima parte s'intensifica la velocità, giungendo alla parte finale con arpeggi ascendenti, smorzando l'oscurità della terza parte e quindi riprendendo la prima sezione della composizione.

Diffusione e citazioni

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  1. ^ James J. Fuld, The Book of World-famous Music: Classical, Popular, and Folk, Courier Dover Publications, 20 marzo 2000, p. 241, ISBN 978-0-486-41475-1. URL consultato il 25 aprile 2011.
  2. ^ Ludwig van Beethoven, Klavierstück a-Moll WoO 59 "Für Elise". Kritische Ausgabe mit Faksimile der Handschrift BH 116, Skizzentranskription und Kommentar. Sieghard Brandenburg, Bonn 2002, pp. 8 & 15
  3. ^ «Non fu Beethoven a scrivere 'Per Elisa'» - Corriere della Sera
  4. ^ Who Wrote "Für Elise"?, in The New Yorker, 16 ottobre 2009.
  5. ^ Roberto Prosseda, per Elisa o per Theresa?, su cremonamusica.com, Cremona musica, 15 giugno 2015. URL consultato il 24 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2019).
  6. ^ Expert finds identity of Beethoven's mysterious Elise - The Local
  • Ludwig Nohl, Neue Briefe Beethovens, Stuttgart, 1867
  • Sieghard Brandenburg, Der Freundeskreis der Familie Malfatti, Jahresgabe des Vereins Beethoven-Haus 1985
  • Michael Lorenz, Baronin Droßdik und die verschneyten Nachtigallen. Biographische Anmerkungen zu einem Schubert-Dokument, in: Schubert durch die Brille 26, 2001, p. 47-88.
  • Ludwig van Beethoven, Klavierstück a-Moll WoO 59, Für Elise. Kritische Ausgabe mit Faksimile der Handschrift BH 116, Skizzentranskription und Kommentar von Sieghard Brandenburg, Bonn, Verlag Beethoven-Haus, 2002
  • Luca Chiantore, Beethoven al pianoforte: Improvvisazione, composizione e ricerca sonora negli esercizi tecnici. Il Saggiatore, Milano, 2014.[1]
  • Klaus Martin Kopitz, Beethoven, Elisabeth Röckel und das Albumblatt „Für Elise“, Köln 2010, ISBN 978-3-936655-87-2
  • Klaus Martin Kopitz, Beethovens „Elise“ Elisabeth Röckel. Neue Aspekte zur Entstehung und Überlieferung des Klavierstücks WoO 59, in: Die Tonkunst 9, 2015, p. 48–57 (PDF)
  • Klaus Martin Kopitz, Beethoven’s ‘Elise’ Elisabeth Röckel: a forgotten love story and a famous piano piece, in: The Musical Times, vol. 161, no. 1953 (Winter 2020), p. 9–26 (PDF)

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